lunedì 8 ottobre 2012

IL BELLO DELLA DIRETTA


Ieri durante "Quelli che" è successa una cosa che mi ha fatto riflettere.

Victoria Cabello, parlando con Alba Parietti, le ha detto: - Sai che c'è un travestito che si fa chiamare Alba Paillettes? Fa uno spettacolo bellissimo -.
Una mezzoretta dopo, durante una pausa pubblicitaria, il Trio Medusa mi ha avvisato che sul loro account di Twitter erano arrivate centinaia di proteste per l'uso del termine "travestito" invece di "drag queen". Anche su FB ho notato messaggi simili. Ho subito informato Victoria che ha poi chiesto scusa in diretta e rettificato. 
La cosa però mi ha lasciato cmq un po' stupito. Posto che l'uso del termine travestito sia stato improprio, a me sembra più significativo che una conduttrice della domenica pomeriggio conosca il personaggio Alba Paillettes, ne abbia visto lo spettacolo e gli faccia i complimenti. Cioè, in centinaia a darle addosso per l'errore e nessuno a riconoscere l'intenzione più che positiva del riferimento? E poi, ditemi se sbaglio (e lo sto chiedendo sul serio, non è una domanda retorica), ma "travestito" è un dispregiativo? Se sì, da quando? Perché personalmente non l'ho mai inteso come tale. E per quanto politically correctamente la si voglia mettere, una drag queen è un uomo che fa spettacolo "travestito". Letteralmente. 
In un paese nel quale i gay non hanno alcuna forma di tutela giuridica attaccare una presentatrice perché ha fatto i complimenti a un "travestito" a me pare una cosa senza senso.
Ma, ripeto, forse sono io che mi sbaglio.

[Questo è il testo di un intervento che ho postato su Facebook stamattina e che ha creato un certo scalpore, con decine di commenti, centinaia di lettori e con qualche reazione a catena (per esempio, Matteo Bordone ne ha scritto a sua volta). Per questo ho deciso di riproporlo sul blog]


7 commenti:

  1. Sono ovviamente d'accordo con te.
    per me travestito e' la traduzione italiana di drag queen. Il termine inglese e' leggermente piu' dispregiativo del nostro italiano, ma noi non lo percepiamo. E viviamo in un paese in cui si comincia a dire "florist" invece che fioraio.

    mi verrebbe da scrivere "ma state zitte, checche sfrante e isteriche" se non risultassi offensivo.

    RispondiElimina
  2. Ma di quello che ha scritto Bordone cosa ne pensi?

    RispondiElimina
  3. A proposito, come la mettiamo con tutte le altre battute omofobe della Cabello? Tipo il cruciverba di Victor Victoria con la definizione "culattone"? Anche quella ovviamente non era omofobia. Lei ha tantissimi amici gay!

    RispondiElimina
  4. Intanto, per l'ennesima volta, chi critica non si firma. E dimostra di non aver capito nulla. Il gioco a cui fa riferimento era una provocazione intitolata "Truciverba", un finto cruciverba nel quale bisognava indovinare una parola nascosta che era chiaramente una volgarità e che mai avrebbe potuto essere pronunciata in tv. Infatti nessuno la pronunciava: il finto concorrente al telefono la sbagliava sempre. Ogni giorno il termine era diverso, più o meno sempre una parolaccia. Era una gag comica, giocata sul limite del lecito televisivo. La prossima volta metteremo la spiegazione per i ritardati.

    RispondiElimina
  5. Ora mi sono firmato.
    Vuoi veramente farmi credere che avrebbero fatto la stessa cosa con i neri o con gli ebrei? Mandare un filmato di uno con il nasone e poi dare la definizione G_UDEO? O N_EGRO? E andare avanti per cinque minuti così a ridere del giudeo con il nasone?
    E' patetico difendere una cosa così.
    PS "ritardati" è offensivo.

    RispondiElimina
  6. Il Truciverbone risale a diversi anni fa, non ne ero io l'autore e non ricordo più quali termini esatti fossero stati usati, però so che erano tutti offensivi e volgari, il gioco era questo: alludere ai termini peggiori, senza esplicitarli mai. Era un gioco provocatorio e che rischiava di irritare qualcuno, ne eravamo tutti consapevoli. Non mi interessa affatto giustificarlo, può darsi che fosse un esperimento orrendo e di cattivo gusto, mi sembra assurdo però prenderlo come esempio di omofobia (allora era omofobo, misogino, razzista, ecc). In particolare trovo senza senso questa ricerca spasmodica di scorrettezza nei comportamenti di personaggi che da sempre si schierano a favore dei diritti GLBT (vedi, per fare un altro esempio, gli attacchi in questi giorni nei confronti di Luciana Littizzetto), quando viviamo in una società letteralmente GOVERNATA da omofobi REALI.

    PS Grazie per esserti firmato.

    RispondiElimina
  7. Sicuramente è stato positivo il fatto che Victoria, in una domenica pomeriggio, abbia menzionato l'esistenza di una persona del mondo LGBT che fa spettacoli "storpiando" il nome della più famosa Alba Parietti.

    Però come dici tu l'uso è stato improprio. E non perchè una drag queen non sia "un uomo che fa spettacolo travestito", ma perchè il travestito è un individuo che indossa i capi del sesso opposto per abitudine e non su un palco, col fine "spettacolistico". Abitualmente Alba Pailettes non va in giro "travestito". Lo fa solo su un palco. E come lei quasi tutte le drag queen (se non proprio tutte).

    Assoggettando l'idea travestito-drag queen si crea confusione rispetto a coloro che nella vita si travestono non perchè hanno il sogno di fare spettacoli, stare su un palco, essere applauditi. Ma per il semplice fatto di stare bene, di "sentirsi favolosi". Questi sono i travestiti. Diversa è la draq queen, che si sente sì favolosa in abiti femminili, ma relativamente ad una performance, ad uno spettacolo, ad un momento che non è "abitudine". Perchè nell'abitudine non ha interesse a vestire i capi del sesso opposto.


    :)

    RispondiElimina