giovedì 22 marzo 2012

UNA TRACCIA DEL MIO AMORE


Esce questa settimana in libreria il secondo volume della collana “Tracce”, di cui sono editor presso Indiana editore. E’ un libro a cui tengo molto, perché lo trovo sinceramente non facile ma bellissimo. 
Si intitola “Una traccia del mio amore” ed è un romanzo dello scrittore americano Douglas A. Martin.
Il libro è autobiografico e racconta la storia d'amore durata alcuni anni fra l'autore (all'epoca uno studente universitario di Athens) e Michael Stipe dei R.E.M.  
Ridotto a questi termini il contenuto può ricordare un'operazione scandalistica,  il becero resoconto della vita accanto a una celebrità mondiale. Non è niente di tutto questo, anzi. Si tratta di un testo delicatissimo e di grande profondità. Stipe non è mai nominato esplicitamente: è inequivocabile che si tratti di lui e tuttavia quasi non importa. L'autore ha voluto mettere in scena l'ossessione e la totalità che caratterizza i grandi amori giovanili, una tempesta emotiva in questo caso resa anomala e bruciante per la natura di star internazionale del compagno. L’incontro a una festa, le prime notti trascorse insieme, i viaggi a suo fianco durante il tour, gli occhi con cui gli altri ti guardano sapendo che sei il suo compagno, il tormento e la gelosia di essere a casa mentre lui è lontano circondato da adoratori... 
Douglas A. Martin è in primo luogo un poeta e la sua scrittura ne risente in maniera evidente. Ha una prosa talmente lirica che talvolta risulta difficile definirla “narrativa”. 
Di questo libro Dennis Cooper ha detto “E’ pura grazia” e Colm Toibin ha definito la sua scrittura come “Una prosa feroce, tagliente e piena di stile”. 
Per l’edizione italiana ho cercato di curare le cose al meglio: la traduzione è di Matteo Colombo e il libro si apre con una prefazione di un altro autore assai poetico e intenso, Marco Mancassola.
Questo romanzo è un piccolo gioiello. Non destinato a un grande pubblico, ma a quei lettori che chiedono ancora ai libri un momento di riflessione e meraviglia. 



4 commenti:

  1. lo cercherò. la copertina mi fa morire!

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  2. mi è piaciuta la tua recensione, e considerato che adoro Stipe.... mi hai convinta, lo leggerò!
    Flavia

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  3. Devo capire se reggo questa prosa talmente lirica che è difficile definirla narrativa... però mi incuriosisce parecchio.

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