mercoledì 6 aprile 2011

NATI LIBERI



Ha suscitato moltissimo interesse il mio post relativo al fenomeno "It gets better". L'articolo è stato ripreso anche da altri blog e ha ottenuto numerosi commenti. Spinto da tale risonanza, voglio proseguire il discorso segnalando un altro sito a tematica omosessuale a mio avviso altamente significativo. Intitolato "Born this way" (sì, come la canzone di Lady Gaga, anche se il sito è precedente all'uscita del pezzo), si basa su un'idea molto semplice: che molti gay, lesbiche e trans avessero già presenti in modo evidente certi tratti della personalità sin dall'infanzia e che le loro foto da bambini ne offrano una testimonianza. Il blog raccoglie dunque le immagini che i visitatori inviano dai propri album personali e le foto sono spesso esilaranti. Maschietti con gambine arcute in pose da diva del cinema, bambini che si fanno ritrarre con la borsetta della mamma, dolci fanciulle con capelli dai tagli militareschi, jeans e posa da rude vaccaro... Nel vedere queste foto sorrido anche dell'autoironia che questi adulti hanno sviluppato: fra le nostre immagini da bambini ce ne sono sempre alcune molto imbarazzanti, ci vuole una bella dose di coraggio a decidere di metterle in piazza. Ma è chiaro che queste persone lo fanno per un motivo che va ben al di là del suscitare un sorriso. Queste polaroid, questi scatti dai colori saturui così anni settanta, sono esilaranti non in senso denigratorio, ma nella loro più pura innocenza: mostrano bambini che erano semplicemente se stessi, prima che la società imponesse loro regole e divieti. Che insegnasse che i maschi dovessero giocare con certi giocattoli e le femmine con altri. Che dovessero seguire un determinato dogma estetico a seconda del sesso di appartenenza. Che dovessero prediligere certi sport a favore di altri. Che ci fossero un giusto e uno sbagliato secondo criteri a loro estranei, ma ai quali avrebbero in futuro dovuto sottostare senza appello.

Io ero un bambino così. A me questo sito non deve spiegare niente. Mi sono riconosciuto come il profugo che vede le immagini di casa.

Quale shock è stato per me scoprire alle elementari che il gioco dell'elastico fosse attribuibile alla categoria del femminile, e dunque altamente vietato a me, pena il dileggio pubblico. Quanto ho odiato quel cazzo di pallone. Cosa ci trovassero di tanto appassionante gli altri maschi era per me un mistero ben più insondabile dell'esistenza di Dio.

Che io fossi gay lo sapevo dalla mia primissima infanzia, solo non avevo idea che questa cosa avesse un nome (ho anche scritto un intero romanzo, "Generations of love", esattamente su questo concetto). Le teorie sull'influenza negativa di certe compagnie, l'idea che trasmettere scene d'amore gay durante la prima serata tv possa plasmare le deboli menti dei fanciulli e convertirli a chissà quale mutazione genetica, mi hanno sempre fatto sorridere. E' chiaro che chi le sostiene non ha la più vaga idea di cosa stia parlando. Io ho trascorso un'infanzia circondato da virilissimi compagnucci di classe, andando al cinema dell'oratorio a vedere film di cowboys, leggendo fumetti di Tex e Zagor, ignorando persino l'esistenza del termine 'omosessuale', figuriamoci il suo significato. Eppure tutta questa enorme massa di infuenza, culturale e sociale, non ha impedito che un giorno mi impuntassi e piangessi come un disperato finché i miei genitori, stremati dalle mie urla, comprassero anche per me la stessa confezione di "Metti - La bambola che metti in tasca" che avevano appena comprato per mia sorella. Chi cazzo me le metteva in testa certe idee? Nessuno. Come nessuno è riuscito a obbligarmi a giocare a pallone (io nell'intervallo a scuola piuttosto stavo seduto sui gradini). Nessuno è in grado di instillare una tale dose di determinazione. I was born this way. Totalmente. E trovo geniale questo blog che con le sue foto e le sue testimonianze sappia riconoscerlo e ricordarmelo.

Due note:

Ho scoperto dell'esistenza di "Born this way" tramite un altro blog, questa volta italiano: vogliosposaretizianoferro.it. Un sito divertente, ma tutt'altro che superficiale, che utilizza l'ossessione per l'icona Tiziano Ferro come mezzo per riflettere sulla condizione gay in Italia. Dunque grazie agli autori di questo blog per questa rivelazione.

Il blog "Born this way" ha vinto nel 2010 il premio del pubblico come "Miglior Blog ospitato da Google".

10 commenti:

  1. Se n'è discusso anche nel forum di Gay.it dopo questo post...

    http://www.gay.it/forum/viewtopic.php?p=321018#p321018

    Il blog che hai segnalato è "impressionante", un tuffo al cuore.

    Mariser

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  2. Avevo letto anche io di Born This Way qualche mese fa in giro per i blog...l'ho trovato davvero brillante e anche io ho pensato la stessa cosa sul coraggio di mettere le proprie foto online.
    Tuttavia anche tra noi blogger c'è chi ha avuto coraggio, mai sentito il "rovinarsi Crescendo Day"?
    http://tuttoilrestoegioia.blogspot.com/2011/01/rovinarsi-crescendo-day.html

    E comunque...si, anche io decisamente Born This Way, dato che qua non sembravo un mostro di virilità:
    http://summ3rw1nd.wordpress.com/2011/01/10/rovinarsi-crescendo-day/

    Scherzi a parte...davvero incredibile come spesso si parli e straparli di cose di cui in realtà non sappiamo nulla. C'è chi rifiuta le coppie gay perchè "sarebbero di cattivo esempio" per i più piccoli.....già, esattamente come sono state di buon esempio tutte le nostre famiglie etero....già...si....me l'han detto.

    Summ3rW1nd

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  3. Ma perché, sei gay?!?
    Ah, già! L'avevi pure detto.

    Ops, anch'io.

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  4. Da piccola odiavo le Barbie. Ho sempre adorato il calcio e giocavo a torello. A sei anni ho sfinito mia madre finchè non mi ha fatto tagliare i capelli a spazzola. Eppure sono etero. C'è qualcosa che non va in me?
    Manu.

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  5. No, Manu, è proprio questo il punto: tu volevi essere libera di fare quello che ti sentivi di fare. Che la società ti suggerisse di giocare a Barbie o tenere i capelli lunghi erano indicazioni incomprensibili e incompatibili con la tua personalità. Non c'entra l'orientamento sessuale, a mio avviso, ma quello che si è. Ognuno dovrebbe avere la libertà di esserlo. Punto.

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  6. Bel post il tuo, complimenti.
    Una cosa però mi chiedo come mai la maggioranza dei maschi(etero) fin da piccoli (me compreso) trova irresistibile tirare calci ad un pallone.. misteri dello sport sulle giovani menti maschili.

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  7. se ripenso ai miei anni da adoloscente non posso fare a meno di ripensare ad una foto che è assolutamente emblematica di quanto inconsapevolmente albergava dentro me! Ero sulle piste da sci con mio fratello. Ma che angoscia ogni volta che questa foto veniva vista da altri e puntualmente apostrofata " qui sembri frocio"!
    non riesco a farne un "porta bandiera" di chi ero e sono!

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  8. Ma soprattutto, come fai a ricordarti "Metti - la bambola che metti in tasca", bro? Non me la ricordo io, eppure l'avevano regalata a me... bellissimo questo post, Matte! Born this Way For Ever!

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