C'è un po' di matteobbianchismo sparso sul web di questi tempi:
- la webzine letteraria Brown Bunny mi ha chiesto di autointervistarmi
- il blog Cose Da Libri pubblica un resoconto della manifestazione BookSwap, a cui ho partecipato anch'io
- il blog milanese ViziAMi mi ha intervistato sul mio rapporto con la città
Ecco.
Particolare e interessante l'auto-intervista. Ho due curiosità. 1- pensi che uno scrittore esordiente (o che spera di esordire) sia importante (oltre tutto quello che dici e consigli) trovare un agente letterario che valuti il suo lavoro e lo rappresenti? Avresti qualche consiglio in merito?
RispondiElimina2- dopo la scoperta di "BALLO DI FAMIGLIA", hai continuato a seguire Leavitt? E se si, cosa pensi delle opere successive? Ci sono altri suoi libri che hai amato in modo particolare?
Grazie in anticipo.
Carlo Deffenu.
Ciao Carlo, rispondo (in ritardo) alle tue domande:
RispondiElimina1 - avere un agente è molto utile, ma non strettamente necessario all'inizio. Inoltre è difficile giudicare la serietà di alcuni cosiddetti agenti (o gente che si spaccia per tale).
2 - Ho seguito Leavitt per molto tempo, ma l'entusiasmo per i primi libri è andato inseorabilmente scemando, ammetto.
Grazie per le tue risposte. E si, mi sono reso conto che ci sono molti agenti ed editor che forse farebbero meglio a darsi al giardinaggio. Un editor ha corretto "tran-tran quotidiano" con "tram-tram quotidiano" nel manoscritto di una mia amica. Che dici? Lo deve pagare? :-)
RispondiEliminaAnche io ho perso un po' di entusiasmo con i libri che sono stati pubblicati in seguito. Alcuni proprio ostici e noiosi (Martin Bauman) o leggeri leggeri (Il voltapagine). Io ho amato molto "Mentre dorme l'Inghilterra" che invece ha creato tanti problemi all'autore per delle accuse di plagio. Un abbraccio e grazie ancora.