1 - THE INDIPENDENT (UK) "One minute with..."
Ho deciso di aprire una nuova rubrica dedicata alle interviste che non mi sono state rivolte. E' una rubrica del tutto priva di senso, lo so, però mi diverte farla. Prenderò a prestito i format standard di alcune pubblicazioni nazionali e internazionali e proverò a rispondere. Comincio dall'alto, dall'inserto culturale "Arts & Books" del quotidiano inglese The Independent. Le domande sono copiate dalla rubrica "One minute with...".
Dove ti trovi ora e cosa puoi vedere?
Nel mio studio, posso vedere solo i libri della mia libreria, che sono un gran bello spettacolo comunque con i lori dorsi colorati contro le mensole bianche. E dalla finestra uno scorcio del palazzo di fronte, meno gradevole dei miei volumi.
Cosa stai leggendo al momento?
Come il mio solito, sto portando avanti più letture contemporaneamente: il primo numero dell'edizione italiana della rivista letteraria "Granta", un saggio sul cinema di Gianni Celati, il romanzo in inglese "Northline" dello scrittore e musicista Willy Vlautin e le bozze del nuovo libro di Andreij Longo, in uscita a giugno.
Scegli uno dei tuoi autori preferiti e spiega perché lo/la ami
Jonathan Ames, perché riesce a passare dal romanzo al cinema alle serie tv, restando fedele a se stesso, pur producendo materiale spesso sorprendente. Un modello da seguire.
Descrivi la stanza dove scrivi di solito
E' una stanza enorme, la sala lettura al secondo piano della biblioteca pubblica Sormani di Milano. E' composta da un'ampia sezione centrale, dove sono posizionati la maggior parte dei tavoli, e due ali laterali, separate dalla precedente da una serie di bassi scaffali. Io mi posiziono sempre in una di queste, quella a sinistra, riservata a chi utilizza computer portatili. E' anche l'ala più luminosa e fresca, perché è quella dove si trovano le sei grandi finestre che prendono luce da uno dei chiostri interni e che restano quasi sempre aperte in primavera.
Come sono i tuoi lettori quando li incontri?
Sono sempre diversi, sia da come me li aspetto, sia fra loro. Ho un pubblico piuttosto eterogeneo, anche come età. La cosa che mi lascia sempre più sbigottito è ricevere mail il giorno dopo le presentazioni da parte di gente che era presente ma non ha avuto il coraggio di parlarmi. Che qualcuno si intimidisca al mio cospetto mi pare inconcepibile.
Cosa ti distrae dallo scrivere?
Tutto.
Quale personaggio letterario ti assomiglia di più?
A vent'anni ero tratto da un romanzo di David Leavitt, ma già a ventiquattro non lo ero più. Oggi non lo so.
Qual è il tuo eroe, al di fuori del mondo letterario?
Il mio più grande eroe è John Waters, ma essendo regista, sceneggiatore e saggista, non sono certo si possa collocare al di fuori del mondo letterario. Non riesco a nutrire una simile devozione per alcun politico, sportivo o attore. Neanche per un musicista (per esempio, temo che Morrissey sia un essere umano terribile).
A me interessa "Northline".
RispondiEliminaBSdB
TU SEI GENIALE!
RispondiEliminacarina l'intervista... degna della testata! :-)
RispondiEliminaIdea molto interessante quella dell'auto-intervista. Anch'io ogni tanto, nei miei sogni ad occhi aperti, mi vedo al cospetto di un giornalista assetato di conoscere la mia visione del mondo.
RispondiEliminaDove si trova la rivista Granta? In edicola o in libreria? Bell'idea quella dell'intervista mai fatta...ehheheh
RispondiElimina"Granta" si trova in libreria, pubblicato da Rizzoli. Il primo numero è sul tema del lavoro, con racconti di Silvia Avallone, Francesco Piccolo, Walter Siti, Salman Rushdie, Giorgio Vasta, Doris Lessing e altri.
RispondiEliminaGrazie Matteo. E tu quando ci scriverai? :-)
RispondiEliminaSul numero 2. :-)
RispondiEliminaE vaiiiiiiiiiii..:-) Lo sapevo. ehehehhe
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