martedì 13 dicembre 2011

MERCIMONIO


E' strano ma quando qualcuno mi chiede quali siano i miei romanzi preferiti non so mai cosa rispondere. Me ne vengono in mente troppi e tutti per ragioni molto diverse. Finisco per annaspare e fornire risposte casuali. Invece una cosa che non mi ha mai chiesto nessuno e alla quale saprei rispondere con maggiore prontezza è quali siano i miei racconti preferiti. Ne so citarne svariati all'impronta e senza particolari tentennamenti.
Fra i miei preferiti in assoluto dell'ultimo decennio ce n'è uno di un autore americano mai pubblicato in Italia, Ryan Boudinot. Ne ho parlato tempo fa anche sul blog. Si intitola "The littlest Hitler" e l'avevo scoperto in un'antologia annuale della serie "Best American non-required reading" che mi compro regolarmente tutti gli anni. (In seguito ho scoperto che questo racconto è stato anche tradotto in italiano su un numero di "Internazionale", se qualcuno volesse lanciarsi in un'avventurosa ricerca bibliografica). E' la storia di un bambino che il giorno di Halloween va a scuola vestito da piccolo Hitler e scopre che nella sua classe c'è una bambina vestita da Anna Frank e questo crea una frattura fra i compagni che finiscono per dividersi in schieramenti opposti. Geniale.
Io e Ryan Boudinot siamo amici di Facebook. Il che non significa niente, nel senso che Boudinot si è limitato ad accettatare la mia richiesta di amicizia ma non ha mai risposto neanche una volta a una mia mail. (Arido!)
Comunque stamattina, tramite una news riportata su FB, leggo sul suo blog che Ryan ha lanciato una sorta di competizione: promette di inviare una pagina originale del manoscritto del suo nuovo romanzo "Blueprints of the afterlife" a chiunque lo citerà su un social network o su un blog. Quindi, ecco fatto.
Questo post è un puro atto di mercimonio. L'ho scritto solo per guadagnarmi la pagina autografa e originale del suo manoscritto. Che poi non abbia alcun valore e che Boudinot in Italia non lo conosca quasi nessuno non importa. 
Potevo resistere a un simile trofeo simbolico?
Ovvio che no.


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