giovedì 27 febbraio 2014

MUSICA PER ORECCHIE IMPREPARATE

Per alcune settimane ho tenuto sul blog La nottola di Minerva una rubrica intitolata "Dischi che proprio non capite", dedicata a una serie di album di artisti sottovalutati, controversi o semplicemente improponibili. Ecco i link per recuperare tutte le puntate.

KAREN CARPENTER



THE SPARKS



STEPHANIE



YOKO ONO



THOMAS DOLBY









giovedì 20 febbraio 2014

MINIMONDO

Esistono posti al mondo talmente piccoli da sembrare incredibili. Una chiesa che può accogliere un solo fedele per volta, una discoteca per dieci ballerini, un ristorante che può ospitare una sola coppia, un albergo con un solo letto, un’abitazione ricavata dall’intercapedine fra due palazzi... Lo scrittore Valerio Millefoglie per mesi ha girato l’Europa per scoprire e sperimentare di persona questi esempi reali di microscopia, a volte affascinanti, a volte semplicemente assurdi. Queste sue peregrinazioni sono ora raccolte nel saggio “Mondo piccolo” pubblicato da Laterza nella sua celebre collana Contromano.
Valerio però non si è limitato solo a visitare luoghi, ma ha esplorato il concetto di piccolo anche attraverso l’incontro con le persone: per esempio l’unico impiegato di una banca tedesca o lo scultore specializzato in creazioni posizionate dentro la cruna di un ago. Quella del “piccolo” diventa allora una lente nuova attraverso la quale analizzare la realtà, una filosofia di vita.
Una lettura che non può che fare sorgere curiosità turistiche (chi non vorrebbe sperimentare l’albergo da un solo letto?) e anche parecchie interessanti riflessioni. 
Fra le molte pagine notevoli di questo libro mi ha molto colpito un’osservazione che Valerio inserisce nel capitolo riguardante la “Cortomobile”, una macchina trasformata in cinema per due spettatori alla volta: 

C’è un pubblico che questo cinema non riesce proprio a coinvolgere, tira dritto quasi infastidito da ciò che reputa così strambo e inutile. Una signora dice ironica alla figlia piccola, “E io dovrei entrare lì dentro?”. La bambina ride e commenta, “Che stupidata, tanto vale vado al cinema vero”. Mentre le guardo andar via ridendo mi viene da pensare ai cattivi insegnamenti. Ragionando così, mi dico, al mondo non s’inventerebbe più niente. Senza azzardare combinazioni inusuali ci fermeremmo a ciò che già conosciamo. Diventeremmo i nuovi primitivi. Invece c’è bisogno di fare un cinema in una macchina, mettere per terra il segnale Pericolo che però non indica nessun pericolo, sistemare vicino un leggio e chiamarlo Cortomenù, dal quale poter scegliere il cortometraggio o il documentario che si vuol vedere. Un cavatappi dentro una bottiglia potrebbe essere un’altra idea, mi dico. Io di solito non so mai dove ho messo il cavatappi. In quel modo sarei sicuro di trovarlo al posto giusto. Inventare ciò che non serve significa inventare il bello.  

Quanto ha ragione.


PS: Aggiunta personale: una volta mi è capitato di fare un reading nel teatro più piccolo del mondo: anche solo metterci piede dentro è stato emozionante, bellissimo poi esibirsi. 

giovedì 6 febbraio 2014

Il cantico delle Creature

Qualche settimana fa avevo scritto un post su una serata dark milanese e sui ricordi che mi aveva suscitato. Con un tempismo ammirevole un amico mi ha regalato un libro, da poco uscito in libreria, di cui ignoravo l’esistenza e che è perfetto per il mio rinnovato interesse verso il fenomeno: “Creature simili - Il dark a Milano negli anni ottanta”. Immagino che l’idea di un saggio su un tema di nicchia (il fenomeno del dark) con una precisa collocazione geografica (a Milano) potrebbe per far storcere il naso ai più, invece garantisco che si tratta di un’analisi davvero significativa su un periodo storico troppo spesso banalizzato e raramente affrontato con tanta attenzione critica e sociologica.


Pubblicato dalla vivace e assai alternativa casa editrice Agenzia X, il saggio firmato da Simone Tosoni ed Emanuela Zuccalà è una biografia orale, il racconto di un momento preciso della musica, della cultura e della politica italiana attraverso le voci di chi l’ha vissuto (talvolta suo malgrado) in prima linea. Decine di interviste per raccontare cosa significava andarsene in giro vestiti di nero, con i capelli cotonati e il trucco sbavato sulle labbra nell’Italia provinciale e borghesissima degli anni ’80. Una sfida estetica al sistema, ma anche la rivendicazione di una personalità non omologata e certamente disgustata dal proliferare di mode classiste e fascistoidi come quella dei Paninari. Essere “dark” (termine assurdamente usato solo in Italia, mentre nel resto del mondo si utilizzava il più appropriato “gothic”) era una consapevole scelta di campo: a Milano e soprattutto nella sua desolante provincia comportava essere derisi per strada, a volte attaccati e picchiati, senza alcun motivo. Trucco sbavato e capelli sparati in aria venivano percepiti come sinonimo di omosessualità nei maschi e di rifiuto della femminilità nelle donne. Gli stessi coetanei, compagni di scuola o vicini di casa, ne erano sbalorditi e/o disgustati. La polizia compiva raid nelle discoteche e nei ritrovi dark nella vana ricerca di droga, catalogando tutti i presenti, talvolta portandoli in cella (essere arrestati per il proprio look: anche solo per questo motivo le testimonianze raccolte in questo libro meritano di essere lette). 
“Creature simili” ha il pregio di analizzare ogni aspetto del fenomeno: la musica, le band, i locali, le riviste, la moda, l’estetica, le radici culturali, la sessualità, il rapporto col punk e con le altre controculture. Fra gli intervistati compaiono nomi celebri (come il cantautore Garbo e Andy dei Bluvertigo), esponenti di spicco del mondo culturale alternativo (come Angela Valcavi, fondatrice di “Amen”, fanzine diventata vero punto di riferimento dell’epoca, con tirature eccezionali che superavano le 4000 copie) ma anche semplici e anonimi esponenti del movimento. Il risultato è una polifonia di voci in grado di delineare ogni sfumatura, dalle moderate alle più integraliste. È proprio questa varietà di punti di vista che garantisce una lettura affascinante e per niente scontata.