Gli scrittori in fase produttiva hanno spesso un rapporto ambivalente con la lettura. Spesso mi è capitato di trovare nelle interviste affermazioni estremiste a questo proposito. Numerosi autori dichiarano di non leggere nulla mentre stanno scrivendo i propri romanzi per evitare di venire influenzati dallo stile dei colleghi. E' un'affermazione che mi ha sempre stupito e che (a dirla tutta) trovo sconcertante.
Tanto per cominciare, se bastasse leggere un certo scrittore per assorbirne il timbro, allora il mondo sarebbe pieno di emuli di scarso talento ma di notevole stile. Tanti Flaubert, tanti Checov, tanti Carver. Chi ha mai frequentato corsi di scrittura, sia in veste di alunno che di docente, sa bene quanti cerchino disperatamente di emulare i propri autori di riferimento, con risultati deludentissimi. Non solo non basta leggerli, non basta neppure copiarli sfacciatamente.
Ma non è questo comunque a lasciarmi perplesso, quanto l’idea di interrompere il rapporto diretto che intercorre fra lettura e scrittura. Per me leggere mentre scrivo è fondamentale. Emozionarmi per un bel romanzo è quanto di più stimolante esista per spingermi a continuare nella stesura dei miei testi. Il contenuto e lo stile di ciò che sto leggendo non ha alcuna influenza sul contenuto e lo stile di ciò che sto scrivendo (forse perché sono un lettore vorace e leggo cose così differenti fra loro che se avessero una diretta conseguenza sulla mia produzione realizzerei libri schizofrenici). Piuttosto è il piacere che mi provoca la lettura a a farmi vincere resistenze e pigrizia, a riportarmi in biblioteca alla nove di mattina e andare avanti col mio romanzo. Mi ricorda il perché io stia scrivendo un libro. Come potrei farne a meno?
Sono d'accordo con te. Anzi, credo che la riscrittura (una forma ancora più attiva e muscolare di lettura) di qualche pagina del tuo autore preferito sia un ottimo riscaldamento prima di cominciare a scrivere. E magari lo stile di un classico si trasferisse nelle tue pagine. Saremmo tutti scrittori migliori. Purtroppo, come dici tu, le cose non funzionano così.
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