martedì 30 agosto 2011

CICATRICI GRATUITE

Il libro più bello che ho letto in vacanza non l'ho comprato, ma scaricato gratuitamente da internet. Tempo fa, su questo stesso blog, avevo segnalato il lavoro interessante portato avanti dal blog letterario "Barabba", gestito da un gruppo di ragazzi emiliani, che si occupa anche dell'omonima casa editrice virtuale. Dopo aver pubblicato due testi sulla Resistenza, a luglio la casa editrice ha reso disponibile sulla Rete il suo terzo volume, in formato e-book gratuito, intitolato "Cicatrici".

Si tratta di una corposa antologia che raccoglie racconti firmati sia dai curatori del blog che dai loro lettori. Anzi, a dirla tutta, la definizione di "racconti" è impropria, poiché nella quasi totalità dei casi si tratta di testimonianze autobiografiche. Ogni autore parla di una propria ferita, indica il punto preciso del corpo dove ne rimane la traccia, rievoca gli eventi che l'hanno portato a procurarsela, ne illustra le ripercussioni nel corso della vita. Uno schema fisso in tre punti (Posizione /Cause / Conseguenze) uguale per ciascun intervento, che fornisce la struttura, originale e portante, dell'intero progetto.

Come sempre avviene per le intuizioni più felici, questa antologia è nata per caso. Uno dei curatori del blog un giorno ha postato un racconto ispirato a una sua cicatrice. Subito un lettore ne ha preso ispirazione per scriverne uno simile su una propria ferita. Nei giorni seguenti decine di altri lettori hanno seguito il suo esempio e ai redattori è venuta così l'idea di raccogliere tutte queste testimonianze in un volume.

Il libro è dunque un concentrato di avversità: banali incidenti domestici, eroiche e sfortunate imprese infantili, malattie gravi, scontri stradali... Il più delle volte si tratta di vicende tragicomiche che strappano un sorriso. A volte invece è difficile trattenere la commozione. Ed è questo, a mio avviso, che rende straordinario questo testo. Si tratta di un'antologia sul dolore, ma ridotto ai minimi termini: dove, quando, perché. Niente fronzoli, niente dissertazioni filosofiche, niente lamentazioni. Ho vissuto, sono stato ferito: l'epigrafe di qualunque vita. Un dolore con le cui tracce si convive, una sofferenza che è diventata una componente integrante (fisica e spirituale) degli autori stessi. In più punti le testimonianze tendono a sottolinearlo: "Ormai fa parte di me". E' il segno di una battaglia sul campo, è una forma di esperienza. Non sempre le ferite riguardano chi scrive: c'è chi parla della sorella scomparsa, del figlioletto che ha avuto un problema di salute e via dicendo. Le cicatrici a volte sono sulla pelle altrui, ma sono rimaste, indelebili, nella memoria delle persone che le amano, e forse non fa alcuna differenza.

Sono più di cento le cicatrici del volume e questo è l'unico appunto che muovo ai curatori: una maggiore selezione lo avrebbe reso ancora più intenso ed efficace. Tuttavia è un difetto trascurabile: per la sua struttura a schede è un libro che si presta di più a una consultazione saltuaria che a una seduta continuativa. Io ho fatto così: ogni tanto riprendevo il testo e ne leggevo dieci, quindici testimonianze. E non so come altro spiegarlo, ma ogni volta era una lettura che mi riconciliava con l'umanità.

venerdì 26 agosto 2011

SPIDERMAN

Ecco.

Stanotte ho sognato che passeggiando per strada notavo una ragnatela con al centro un ragno nero e provavo attrazione sessuale per il ragno. Addirittura ci passavo accanto due o tre volte, nella speranza che mi notasse.

Qualcuno può suggerirmi il nome di un analista bravo con un buco in agenda oggi pomeriggio?

Grazie.




domenica 21 agosto 2011

DOPO UNA SETTIMANA DI STOCCOLMA

Cose interessanti che ho scoperto sulla Svezia:

Che le abitazioni svedesi sono le più piccole del mondo (l'hanno detto una sera in tv, non è una mia valutazione empirica. Forse per questo Ikea è nata qui e non altrove?)

Che la passione degli svedesi per la cucina non ha equivalenti altrove (la media dei libri pubblicati sull'argomento è di uno al giorno!)

Che la catena americana più diffusa qui non è McDonald's ma il 7 Eleven (sì, questa invece è una valutazione personale)

Che la carriera degli Abba è durata solo dieci anni, dal '72 all'82 (lo so che avrei potuto capirlo anche da casa, ma non ci avevo fatto caso prima) e, a oggi, hanno venduto l'assurda cifra di oltre 377 milioni di copie.

Che di Robyn si trovano gli stessi identici dischi che si trovano da noi. Neanche un'edizioncina speciale.

giovedì 4 agosto 2011

IL NUOVO DIZIONARIO DI 'TINA!

E' tornata 'tina, con un nuovo, specialissimo numero. A tre anni dal progetto del "Dizionario Italiano della Lingua Italiana", mi è tornata la curiosità di proseguire il percorso includendo quegli autori che hanno esordito in tempi recenti e anche recuperando alcuni nomi che erano sfuggiti nella prima edizione.

Il risultato, col titolo "Dizionario Italiano della Lingua Italiana 2.0", da oggi è on line, scaricabile gratuitamente in formato .pdf qui oppure sfogliabile direttamente via web qui.

Vi troverete 35 nuove definizioni di altrettanti autori, fra i quali i nomi di alcuni degli esordienti più significativi di questi mesi.

Buona lettura e buone vacanze.

martedì 2 agosto 2011

COSA LEGGO QUEST'ESTATE?

Consigli di lettura del tutto personali.

Marco Mancassola "Non saremo confusi per sempre" (Einaudi)

Un libro profondamente originale e toccante. Mancassola prende alcuni casi eclatanti della nostra cronaca recente (tra questi citiamo Eluana Englaro, Alfredino Rampi, Federico Aldovrandi...) e li trasforma in racconti nei quali la cronaca e la fiction letteraria si confondono sino a diventare qualcosa di nuovo e suggestivo. E' la storia del nostro paese riletta con gli occhi (con la sensibilità) della narrativa: Mancassola immagina vittime che si traformano in supereroi, fantasmi che vengono in soccorso di ragazzi pestati a morte, velieri sotterranei che accolgono a bordo bambini caduti in pozzi artesiani... E anche laddove la fantasia prende il sopravvento sulla realtà, al termine della lettura si ha l'impressione che mai prima d'ora queste tristi vicende di cronaca ci siano sembrate così vere, così umane, così vicine a noi.

Andrej Longo "Lu campo di girasoli" (Adelphi)

Un romanzo in un dialetto merdionale inventato. Alla prima pagina sembra pazzesco e difficile, alla terza ti sei abituato al ritmo e non riesci più a staccartene. Il romanzo intreccia tre vicende: una storia d'amore adolescenziale, una lotta di classe tra compaesani e una rapina rocambolesca. Il miglior libro di Andrej Longo (che già ne aveva scritti di riuscitissimi). Accettate la sfida linguistica: ne vale la pena.

Giorgio Scianna "Diciotto secondi prima dell'alba" (Einaudi)

Romanzo uscito più di anno fa ma passato (colpevolmente) sotto silenzio. Prende il titolo da una canzone dei Sigur Ros e ne conserva il carattere, apassionato e glaciale. Storia di un avvocato rampante la cui vita (integrata, benestante, di successo), viene sconvolta da un incontro casuale, con tragiche e imprevedibili conseguenze. Scritto con una lingua asciutta e perfetta che gli ho invidiato dalla riga uno, un romanzo che ha anche il pregio di raccontare benissimo Milano nei suoi scorci meno prevedibili, tangenziali incluse.

Gilberto Severini "Congedo ordinario" (Playground)

Un piccolo romanzo che alla sua prima uscita i lettori comuni hanno poco notato ma che per decine di scrittori è diventato un libro di culto assoluto. Ora esce in una nuova ristampa nell'anno in cui il suo autore è stato a un passo dall'entrare nella cinquina dello Strega (quanto impiegherà l'Italia a capire che Gilberto Severini è uno dei nostri più grandi autori?). "Congedo ordinario" è il ritratto di un professore di provincia omosessuale, colto e anticonformista, raccontato da un giornalista in occasione del suo funerale. Di ordinario in questo libro c'è solo l'aggettivo nel titolo. Il resto è una meraviglia.

Vincenzo Latronico "La cospirazione delle colombe" (Bompiani)

Due studenti di economia alla Bocconi le cui vite non potrebbero essere più diverse: da un lato Alfredo, un figlio di papà, veneto, arrogante, ansioso del successo imprenditoriale che gli è destinato, dall'altro Donka, un immigrato albanese, studioso, coscienzioso, coi piedi per terra e consapevole degli sforzi che gli costerà la carriera. Per quanto antitetici i due diventeranno nel tempo amici, complici, rivali e rispettiva nemesi. Un romanzo dallo stile assai poco italiano che ricorda quasi Bret Easton Ellis, scritto da un autore appena ventisettenne. Con le sue quasi 400 pagine può candidarsi a libro da ombrellone ma assai poco mainstream.

Concludo con due volumi che hanno poco di estivo, ma che mi fa piacere segnalare:

Gianni Celati: "Cinema all'aperto" (Fandango) & "Conversazioni del vento volatore" (Quodlibet)

Gianni Celati è un grandissimo narratore, un lucido pensatore e un regista atipico. Fandango da qualche mese ha pubblicato un dvd che raccoglie i suoi ultimi tre film (nel cofanetto "Cinema all'aperto", accompagnato da un volume di critiche e testimonianze). Si tratta di documentari assai poco convenzionali. Le riprese sembrano sempre amatoriali, i segnali tecnici (azione!, stop!) vengono lasciati nel montaggio, le interviste si svolgono all'aperto con passanti e biciclette che sfilano incuranti davanti alla macchina da presa. Eppure, proprio per questo, assumono un carattere di onestà ed essenzialità unici. Basti citare il film dedicato al grande fotografo emiliano Luigi Ghirri, un ritratto affettuoso e ruspante come il saluto di un vecchio amico.

Quodlibet invece raccoglie in volume ("Conversazioni del vento volatore") articoli, saggi e scritti vari che Celati ha prodotto in questi anni sui temi più disparati, dalla letteratura, all'arte, alle esperienze personali. Una sorta di zibaldone contemporaneo dedicato agli ammiratori di questo autore. La biografia in terza di copertina, redatta da Celati stesso, è già una chicca che varrebbe la pena di studiare nelle scuole di scrittura.