Quest’anno per Natale fate una buona azione: regalate dei libri, ma andate a prenderli in una libreria indipendente. Fate questo sforzo. Evitate le grandi catene, peraltro già imballate di gente, uscite dal centro, fate un paio di fermate di metro in più o una passeggiata più lunga del solito. Fatelo con la consapevolezza che state aiutando degli eroi, ossia quei librai che non hanno ancora ceduto alla crisi e stanno tenacemente stringendo i denti. Vi sentirete più buoni, e lo sarete.
Come da tradizione, alcuni miei consigli sui libri da regalare questo natale.
Avviso: non sono affatto natalizi.
CLANCY MARTIN - “Adulterio in America Centrale” (Indiana, 14 euro)
Un romanzo breve e crudo sul tradimento e la passione fedifraga: una donna a Cancun per ragioni di lavoro deve incontrare un collaboratore del marito mentre impazza una tempesta tropicale. Tra i due scatta un’attrazione immediata e irrefrenabile e il lettore precipita con loro in questa storia di sensualità e sensi di colpa. Scritto con grande ritmo e sfacciata onestà, è un libro che si legge con un’esatta miscela di eccitazione e apprensione. L’autore ha già pubblicato il romanzo autobiografico “Come si vende” da Adelphi nel 2010 (libro dell’anno per il Guardian e il Times) e anche qui utilizza molto del suo vissuto per dare grande credibilità alla vicenda, come svela nell’intervista che io stesso gli ho fatto, pubblicata al termine del volume.
DIOGO MAINARDI - “La caduta” (Einaudi, 18 euro)
Storia (vera) di un padre e del suo rapporto col figlio tredicenne affetto da paralisi cerebrale. A differenza della pesantezza che suggerirebbe il tema, Mainardi ha scritto un libro funambolico, pieno di trovate e spunti, in grado di sorprendere, commuovere, sbalordire e far sorridere il lettore. L’autore ha suddiviso la narrazione in 424 frammenti e l’ha affiancata a decine di illustrazioni, riuscendo nella surreale impresa di riportare tanto le immagini tratte dai film di Gianni e Pinotto quanto i quadri del Canaletto alla vicenda di suo figlio Tino, come se tutto nel mondo parlasse di lui e tutto si riferisse a lui. L’autore chiama questi frammenti “passi”, perché per uno spastico ogni passo compiuto in autonomia è una conquista e, da quando ha cominciato a camminare, Mainardi tiene conto di ogni passo compiuto da Tino: è diventata la sua unità di misura della vita.
Un libro coraggioso e innovativo, ma anche un grande esperimento letterario, con traduzione (illustre) di Tiziano Scarpa.
TERESA CIABATTI - “Tuttisanti” (Il saggiatore, 9 euro)
Prendere un personaggio del nostro costume e trasformarlo in un soggetto letterario: è quello che ha fatto Teresa Ciabatti con Lele Mora, prendendo tutta la sua pacchiana mitologia (le feste sfarzose nella villa in Sardegna, la tunica bianca, i ragazzotti aitanti che gli si strusciano addosso, gli atteggiamenti da imperatore romano decadente...) e trasformandola in storia-simbolo dei nostri tempi. Soldi, ambizione, fama, promiscuità sessuale, trash in extremis: c’è tutto. Operazione letteraria intelligente e molto giusta, che ovviamente nessun critico di rilievo (impegnato a recensire Michele Serra, Carofiglio e quelle robe lì) ha colto. Questo libro ha un solo difetto, quello di essere troppo breve.
GEORGE SAUNDERS - “Dieci dicembre” (minimum fax, 15 euro)
Consigliare questo testo è quasi un’ovvietà, dal momento che è presente in qualsiasi lista di qualsiasi sito sui “Libri migliori del 2013”. Saunders è un autore molto rispettato dalla critica, ma soprattutto adorato dagli altri scrittori. Su di lui tessono lodi Franzen, Pynchon, la Egan, Zadie Smith, ossia alcuni dei pesi massimi della narrativa contemporanea, e del resto basta leggere anche uno solo dei racconti presenti in questa raccolta per capire il perché di tanta ammirazione. Sono tutti testi di un’arguzia notevole, spesso azzardati al punto da disorientare il lettore nelle prime righe. Sono storie che richiedono attenzione e fiducia: all’inizio non capisci bene chi stia parlando o cosa stia avvenendo, devi assecondare il narratore e proseguire e, con un dosaggio che ha del magistrale, a poco a poco gli elementi per decifrare la vicenda vengono svelati. Saunders utilizza punti di vista e stili assai differenti (un diario del futuro scritto con uso di abbreviazioni continue, le fantasie oniriche di un bambino che gioca nella neve, il senso di spaesamento verso la propria famiglia di un combattente di ritorno dal conflitto in Iraq, le sensazioni di un volontario che subisce gli effetti di un farmaco sperimentale). Talvolta perfetti al limite del glaciale, ma ogni racconto è una sorta di lezione di scrittura creativa applicata: leggi e impara.
Buoni consigli ed ottimi gusti.
RispondiEliminaStef.
oltre ai i tantissimi romanzi in commercio in Italia si può regalare a Natale qualcosa di alternativo, comunque utile e pratico, come un Manuale di auto-aiuto per fare una concreta prevenzione "fai-da-te" (con prescrizioni, consigli, esercizi domestici e tanti test psicologici) allo scopo di evitare patologie e "vivere più a lungo e meglio": Regalo "benessere"!
RispondiEliminaUna delle tante ideee possibili è il libro strenna, patrocinato dal club UNESCO, che recentemente è tra i più venduti attraverso i canali del web. Si tratta de: Il manuale pratico del benessere, Ipertesto editore. (quasi un classico dell'autoaiuto italiano)
Mi sono comprato Dieci dicembre in una libreria indipendente. L'inizio del libro mi ha sconvolto, nel senso che non mi ci raccapezzo! Quindi,posso dire che concordo con tutto il post, incluso le dritte di natale.
RispondiEliminaGrazie
presi 2 su 4, soddisfazione 100%
RispondiEliminagrazie Matteo :)
stefano