C'è uno strano fenomeno commerciale in atto negli aeroporti italiani, anche se apparentemente nessuno ne ha dato notizia: sono sparite le bottigliette di acqua minerale da mezzo litro.
Sono uno che per lavoro viaggia spesso e nutro un'attenzione un po' maniacale verso quei particolari che sfuggono ai più, eppure stavolta mi sembra che l'evento rasenti il limite della truffa.
Come tutti sanno, a partire dagli atti terroristici dell'11 settembre 2001, è vietato trasportare in volo liquidi che eccedono la quantità di 100 ml. Dunque è impossibile portare con sé bottigliette d'acqua al di là dei metal detector posti ai cancelli di ogni aerostazione. Se si vuole tenere dell'acqua in aereo l'unica possibilità è acquistarla presso i bar all'interno. Da alcuni mesi proprio questi bar hanno smesso di vendere bottiglie da 50 cl. Se ne trovano solo da 75 cl o da un litro, dunque di dimensioni assai più ingombranti e anche in quantità eccessiva rispetto al fabbisogno medio del viaggiatore per un volo breve. Ma qui scatta il trucco: non avendo altra scelta il cliente deve comunque acquistare bottiglie di queste dimensioni, che naturalmente costano di più (spesso il doppio).
E' legale? Immagino di sì. Dubito che esistano regole in materia e probabilmente ogni esercente è libero di vendere i prodotti delle dimensioni e della quantità che desidera. Tuttavia nel libero mercato esterno il cliente può scegliere di andare presso un altro rivenditore, mentre negli aeroporti è in atto una specie di silenzioso cartello dell'acqua minerale e tutti i bar, più o meno, si sono adeguati.
E non serve essere un genio della finanza per calcolare che se ogni viaggiatore che prima spendeva 1 euro e 50 ora ne spende 2 e 50 o 3 per i bar aeroportuali significa incassi doppi.
Un euro o due in più non mi cambiano la vita, certo. Ma ogni volta che sono costretto a comprare queste bottiglie sovradimensionate finisce che l'acqua mi va di traverso.
Stesso problema negli autogrill: ormai sono pochi quelli che hanno bottigliette da 50 cl. Se ce le hanno sono quelle "sport", con quel fastidioso tappino con cui devi spararti l'acqua in gola... e un rincaro mostruoso!
RispondiEliminaConfesso che quando so di viaggiare in auto (e me lo ricordo) faccio il braccino e me la porto da casa, per il semplice gusto di non sottostare a questo ricatto. Ma agli aeroporti devo soccombere.
Beh, sono gli stessi che hanno cambiato la mille lire con un euro? Questa è una furberia di nulla.
RispondiEliminaio ho risolto in un altro modo: entro con la bottiglietta da mezzo litro vuota, portata da casa, e la riempio nel bagno dell'aeroporto, dopo il metal detector.
RispondiEliminae viva l'acqua pubblica.
Nel mio ultimo viaggio ho trovato le bottiglie da 50cl solo al ritorno, (Germania). All'andata, dall'Italia, ho trovato il distributore automatico ....che non dava il resto!
RispondiEliminapiccolo aneddoto: di ritorno dal salone di torino ho dimenticato di buttare via la bottiglia d'acqua che avevo in borsa. ho passato i controlli e solo a bordo mi sono resa conto che potevo continuare a bere dalla mia bottiglietta da 50 cl. non tanto tranquillamente, pensando a quanti aspiranti terroristi avrebbero potuto decidere di mettersi in fila per offrire un sorso al comandante.
RispondiEliminavaleria
Veramente nn è dal 2001 che nn si possono portare liquidi ma dal fallito attenato su un aereo da Londra a nn ricordo dove. Cmq 1l d'acqua nn è poi così tanto. Bere fa bene e contrasta la cellulite!
RispondiElimina