giovedì 29 settembre 2011

UN SOGNO: INTERVISTARE WARHOL

Da qualche giorno è in libreria "Ti vengo a cercare", un'antologia edita da Einaudi Stile Libero e composta da 33 interviste impossibili. Valentina Alferj e Barbara Frandino, le curatrici del volume, hanno chiesto a vari scrittori di realizzare un'intervista con un personaggio immaginario o del passato. Così, per esempio, Silvia Ballestra ha intervistato Janis Joplin, Giancarlo De Cataldo Giuseppe Mazzini, Andrea Camilleri Galileo Galilei, Melania Mazzucco la Monaca di Monza, Giorgio Vasta King Kong, Dario Voltolini Silver Surfer, Ilaria Bernardini nientemeno che Dio. Tra questi ci sono anch'io e, ovviamente, ho scelto di intervistare Andy Warhol.

Il format delle interviste impossibili è ripreso da una storica trasmissione radio ed è stato preceduto alcuni anni fa da un altro volume, sempre pubblicato da Einaudi.

Inutile dire che mi sono divertito moltissimo a immaginarmi l'incontro con Warhol.

mercoledì 28 settembre 2011

TRAILER, NON SPOILER

Comincio ad avere un serio problema coi trailer cinematografici. Da un po' di tempo quando c'è un trailer in tv cambio canale. Non è che non mi interessa il cinema, è che detesto che mi si anticipi troppo dei film che voglio andare a vedere. Se ho un telecomando in mano posso cavarmela, ma quando sono in sala non posso evitarli. Ed è lì che comprendo quanto seria sia la faccenda.

Il modo di intendere il concetto di trailer in questi ultimi anni è cambiato notevolmente. Mentre prima una pubblicità cinematografica giocava sulla suggestione, mostrando frammenti di scene e dialoghi, oggi c'è questa tendenza criminale a condensare in un trailer il succo dell'intera vicenda. Un comodo riassunto affinché lo spettatore sappia già in anticipo cosa andrà a vedere.

Ma, mi chiedo, quale spettatore vuole davvero saperlo in anticipo?

L'altra sera, in sala, ho dovuto subire i trailer di due film verso i quali avevo atteggiamento opposto: del primo non mi fregava nulla, del secondo moltissimo. Il primo era il pseudo-kolossal "The eagle", la cui vicenda mi è stata illustrata nei suoi snodi principali; il secondo era "This must be the place", il film americano di Paolo Sorrentino, del quale fin qui ero stato attento a evitare di leggere recensioni troppo dettagliate o anticipazioni sui blog, perché la trama mi venisse poi spiattellata in faccia in un sol colpo con il trailer-Bignami. Di entrambi i film ora so molto di più di quanto avrei voluto.

Perché mi è stato anticipato tutto questo? Come posso, da spettatore, preservarmi dagli spoiler realizzati dalle case di distribuzione stesse? Come faccio a preservare il mio diritto a essere sorpreso dalle storie che vedrò al cinema?

martedì 27 settembre 2011

ARRIVA ROLAND


Sta per debuttare a Milano un nuovo festival letterario. Ha un nome curioso e quasi fuorviante per un simile evento, si intitola infatti "Roland - Macchine e animali", e forse già in questo lascia intuire di essere un festival un po' sui generis.

Ideato dallo scrittore Giorgio Vasta e dall'editor Marco Peano, in collaborazione con la gallerista Elena Quarestani, la scrittrice Ilaria Berardini e il sottoscritto, "Roland" avrà luogo a maggio 2012 in una manifestazione di tre giorni. Tuttavia offrirà un'anteprima dei suoi contenuti e del suo spirito con una giornata speciale ricca di appuntamenti il 1 ottobre a Milano, presso la galleria Assab One, in via Assab, 1. Nel corso della giornata, dalla mattina a tarda notte, si alterneranno reading, interviste, incontri per bambini, tavole rotonde, performance musicali e anteprime letterarie, con nomi quali Michela Murgia, Domenico Starnone, Francesco Piccolo, Christian Fascella, Giusi Marchetta, Matteo Bordone, Massimo Cirri, Helena Janeczek e altri ancora.

L'evento conclusivo della giornata sarà un reading notturno (alle 23) con la presentazione in anteprima del nuovo numero della rivista "Granta Italia", dedicato al tema del sesso e in uscita a novembre 2011. Io e la scrittrice Veronica Raimo leggeremo i nostri racconti intervallato dalle canzoni degli Egokid. L'evento sarà trasmesso live in streaming anche sul sito di Granta.

Roland ha debuttato ufficialmente nel corso del recente festival Pordenone Legge con uno spazio speciale riservato agli esordienti.

Se volete saperne di più, trovate qui un'intervista di Affaritaliani a Giorgio Vasta, nella quale racconta cos'è Roland e come intende svilupparsi. Trovate inoltre qui il sito del festival con i programmi e tutti i contenuti, infine qui la pagina Facebook per diventare amici di Roland.

venerdì 16 settembre 2011

PROMEMORIA


Giusto per ricordarvi che domani, sabato 17, esce il mio inedito "Al sangue". In edicola con il Corriere della Sera a solo un euro in più.

mercoledì 14 settembre 2011

IL FENOMENO DEI LIBRI A META'

Io sono un cosiddetto "lettore forte". Leggo decine di libri l'anno (di norma supero i cento) e dei generi più diversi. Leggo in italiano e in inglese e mi rammarico di non conoscere bene altre lingue perché una delle mie massime frustrazioni è entrare in una libreria all'estero e sapere che quella vasta e allettante esposizione di storie mi è preclusa.

Ho un atteggiamento molto liberale nei confronti della lettura. So che ci sono persone che si sentono moralmente obbligate a finire un libro una volta iniziato e altre che non hanno alcuna remora a mollare un testo anche a pochi capitoli dalla fine se ne sono annoiati. Io non appartengo a nessuna di queste categorie. In genere mi bastano davvero poche pagine, a volte poche righe, per capire se un libro mi interessa. Lo stile è un forte discrimine e ormai conosco troppo bene i miei gusti. Così come sono pronto ad affrontare con coraggio testi che si presentano ostici e impegnativi se solleticano comunque la mia curiosità.

Ogni tanto però mi capita uno strano fenomeno, del quale non riesco a darmi ragione. Mi succede di impantanarmi nelle letture, per vari motivi (impegni, distrazioni, l'umore sbagliato). Mi rendo conto che faccio troppa fatica a proseguire un certo libro e quindi lo abbandono. Ma attenzione: non si tratta di rinunce, solo di uno stallo temporaneo. Sugli scaffali della mia libreria ci sono diversi volumi nello status di "letti a metà".

Poi, non so come spiegarlo, davvero non riesco, ma viene il giorno in cui, all'improvviso, mi torna voglia di riprendere una determinata storia. E la cosa davvero bizzarra è che lo stesso testo che un tempo avevo trovato difficile da proseguire, ora torna a essere scorrevole e appassionante, bastano un paio d'ore per finirlo. E' come se, dopo tanto oblio, finalmente arrivasse "il suo momento". Forse è dovuto al mio stato d'animo, forse alla stagione, forse allo stadio della vita che sto attraversando, ripeto, non ho idea: fatto sta che quel romanzo negletto, quella biografia strascicata, quell'antologia interrotta, diventano la lettura giusta che prima non sono mai stati.

Però mi chiedo: succederà anche ad altri lettori o sono un caso isolato?

martedì 13 settembre 2011

UN PLAGIO AL VOLO

Quando Truman Capote pubblicò sulla rivista Esquire i primi capitoli dell'ultimo romanzo a cui stava lavorando ("Preghiere esaudite") causò una specie di terremoto nel jet-set newyorchese che era solito frequentare. Lo scandalo era dovuto al fatto che numerose personalità si erano riconosciute nelle vicende, spesso imbarazzanti, presenti nel libro. In molti gli tolsero il saluto e smisero di frequentarlo. Lui si meravigliò della loro reazione. Dava per scontato che, dal momento che gli avevano confidato certi segreti, dovevano essere consapevoli che lui avrebbe potuti renderli pubblici: "Ma cosa credevano? Sono uno scrittore!" sottolineava.

Morale della favola: non stupirsi mai se un racconto privato fatto a uno scrittore finisce in un suo libro.

Anche a me è toccato subire, in parte, questa sorte.

Anni fa i miei genitori si sono iscritti a un corso d'inglese. Quando mi hanno chiesto una mano nei compiti a casa, ho scoperto che gli errori che facevano erano esilaranti. Roba da lacrime agli occhi. Ho raccontato l'episodio svariate volte e spesso mi capita, quando sono in compagnia di persone appena conosciute, che qualche mio amico dica: "Raccontagli gli errori dei tuoi genitori coi compiti d'inglese". E' diventato una sorta di classico.

Inevitabilmente ho pensato di scriverne in un racconto. L'ho iniziato e poi abbandonato, nell'ipotesi di riprenderlo in futuro in un testo più ampio.

Il caso vuole però che nel frattempo mia sorella sia diventata amica di Fabio Volo e che un giorno gli abbia raccontato questa storia. Anche lui si è divertito molto e le ha subito chiesto di poterla inserire nel libro che stava scrivendo. Dimenticandosi di avere un fratello scrittore, lei gli ha detto che non c'era alcun problema.

L'aneddoto degli errori d'inglese dei miei genitori sta nel capitolo 27 del romanzo di Fabio Volo "Il tempo che vorrei".

Anche ponendo il fatto che io l'avrei scritto in modo completamente differente, è chiaro che non c'è gara. Se anche oggi pubblicassi il mio racconto arriverei secondo e dopo un romanzo che ha venduto centinaia di migliaia di copie. E' una guerra persa.

E il bello è che non posso certo prendermela con Volo, perché ha tutte le ragioni: ha fatto quello che doveva e che io stesso avrei fatto al posto suo. Confermando, indirettamente, che il vecchio Truman ha sempre ragione.

domenica 11 settembre 2011

BUON RYAN NON MENTE

L'attore Ryan Goslin sta per diventare una superstar, grazie al nuovo film di George Clooney ("Le idi di Marzo", presentato ora a Venezia) e soprattutto allo spettacolare "Drive", che si annuncia uno dei block-buster dell'imminente stagione. Io l'ho visto in una rassegna a giugno e confermo essere un film di grande intrattenimento, mezzo action movie / mezzo commedia sentimentale, con una colonna sonora e una grafica ispirate in maniera esplicita agli anni '80, un grande co-protagonista (sua santità Bryan Cranston di "Breaking Bad") e una regia fantastica, che altro non saprei definire se non come "Tarantino incontra il pop" (tanto che il regista Nicholas Winding Refn per questo film è stato premiato a Cannes). Ma perché racconto tutto ciò? Perché Ryan qualche anno fa è stato protagonista del mio film preferito dell'ultimo decennio, ossia "Lars e una ragazza tutta sua", pellicola minore, indipendente, di successo quasi nullo e della quale ho già parlato a nausea su questo blog. Oggi però leggo un'intervista a Goslin sull'ultimo numero della rivista inglese "Total Film UK" e alla domanda: "Sei nel momdo del cinema da dieci anni, hai interpretato ruoli memorabili, qual è il tuo preferito?", lui, inaspettatamente, non cita quello che gli è valso una candidatura agli Oscar ("Half Nelson"), quello di Clooney o la rivelazione in "The believer", ma proprio questo film trascurabile: "Lars è il mio preferito, di gran lunga". E' bello sapere che almeno io e lui al mondo la pensiamo nello stesso modo.

venerdì 2 settembre 2011

UN INEDITO AL SANGUE

L'annuncio è stato pubblicato in questi giorni sul Corriere della Sera e quindi anch'io posso darne notizia ufficiale. Il penultimo numero della collana "Inediti d'autore" sarà un mio racconto. Si intitolerà "Al sangue" e sarà una storia di 40 pagine sull'accettazione e sulla tolleranza, ma NON nel senso in cui molti si aspettano. Surprise, surprise! La collana sinora ha pubblicato racconti inediti di autori quali Saviano, Lucarelli, Avallone, Parrella, Nesi, Camilleri, Veronesi, Murgia e tutta una serie di nomi pazzeschi in cui io sfiguro. "Al sangue" sarà in edicola, insieme al quotidiano, sabato 17 settembre, al prezzo di un euro.