sabato 14 aprile 2018

SOLO A NOLO


Il quartiere dove vivo a Milano da un paio d'anni è stato ribattezzato NoLo (North of Loreto), una sorta di scherzo linguistico che però ha coinciso con la rinascita sociale del quartiere stesso: l'apertura di nuovi locali, la nascita di gruppi e associazioni, il lancio di una web-radio e così via. Vivere oggi in queste strade non assomiglia affatto a com'era solo tre o quattro anni fa. Tra le varie iniziative c'è anche quella di un festival musicale "semi-serio" chiamato San Nolo, che si è svolto in questi giorni. Nella serata finale del festival sono salito sul palco a leggere un ritratto altrettanto "semi-serio" del quartiere. Lo ripropongo qui.  




Solo A Nolo cinque anni fa le case te le tiravano dietro e oggi costano come a San Babila.

Solo a Nolo abbiamo l’arroganza di avere il capolinea di un tram e ovviamente è l’1!

Solo a Nolo possiamo considerare biciclette e piante un accostamento commerciale sensato nello stesso negozio.

Solo a Nolo possiamo pensare che una macelleria sia il luogo adatto per un aperitivo.

Solo a Nolo possiamo pensare che “Ghe pensi mi” sia un nome adatto a un bar hipster.

Solo a Nolo possiamo pensare che “Noloso” sia un nome adatto a un bar gay.

Solo a Nolo possiamo pensare che “Salumeria del design” sia un nome adatto a… qualunque cosa facciano alla Salumeria del design, che io non l’ho mai capito.

Solo a Nolo se accendi Grinder ti segnala 5 persone a zero metri (cioè nel tuo palazzo). 

Solo a Nolo trovi la “Chiesa cristiana dello spirito santo” nella vetrina adiacente al sexy shop. Peccato e assoluzione in un’unica soluzione. 

Solo a Nolo può aprire una pizzeria che sia chiama Randez-vouzscritto Randevu

E Solo a Nolo hanno il buon cuore di farglielo notare, coì sei mesi dopo c’è la scritta giusta. 

Solo a Nolo i barbieri scrivono in vetrina “Orario continuato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30”.

Solo a Nolo ritengono sensato dedicare una piazzetta al “governo provvisorio”. (Mi chiedo perché non una, che ne so, al crollo in borsa o allo sciopero dei mezzi). 

Solo a Nolo sono convinti che ogni iniziativa debba necessariamente avere il nome del quartiere nel titolo: il coro Cornolo, le visite guidate Giranolo, il gruppo lavoro a maglia Lanolo, il gruppo di fotografia Photonolo e (che Dante abbia pietà di noi) il giorNolo radio. 

Solo a Nolo non hanno capito che ci sarà un motivo se negli altri quartieri non utilizzano nomi tipo il Giracorvetto, il GiornIsola Radio, il Bicocca di mamma (gruppo di babysitter), il Non Mi Niguarda (gruppo di isolazionisti) o il Gratosoglio pontificio (gruppo di preghiera).  

Scommetto che Solo a Nolo c’è pure gente convinta che uno sciroppo per la tosse sia dedicato al quartiere. Invece vi assicuro che esisteva da molto prima il Bronchenolo. 

In questo delirio linguistico Solo a Nolo non esiste l’unica attività che lo giustificherebbe nel titolo: tipo un noleggio di biciclette, “Bici a Nolo”. Quello no, non ci piace. Troppo ovvio. 

Solo a Nolo non puoi organizzare un gay pride, per il rischio che tutti siano nel corteo e non ci sia nessuno ai lati della strada ad applaudire.

Solo a Nolo possiamo avere un cinema di quartiere che alle tre di pomeriggio proietta film ucraini in lingua originale e noi andiamo a vederli

Solo a Nolo si può essere convinti che quella di Morbegno sia una piazza (è una rotatoria amici, riconoscetelo). 

Solo a Nolo puoi incontrare la ristoratrice cinese Kiji che va in giro per via Venini con una maschera in faccia (perché lei è un artista). 

Solo a Nolo ogni venerdì e sabato notte, quando chiude la discoteca latina Bahia, via Popoli Uniti si trasforma nello stadio Maracanà quando il Brasile ha vinto i mondiali.. 

Solo a Nolo puoi lanciare dal palco l’iniziativa di un bando senza specificare a cosa sia dedicato e al pubblico sembra sensato.  

Però ammettiamolo: Solo a Nolo abbiamo saputo inventarci un nome per il quartiere e poi farlo esistere realmente. Siamo stati bravi.