Per questa intervista devo ringraziare il mio amico americano Jim Hanks, che quando gli ho raccontato di questa rubrica del blog, mi ha suggerito di includere anche le domande fisse del programma tv "Inside the Actor's Studio", dove il conduttore James Lipton incontra i più famosi attori usciti dalla prestigiosa scuola di recitazione, gente tipo Al Pacino, Robert De Niro, Anthony Hopkins... Fra tutte le interviste che non mi saranno mai poste nella vita, questa in effetti raggiunge la vetta della più improbabile.
Qual è la tua parola preferita?
Resto fedele a quella che ho scelto per il "Dizionario affettivo della lingua italiana": moderno. Che è una parola contraddittoria, perché vuole indicare il futuro, mentre nessuno la usa quasi più. Io poi la uso anche in modo improprio, per indicare qualcosa che mi piace. Non so, se incontro un amico che indossa una t-shirt pazzesca commento: - Che moderna! -. Moderno per me è sinonimo di bello.
Qual è la parola che ti piace di meno?
Fottuto, che è un aggettivo che praticamente nessuno usa nella vita reale (mai sentito qualcuno dire: "Che fottuta giornata ieri"?), mentre nelle traduzioni di film e libri viene utilizzato di continuo.
Cosa ti stimola creativamente, spiritualmente o emotivamente?
Posso dirti per certo cosa non mi stimola: la natura. Un tramonto, un bel paesaggio, sono spettacoli che mi lasciano indifferente. Concordo con Oscar Wilde che diceva "Se la natura fosse stata comoda, l'uomo non avrebbe dovuto inventarsi l'architettura" o Andy Warhol che in un'intervista ha dichiarato: "Se sono in città e ho voglia di campagna, posso andare in un parco. Ma sono in campagna e ho voglia di città, dove vado?". Ecco, io sono urbano a questi livelli. Quello che mi emoziona veramente e che mi stimola è il lavoro creativo altrui: di carattere piango poco, ma al cinema mi commuovo tantissimo; un bel disco o un bel libro possono arrivare a esaltarmi. A volte ho le ispirazioni migliori mentre sto guardando un concerto, o uno spettacolo, e si tratta di cose che non c'entrano nulla con quello a cui sto assistendo. Intendo dire che se sto guardando un film di fantascienza non mi viene l'ispirazione per un racconto di fantascienza, ma se il film mi coinvolge in qualche modo inconscio stimola la mia creatività e comincio a pensare alle cose a cui io sto lavorando in quel momento. Per dire, il primo capitolo di "Apocalisse a domicilio" mi è venuto in mente mentre assistevo a un concerto dei Maximo Park al Rolling Stone di Milano. E, a tutta evidenza, non c'è alcuna relazione tra le due cose.
Cosa ti smorza creativamente, spiritualmente o emotivamente?
All'opposto, il brutto lavoro altrui. A volte leggo libri che trovo orrendi, che però sono esaltati dai critici sulla stampa e scalano le classifiche, allora mi deprimo e penso che sto facendo il lavoro sbagliato.
Qua è la tua parolaccia preferita?
Cazzo.
Qual è il suono o il rumore che ami di più?
Il caffè che gorgoglia nella moka.
Qual è il suono o il rumore che più detesti?
Gli allarmi che scattano d'estate nella calma della città semideserta.
Quale professione diversa dalla tua ti sarebbe piaciuto svolgere?
Prima di fare lo scrittore a tempo pieno, lavoravo come copywriter in un'agenzia di pubblicità. Immagino che avrei perseguito quella carriera.
Quale professione non avresti mai voluto svolgere?
Qualunque professione che abbia a che fare con la moda.
Se il paradiso esiste, cosa vorresti che ti dicesse Dio al tuo arrivo alle porte del cielo?
"Ti trovo in forma splendida!"
Posso farti una domanda scomoda? :-) Nel blog parli sempre dei libri che ti hanno emozionato, svelato un mondo, colpito in qualche modo, e ora mi chiedo, perchè non parli mai dei libri orrendi che ti capitano tra le mani? Auto-censura? Scelta editoriale? :-)
RispondiEliminacarlo
Non è una domanda scomoda. Semplicemente mi piace parlare dei libri che trovo interessanti e che vorrei che anche altri scoprissero. Se un libro non mi piace raramente ho voglia di perdere tempo a parlarne. Preferisco condividere le cose buone che denigrare le cattive.
RispondiEliminaFantastica la riflessione sulla natura. MI trovi del tutto d'accordo.
RispondiEliminain forma splendida... davvero saggio il nostro BB, grande!
RispondiEliminaModerno che sei.
RispondiElimina"Se sono in città e ho voglia di campagna, posso andare in un parco. Ma sono in campagna e ho voglia di città, dove vado?"
RispondiEliminaBeh, se posso essere brutale, la campagna sta ai parchi cittadini come la città sta alla piazza di Cinisello Balsamo...
In ogni caso, riflessione interessante. Non la condivido, ma mi aiuta a vedere le cose da un punto di vista diverso dal mio. Grazie
t
Hanno riproposto le "Interviste che non ti hanno fanno" nel forum di gay.it e a momenti si accapigliano perché ne attribuiscono paternità autoreferenziale a un forumista. Roba da non crederci... sono tutti professionisti colti e discretamente benestanti!
RispondiElimina:-))))))))))))))
La più bella risposta all'ultima domanda che abbia sentito è stata quella di Laura Linney: "Rehersals at 10!"
RispondiEliminaMarcello