mercoledì 14 settembre 2011

IL FENOMENO DEI LIBRI A META'

Io sono un cosiddetto "lettore forte". Leggo decine di libri l'anno (di norma supero i cento) e dei generi più diversi. Leggo in italiano e in inglese e mi rammarico di non conoscere bene altre lingue perché una delle mie massime frustrazioni è entrare in una libreria all'estero e sapere che quella vasta e allettante esposizione di storie mi è preclusa.

Ho un atteggiamento molto liberale nei confronti della lettura. So che ci sono persone che si sentono moralmente obbligate a finire un libro una volta iniziato e altre che non hanno alcuna remora a mollare un testo anche a pochi capitoli dalla fine se ne sono annoiati. Io non appartengo a nessuna di queste categorie. In genere mi bastano davvero poche pagine, a volte poche righe, per capire se un libro mi interessa. Lo stile è un forte discrimine e ormai conosco troppo bene i miei gusti. Così come sono pronto ad affrontare con coraggio testi che si presentano ostici e impegnativi se solleticano comunque la mia curiosità.

Ogni tanto però mi capita uno strano fenomeno, del quale non riesco a darmi ragione. Mi succede di impantanarmi nelle letture, per vari motivi (impegni, distrazioni, l'umore sbagliato). Mi rendo conto che faccio troppa fatica a proseguire un certo libro e quindi lo abbandono. Ma attenzione: non si tratta di rinunce, solo di uno stallo temporaneo. Sugli scaffali della mia libreria ci sono diversi volumi nello status di "letti a metà".

Poi, non so come spiegarlo, davvero non riesco, ma viene il giorno in cui, all'improvviso, mi torna voglia di riprendere una determinata storia. E la cosa davvero bizzarra è che lo stesso testo che un tempo avevo trovato difficile da proseguire, ora torna a essere scorrevole e appassionante, bastano un paio d'ore per finirlo. E' come se, dopo tanto oblio, finalmente arrivasse "il suo momento". Forse è dovuto al mio stato d'animo, forse alla stagione, forse allo stadio della vita che sto attraversando, ripeto, non ho idea: fatto sta che quel romanzo negletto, quella biografia strascicata, quell'antologia interrotta, diventano la lettura giusta che prima non sono mai stati.

Però mi chiedo: succederà anche ad altri lettori o sono un caso isolato?

16 commenti:

  1. A me succede molto spesso. Vuoi un esempio? Revolutionary road è stato per un anno un libro letto a metà, poi l'ho finito in due sere anche amato molto.

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  2. A me succede... anche se raramente. In questo momento, a casa, ho un paio di "libri a metà" ^^ Ma non è ancora giunto il loro momento.

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  3. Io non ci riesco proprio ad abbandonare un libro, per vari motivi: in primo luogo penso ai soldi che ho speso e poi mi sembra un grosso torto nei confronti dell'autore....e così mi trascino nella lettura cercando in tutti i modi di scovare gli aspetti positivi che giustifichino l'atto eroico. Un esempio per tutti: a me piace molto McEwan e con l'ultimo "Solar" è stata una tragedia; non mi è piaciuto e non mi ha coinvolto proprio per niente....ma ora posso dirlo perchè l'ho letto fino alla fine.

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  4. A me capita spesso...e recentemente è successo con il romanzo "L'uccello che girava le viti del mondo" di Murakami Haruki. Inizialmente non lo trovato interessante e a febbraio era rimasto a pagina 140, poi l'ho riaperto durante l'ultima vacanza e sono arrivato a pagina 830 nel giro di 4 giorni divorandolo in spiaggia.

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  5. No, succede anche a me :)

    (Per quel che riguarda invece il mollare un libro o no: io di solito uso le prime cinquanta pagine: se riesco a superarle allora è ben probabile che lo finisca, sennò lo mollo con tranquillità perché sono certo di avergli lasciato abbastanza respiro.)
    (No, magari interessava! :) )

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  6. dovrei riprovare con il tuo,Apocalisse....iepa,iepa chissà se improvvisamente mi piace....iepa,iepa

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  7. A me succede quasi sempre. Sono solito leggere 3 o 4 libri contemporaneamente di cui uno (di solito un giallo) che leggo d'una tratte mentre invece gli altri 2 o 3 sono libri "a metà" che ho ripreso...

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  8. Succede quasi sempre, ed è bello accorgersi di come un libro reagisca con il mio umore e si trasformi, quando è arrivato il suo momento. Ieri ho scoperto "Mi ricordo" alla Sormani di Milano. Che bell'incontro.
    Marta

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  9. Io c'ho i libri che non finisco perché mi ci affeziono e mi scoccia finirli... allora mi piace tenerli lì, in sospeso, però legati a me...

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  10. Ecco.
    Io ho appena deciso di abbandonare proprio quello che stavo leggendo - letteratura russa contemporanea - per leggerne di più interessanti.
    Mi sento in colpa, che ansia! :D

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  11. Meno male... adesso so di non essere sola...

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  12. io personalmente se mollo un lbrò è per riprenderlo più avanti, ma sempre dall'inizio... ultimamente pochi libri a metà, l'unico caso degno di nota è stato Bulgakov con il Maestro e MArgherita, ma dopo due mesi ho avuto un desiderio folle di riprenderlo e in pochi gg era sistemato nella sezione FINITI.

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  13. Capita spesso anche a me, in genere prima di abbandonare la lettura, salto una cinquantina di pagine, se il libro prende ad interessarmi allora torno indietro, in caso contrario abbandono con pochi rimorsi.

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  14. Capita, e senza nessun senso di colpa
    (capita anche il contrario,no?, che un libro che ti aveva colpito moltissimo poi fai una faticaccia a rileggerlo).

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  15. succede anche a me, sono anch'io un lettore del terzo tipo

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  16. esattamente uguale....
    anch'io leggo moltissimi libri l'anno (anche se non arrivo a 100) e in due diverse lingue.... e a volte mi succede di lasciarli a metà perchè non si addicono allo stato d'animo del momento.
    Poi per magia li riprendo in mano e li finisco in un batter di ciglia...

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