martedì 31 maggio 2011

Zingaropoli

Ieri è stato impressionante. Era stata appena annunciata la vittoria di Giuliano Pisapia e già a Milano se ne vedevano i segni.

In metropolitana, davanti a me, stavano quattro giovani ragazze arabe. Chiacchieravano fitto tra di loro e ridevano. Era evidente che stavano già dirigendosi entusiaste verso il luogo dove sarebbe nata la più grande moschea d'Europa.

Arrivato in Duomo, saranno state le sette, quasi non riuscivo a salire le scale che dalla metro portavano in superficie a causa della quantità inusuale di folla. Giunto all'esterno, uno spettacolo desolante: migliaia di nullafacenti si erano riversati in piazza e si aggiravano con espressioni beate e chioassose quanto immotivate urla di entusiasmo. Dei drogati, a tutta evidenza. Molti, moltissimi giovani, che si incontravano e si abbracciavano, in maniera assai promiscua, uomini con donne, donne con uomini, e persino (l'ho visto coi miei occhi) uomini con uomini.

A rendere ancora più preoccupante lo spettacolo era la presenza di numerose famiglie con bambini piccoli, chi nel passeggino, chi al collo del papà, chi stretto alla mamma, costretti ad assistere a queste scene di malcostume collettivo, con chissà quali conseguenze per il loro sviluppo emotivo e cognitivo.

La folla era preda di comportamenti sconsiderati.

Dei completi sconosciuti mi hanno più volte rivolto la parola: gente mai vista prima che mi chiedeva da quanto tempo fossi lì, a che ora sarebbe arrivato il nuovo sindaco, se avevo saputo dei risultati nelle altre città. Persino una signora sessantenne si è messa a raccontarmi della sua giornata, a confessarmi da quanto tempo non si sentiva così felice. Finché si tratta di ragazzi, uno può capire: ma dalle persone mature ci si aspetta che conservino un po' di creanza. Ero sconvolto.

Molti sfoggiavano cartelli scritti a mano e magliette bianche coperte di slogan. Tra questi ce n'erano alcuni che dichiaravano sulle proprie t-shirt di essere musulmani, cinesi, rom e comunisti. Non singolarmente, ma di essere tutte queste cose in contemporanea. Un messaggio privo di fondamento, dato il loro evidente aspetto caucasico.

Lo scandalo maggiore era senza dubbio rappresentato dall'assalto al monumento equestre al centro della piazza: centinaia di persone si sono abbarbicate sin sotto la statua e stavano là a urlare, a bere birra, a gridare slogan con dei megafoni, a salutare la gente di sotto, manco fossero stati al balcone di casa propria. Ogni tanto si mettevano pure a cantare inspiegabili cori rivolti al celebre cantante Gigi D'Alessio, apprezzato in tutto il mondo.

Era evidente che fra tutti i presenti dovesse esserci qualche accordo carbonaro, perché non ce n'era uno che non indossasse qualcosa di arancione: t-shirt, bandiere, palloncini, sciarpe, cappellini, gonne, scarpe, gerbere all'occhiello. Una donna passandomi accanto e vedendomi senza alcun simbolo cromatico, si è offerta di strappare un pezzo della stoffa arancione che aveva attorno al collo. Ho rifiutato senza alcuna esitazione questo sfacciato tentativo di proselitismo.

Mentre sul palco allestito al centro della piazza si alternavano politici, cantanti, attori e simpatizzanti, la sera si faceva più buia e la folla continuava ad aumentare. Quando il sindaco è arrivato per il saluto e il discorso finale c'è stato un vero boato. Poi, verso le dieci e mezza, la manifestazione è finita e la gente ha cominciato a tornare verso casa. (Coi mezzi, affollatissimi malgrado l'ora tarda, perché questi tutti questi sfsccendati non hanno mica le macchine).

Nella piazza restavano lattine, bottiglie di birra vuote, bandiere a brandelli, manifesti accartocciati, resti di petardi.

Giuliano Pisapia era sindaco da neanche sei ore e già Piazza Duomo era ridotta a Zingaropoli.

venerdì 27 maggio 2011

INTERVISTE CHE NON MI HANNO FATTO, n. 2 (MOJO)

Prosegue la serie delle interviste che non mi sono mai state rivolte. Oggi è il turno della rubrica "All back to my place" tratta dal mensile musicale inglese Mojo.

Che musica stai ascoltando in questo periodo?

Sono di nuovo in fissa coi Ladytron. Poi l'ultimo Human League e il meraviglioso album degli Yelle (il miglior disco di debutto francese dai tempi di Lio).

Qual è, messo alle strette, il tuo album preferito di tutti i tempi?

Non sarò mai, MAI in grado di rispondere a una domanda tanto definitiva. Ci sono dischi che continuo ad ascoltare da decenni, ma sono tanti. E' impossibile citarne uno solo.

Qual è il primo disco che hai comprato? E dove l'hai preso?

Il primo 45 giri che ho acquistato è stato "Gianna" di Rino Gaetano, ma il primo album è stato la colonna sonora di "Grease". Ricordo che mi sembrava persino strano che il mio primo acquisto fosse un album doppio, quasi un'esagerazione. L'ho comprato nell'unico negozio di dischi e impianti hi-fi che c'era nel mio paese. In seguito, io e il mio amico Paolo ogni tanto andavamo dalla proprietaria a chiedere quali novità fossero uscite e lei ce le faceva ascoltare. Metteva su i nuovi 45 giri per noi.

Quale musicista avresti sempre voluto essere?

Morrissey, ovviamente.

Cosa canti sotto la doccia?

Mai cantato in doccia in tutta la mia vita. Canto a squarciagola in macchina, ogni tanto, ma seguendo il cd che ho nel lettore. In questo periodo è l'ultimo di Fabri Fibra (perfetto per fare il tamarro in auto).

Qual è il tuo disco preferito da sabato sera?

"Satisfaction" di Benny Benassi.

E quello della domenica mattina?

C'è una meravigliosa canzone del sottovalutatissimo gruppo inglese My Life Story dedicata alle domeniche mattine. L'attacco dice: "Now the party's over, Sunday tongue, one day later, ten years older" (che significa all'incirca: "Ora la festa è finita, lingua della domenica, un giorno dopo, dieci anni più vecchio"). E' la fotografia perfetta di certe mie domeniche mattine.

giovedì 26 maggio 2011

Stamattina mi sono innamorato

Stamattina ero al bar a fare colazione e dalle vetrate ho visto un ragazzo bellissimo. Stava davanti all'ingresso della metropolitana, forse aspettava qualcuno. Doveva avere sui trent'anni, capelli corti, una barba curata e leggera. Indossava un abbigliamento semplicissimo, jeans e maglietta bianca con giusto un ghirigoro sul petto. Ho sempre pensato che il basic esalti la bellezza e il suo caso stava lì a confermarmelo. Aveva uno sguardo tranquillo e simpatico. Ho capito, all'istante, che mi stavo innamorando.

Quando sono uscito e mi sono diretto verso le scale della metro, lui ha alzato lo sguardo verso di me e si è avvicinato. Ho sentito i battiti accelerare e l'agitazione salire a mille. A quel punto lui mi ha sorriso, mi ha teso un biglietto e ha detto: - Posso lasciarti un volantino per le votazioni di domenica? -.

Ho preso il depliant che mi stava porgendo, gli ho sorriso anch'io, poi ho abbassato gli ho occhi e ho letto il titolo. Diceva: "Vota Letizia".

Cazzo, come sono volubile: tutto il batticuore, l'esaltazione, i fremiti, spariti così, in un istante. Manco gli ho detto ciao.

martedì 24 maggio 2011

CI SENTIAMO 2.0

Sono sulle scale che portano in metropolitana. Davanti a me un gruppo di adolescenti, quattro ragazze. Giunte ai tornelli, si separano: tre vanno verso un binario, una verso quello opposto. Nel salutarsi, quella rimasta sola dice alle altre - Ci sentiamo! - e poi fa un gesto.

Per tutta la vita ho sentito questa espressione associata a un movimento: portare la mano verso l'orecchio, il pollice e il mignolo tesi, nell'imitazione approssimativa di un ricevitore telefonico.

La ragazza di fronte a me invece porta entrambe le mani davanti a sé e muove velocemente tutte le dita, alludendo a una tastiera virtuale.

Ciao, sono il futuro. Era ora che ti accorgessi di me.

lunedì 23 maggio 2011

TUTTI SOTTO ANESTESIA

Sulla rete sono apparse un po' di segnalazioni/recensioni di "Sotto Anestesia":

- ne hanno parlato su Il primo amore

- ne hanno parlato su Rivista Inutile (che tra l'altro ha uno dei nomi più belli di rivista al mondo)

- ne hanno parlato sul blog Dance Like Shaquille O'Neal (e anche questo come nome non scherza).

Intanto il blog Ho un libro in testa mi ha chiesto appunto quale libro avessi in testa io e ho risposto così.

INTERVISTE CHE NON MI HANNO FATTO

1 - THE INDIPENDENT (UK) "One minute with..."

Ho deciso di aprire una nuova rubrica dedicata alle interviste che non mi sono state rivolte. E' una rubrica del tutto priva di senso, lo so, però mi diverte farla. Prenderò a prestito i format standard di alcune pubblicazioni nazionali e internazionali e proverò a rispondere. Comincio dall'alto, dall'inserto culturale "Arts & Books" del quotidiano inglese The Independent. Le domande sono copiate dalla rubrica "One minute with...".

Dove ti trovi ora e cosa puoi vedere?

Nel mio studio, posso vedere solo i libri della mia libreria, che sono un gran bello spettacolo comunque con i lori dorsi colorati contro le mensole bianche. E dalla finestra uno scorcio del palazzo di fronte, meno gradevole dei miei volumi.

Cosa stai leggendo al momento?

Come il mio solito, sto portando avanti più letture contemporaneamente: il primo numero dell'edizione italiana della rivista letteraria "Granta", un saggio sul cinema di Gianni Celati, il romanzo in inglese "Northline" dello scrittore e musicista Willy Vlautin e le bozze del nuovo libro di Andreij Longo, in uscita a giugno.

Scegli uno dei tuoi autori preferiti e spiega perché lo/la ami

Jonathan Ames, perché riesce a passare dal romanzo al cinema alle serie tv, restando fedele a se stesso, pur producendo materiale spesso sorprendente. Un modello da seguire.

Descrivi la stanza dove scrivi di solito

E' una stanza enorme, la sala lettura al secondo piano della biblioteca pubblica Sormani di Milano. E' composta da un'ampia sezione centrale, dove sono posizionati la maggior parte dei tavoli, e due ali laterali, separate dalla precedente da una serie di bassi scaffali. Io mi posiziono sempre in una di queste, quella a sinistra, riservata a chi utilizza computer portatili. E' anche l'ala più luminosa e fresca, perché è quella dove si trovano le sei grandi finestre che prendono luce da uno dei chiostri interni e che restano quasi sempre aperte in primavera.

Come sono i tuoi lettori quando li incontri?

Sono sempre diversi, sia da come me li aspetto, sia fra loro. Ho un pubblico piuttosto eterogeneo, anche come età. La cosa che mi lascia sempre più sbigottito è ricevere mail il giorno dopo le presentazioni da parte di gente che era presente ma non ha avuto il coraggio di parlarmi. Che qualcuno si intimidisca al mio cospetto mi pare inconcepibile.

Cosa ti distrae dallo scrivere?

Tutto.

Quale personaggio letterario ti assomiglia di più?

A vent'anni ero tratto da un romanzo di David Leavitt, ma già a ventiquattro non lo ero più. Oggi non lo so.

Qual è il tuo eroe, al di fuori del mondo letterario?

Il mio più grande eroe è John Waters, ma essendo regista, sceneggiatore e saggista, non sono certo si possa collocare al di fuori del mondo letterario. Non riesco a nutrire una simile devozione per alcun politico, sportivo o attore. Neanche per un musicista (per esempio, temo che Morrissey sia un essere umano terribile).

domenica 22 maggio 2011

L'INVITO DI MATRIMONIO PIU' BELLO DELLA STORIA

Mi sposerei anch'io, solo per poter mandare in giro un biglietto così. Scoperto su "Paper Forest", un blog dedicato ai maniaci della carta come me. Ne ho visti di inviti originali, ma questo è un'opera di genio grafico assoluto.

Paper Record Player from kellianderson on Vimeo.

venerdì 20 maggio 2011

La truffa dell'acqua volante


C'è uno strano fenomeno commerciale in atto negli aeroporti italiani, anche se apparentemente nessuno ne ha dato notizia: sono sparite le bottigliette di acqua minerale da mezzo litro.

Sono uno che per lavoro viaggia spesso e nutro un'attenzione un po' maniacale verso quei particolari che sfuggono ai più, eppure stavolta mi sembra che l'evento rasenti il limite della truffa.

Come tutti sanno, a partire dagli atti terroristici dell'11 settembre 2001, è vietato trasportare in volo liquidi che eccedono la quantità di 100 ml. Dunque è impossibile portare con sé bottigliette d'acqua al di là dei metal detector posti ai cancelli di ogni aerostazione. Se si vuole tenere dell'acqua in aereo l'unica possibilità è acquistarla presso i bar all'interno. Da alcuni mesi proprio questi bar hanno smesso di vendere bottiglie da 50 cl. Se ne trovano solo da 75 cl o da un litro, dunque di dimensioni assai più ingombranti e anche in quantità eccessiva rispetto al fabbisogno medio del viaggiatore per un volo breve. Ma qui scatta il trucco: non avendo altra scelta il cliente deve comunque acquistare bottiglie di queste dimensioni, che naturalmente costano di più (spesso il doppio).

E' legale? Immagino di sì. Dubito che esistano regole in materia e probabilmente ogni esercente è libero di vendere i prodotti delle dimensioni e della quantità che desidera. Tuttavia nel libero mercato esterno il cliente può scegliere di andare presso un altro rivenditore, mentre negli aeroporti è in atto una specie di silenzioso cartello dell'acqua minerale e tutti i bar, più o meno, si sono adeguati.

E non serve essere un genio della finanza per calcolare che se ogni viaggiatore che prima spendeva 1 euro e 50 ora ne spende 2 e 50 o 3 per i bar aeroportuali significa incassi doppi.

Un euro o due in più non mi cambiano la vita, certo. Ma ogni volta che sono costretto a comprare queste bottiglie sovradimensionate finisce che l'acqua mi va di traverso.

martedì 17 maggio 2011

GIORNATA CONTRO

Oggi, 17 maggio, si celebra la giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Il portale letterario Wuz per l'occasione pubblica in anteprima la prefazione che ho scritto per il volume "10 gay che salvano l'Italia" di Daniela Gambino, edito da Laurana. La potete leggere qui.

APOCALISSE AD AGRIGENTO


"Apocalisse a domicilio" arriva in Sicilia: mercoledì 18 sarò ad Agrigento (e sarà la prima volta in vita mia ad Agrigento, quella che non si scorda mai): alle ore 17.30 presenterò il romanzo nella libreria Capalunga di via Atenea 123.

BUON PASTORE

La fotografa Silvia Pastore ha un bellissimo Tumblr dove raccoglie ritratti in primissimo piano. Durante il salone di Torino ha ritratto anche me. Grazie, Silvia.

lunedì 16 maggio 2011

POST TORINO

Tre giorni consecutivi trascorsi all'interno del Salone dal mattino a fine pomeriggio (mai fatto prima), tre presentazioni affrontate, due notti a tirare le ore piccole (ore 4.30 del mattino, venerdì; ore 3 del mattino, sabato), una vistosa figuraccia (l'essermi presentato in jeans e camicia fuori dai pantaloni al party esclusivo Rizzoli dove tutti gli uomini erano in nero e le donne in lungo), due borse cariche di libri (li ho contati solo al rientro: 28), due riunioni di lavoro seduti sul marciapiede fuori da uno stand, un servizio fotografico, decine di persone viste e salutate per due secondi prima di perderle di nuovo, l'incontro per Marco Drago e Tito Faraci per "Sotto Anestesia" con tutta la sala che rideva... Sì, stavolta alla Fiera del Libro mi sono proprio divertito.

mercoledì 11 maggio 2011

UN NUOVO LIBRO (ANCORA?!?)

Esce in questi giorni, in occasione del Salone di Torino, un nuovo libro. (Ancora un altro? Starò mica esagerando?)
Si tratta di un volumetto della collana Zoo della piccola casa editrice :duepunti di Palermo, una collana assai particolare, di racconti con protagonisti animali, di cui già avevo parlato con entusiasmo qui. La serie, di piccole dimensioni e (a mio avviso) splendida grafica, è interamente realizzata con materiale riciclato, a cominciare dalla copertina, una carta leggera setosa, ottenuta attraverso un procedimento particolare partendo dallo... sterco di elefante (giuro che non me lo sto inventando). Diversi scrittori italiani hanno già contribuito alla serie (Giuseppe Genna, Giulio Mozzi, Nicola Lagioia, Davide Enia...) e ora è il mio turno. Si tratta di un racconto lungo dal titolo "Gatta gatta". Qualcuno di voi l'avrà già sentito nominare, perché era apparso un anno fa sul mensile femminile "Flair". In quella occasione però ero stato costretto a ridurre il testo a un terzo della sua lunghezza originale. Ora finalmente il racconto esce nella sua versione definitiva e completa di 64 pagine. Sarà in libreria a partire da questa settimana e costa 6 euro. Qui trovate il comunicato stampa. E naturalmente sarà in vendita al Salone di Torino allo stand :duepunti (padiglione 1 - stand E51).

TRIPLETTA A TORINO

Questo weekend sarò al Salone del libro di Torino per presenziare a tre incontri. Il primo sarà venerdì 13 alle ore 14.30 allo Spazio Book, dove presenterò per Bompiani i nuovi romanzi di due autori che seguo con molto interesse: "La cospirazione delle colombe" di Vincenzo Latronico e "Quando tutto tace" di Alessandro De Roma. Sabato 14 alle ore 15.30 in sala Avorio avrò il piacere di introdurre una delle miei scrittrici italiane preferite, Susanna Bissoli, con il suo primo romanzo "Le parole che cambiano tutto". Infine domenica 16 alle ore 17, sempre in sala Avorio, ci sarà un incontro dedicato al mio volumetto "Sotto Anestesia". A presentarlo, insieme a me, ci sarà il co-protagonista della vicenda, il famoso sceneggiatore di fumetti Tito Faraci, e Marco Drago, scrittore sopraffino e vero new-waver (come testimoniano le sue cronache dell'epoca pubblicate a puntate su Facebook).

lunedì 9 maggio 2011

PER CHI AMA LEGGERE - SEGNALAZIONI


Per chi ama leggere la Rete offre una miriade di materiali interessanti. Il guaio spesso è riuscire a districarsi nell'offerta quotidiana. Ogni tanto mi piace fare ricognizione, spendere qualche ora su Internet per valutare lo stato delle cose, vedere quali sono i nuovi progetti e valutare il lavoro attuale di chi già opera da tempo. Fare le pulizie nei bookmark e aggiungerne di nuovi è un'abitudine salutare. Ho pensato che fosse cosa buona e giusta fornire anche a chi mi legge alcune segnalazioni di iniziative di qualità che ho scoperto ultimamente fra blog, siti e riviste in ambito letterario.

HO UN LIBRO IN TESTA: il blog della scrittrice e giornalista Chicca Gagliardo (che cura per conto del mensile "Glamour") è uno spumeggiante esempio di vivacità e ricchezza di contenuti. Anche grazie all'aiuto di validi collaboratori, offre diversi motivi di interesse, come le testimonianze dirette su ciò che la gente legge in treno (nella rubrica "Lettori su rotaie" di Gabriele Dadati), le confessioni degli autori su quali libri li ossessionano ("Nella testa degli scrittori" di Caterina Morgantini), gli imprevisti della vita di uno scrittore di successo (raccontati da Federico Baccomo, in arte Duchesne, l'autore del best-seller "Studio illegale") e addirittura un vero e proprio corso di scrittura creativa a puntate gratuito (a cura di Elena Varvello). Mica male.

BARABBA: un blog che è anche una casa editrice di e-book collettivi di sorprendente livello letterario. Di area emiliana, curato da un gruppo di autori che si celano dietro pseudonimi stralunati come "Il vecchio malvissuto" o "Ilke Bab", offre quotidianamente racconti, stralci, aforismi e rubriche fisse, di stampo quasi sempre ironico. Fra quest'ultime impossibile non citare la perla "Biografie essenziali", racconti di vita ridotti a una riga, che ha già superato le cento puntate (l'ultima in ordine di pubblicazione è la seguente: "Karol Józef Wojtyła è morto, si dice, dignitosamente. Beato lui"). Accanto alla produzione giornaliera, il blog propone anche una serie di antologie scaricabili gratuitamente. Tra queste ne vanno citate due dal titolo "Schegge di liberazione", che raccolgono racconti sul tema (assai serio) della Resistenza. Al momento sono disponibili i volumi targati 2010 e 2011. Lettura consigliata.

FINZIONI: Difficile raccontare il magazine "Finzioni" perché difficile da catalogare. Nato come rivista in formato .pdf, col tempo ha allargato le sue dimensioni e il numero degli entusiasti collaboratori, sino a diventare un portale costantemente rinnovato nei contenuti (piccolo esperimento: aprite la sua homepage ogni tre, quattro giorni e vi accorgerete che ogni volta è tutto diverso). Fondato a Faenza nel 2008 da Jacopo Cirilli e Carlo Zuffa, due amici ed appassionati lettori, ha la sua caraterristica principale nel tono scanzonato e diretto che utilizza. Un sito letterario che si permette espressioni tipo "questo libro fa cagare", che dedica rubriche ai "Readings on drugs" (sui libri che si occupano di droga) e che offre spazio ai "Romanzi acquistati solo perché ci piaceva il titolo". Ma non pensate che si tratti di un sito goliardico. La verve giovanilistica si accompagna a sezioni di news, resoconti da festival, recensioni, consigli di lettura, segnalazioni di libri in uscita e tutto quanto serve a una rivista del settore. Immaginatevi un gruppo di studenti un po' punk con la fissa della letterarura, per intenderci. E ringraziamo il cielo che queste cose esistono anche da noi e non solo in certe alternative comedy americane.

CITOFONARE INTERNO 7: non è propriamente né un blog, né una rivista, quanto piuttosto un'iniziativa culturale. Fondato da Rossano Astremo, Girolamo Grammatico e Cristiano Peluso, "Citofonare Interno 7" organizza reading a domicilio, portando scrittori e musicisti in case private per esibizioni che alternano letture e musica dal vivo in un contesto intimo e privato, allo scopo di infrangere in qualche modo la barriera tra spettatore e performer, allontanandosi dalla staticità (spesso insopportabile) delle presentazioni letterarie standard in libreria e biblioteca. Operativo a Roma da mesi, ma con la seria intenzione di espandersi in altre città (un appuntamento si è svolto a Milano in marzo, un altro avrà luogo a Torino il 12 maggio prossimo in occasione del Salone del Libro), il progetto "Citofonare Interno 7" ha raccolto tale interesse intorno a sé da stimolare i suoi fondatori ad allargare il proprio campo d'azione e fondare una piccola casa editrice omonima. E' di questi giorni la pubblicazione del primo titolo, "La letteratura non conta niente", il cui tema è in perfetta coerenza con lo spirito che anima l'intero progetto: un'antologia in cui un gruppo di scrittori racconta alcune disastrose esperienze di presentazioni letterarie in pubblico. In contemporanea, viene lanciato un concorso letterario rivolto ai lettori: avete assistito anche voi a terribili performance letterarie? Raccontate loro le vostre esperienze. Potreste vincere l'antologia ed essere pubblicati sul loro blog.

NOTA: per il magazine "Finzioni" alcuni giorni fa ho realizzato una speciale intervista al celebre sceneggiatore di fumetti Tito Faraci, mio complice nella fanzine di cui parlo nel racconto "Sotto Anestesia".