lunedì 29 dicembre 2014

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (7) - FRANCESCO PACIFICO


L’ultimo romanzo di Francesco Pacifico è “Class” (Mondadori).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Il blocco del lettore è molto più frequente di quello dello scrittore, per me. Non leggo cose leggere perché mi viene sempre il fastidio per come sono scritte. A meno che per leggero non si intenda Pinocchio. Il blocco del lettore viene dal wifi, dal telefono, dai giochi elettronici, dalle distrazioni così. Per evitarlo leggo camminando. Viene pure perché mi imbarco in lunghi libri che non mi piacciono ma che so di dover leggere. Comunque per “non leggere affatto” si intende leggere sul cellulare lunghi articoli sul basket o sul cinema, o fumetti.


2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo soprattutto romanzi. Non importa di che genere siano, ma, a parte le cose che recensisco, per tutto il resto cerco di leggere solo cose di provata bellezza per avere la sensazione che non mi stiano danneggiando la scrittura. Le cose scritte male inquinano il cervello, quelle scritte bene non mi influenzano, non condizionano la mia scrittura, perché nella loro bellezza c’è una specie di libertà che mi fa venire voglia di fare come mi pare. Invece leggere cose scritte male mi rende miope, non mi fa sentire la quantità di possibilità che ha la scrittura.

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Camminando, o nella vasca da bagno, o al bar.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
No: stranamente, se per ogni altra forma d’arte ho i piaceri proibiti, specie al cinema, per la letteratura no.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Leggo un po’ di fantascienza.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Lunghi, ma è una cazzata.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Lo comincio prima di finire quello prima.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Sì, quasi sempre. Tranne se sono in viaggio, allora ne leggo uno per volta perché sono sicuro di finirli in pochi giorni quindi posso aspettare.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Se recensisco segno a matita, se leggo per me faccio delle incisioni lungo la pagina con l’unghia, e faccio l’orecchio.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Prendo appunti mentre leggo il libro, poi copio sul file i passaggi che mi hanno ispirato le idee e da lì comincio, in modo da sapere che non sto recensendo il nulla ma alcuni aspetti reali del libro: lo stile, soprattutto.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Sì, ne tengo conto. Ultimamente cerco sempre di farmi ispirare dagli altri e non avere un piano personale di letture. Proprio per evitare di leggere sempre lo stesso tipo di libro. (Per dire, ora sto finendo o cominciando l’Inferno di Dante, L’arcobaleno della gravità, un libro di Mario Benedetti e la traduzione di Ulisse di Celati. Celati consigliato da Edoardo Camurri, Dante da me, Pynchon da De Majo e da uno scrittore inglese (l’ho sempre odiato, poi quest’anno ho letto Vineland, Bleeding Edge e Inherent Vice, su consiglio dei due amici), e Benedetti perché sto iniziando a leggere i sudamericani perché quando scrivono hanno pochissima ansia da prestazione e sembrano farlo con uno spirito molto gratuito, di dono, di buonumore, di malinconia sincera. Faccio questi esempi per dire che uno che legge molto può diventare un coglione con un esercito di libri tutti uguali che gli servono solo per confermare le proprie idee e la propria sensibilità, e io sono la tipica persona che corre questo rischio, quindi farsi consigliare dagli altri può essere un modo di aprirsi invece che chiudersi.

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Non lo faccio mai. La lettura per me non aderisce alla storia. Ha un altro asse che in ognuno si interseca al tempo presente. Quindi leggere le cose che vanno in quel momento, non so, me le perdo quasi sempre. Mi mette ansia. Mi fa sentire che non va bene come scrivo io. Tanto vale leggere cose del passato remoto o recente, cose che hanno parlato già a epoche diverse, dimostrando di avere una lingua e un’anima e non solo una splendida superficie che ha intrigato i contemporanei.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Ti ho già risposto. Ma aggiungo Gli amatori, il fumetto di Brecht Evens, e Fun di Bacilieri, e l’ultimo di Ratigher. Mi è piaciuto anche molto Storia del denaro di Alan Pauls anche se ogni tanto mi sono perso perché usava troppo i pronomi personali e i suoi personaggi non hanno i nomi. Ah, anche il romanzo di Leonardo Colombati, 1960, merita molto.

1 commento:

  1. Interviste molto interessanti. Forse metterle online tutte insieme non è un bene. Sarebbe meglio una al giorno...sennò si rischia la sovraesposizione!

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