giovedì 15 gennaio 2015

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (25) - LEONARDO COLOMBATI



L’ultimo romanzo di Leonardo Colombati è “1960” (Mondadori).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Non mi è mai capitato il blocco del lettore: sono onnivoro e bulimico. Non farei altro dalla mattina alla sera. Se capita che per qualche tempo io non trovi cose nuove e interessanti da leggere, in quel caso vago davanti agli scaffali della libreria fino a quando un vecchio libro non si fa ritrovare.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo molta narrativa. Anche molta saggistica: critica letteraria, soprattutto; mai roba di storia o politica – a meno che non mi serva per quello che devo scrivere. Mi piacciono le biografie sugli scrittori. Poi, qualche libro di filosofia e molti libri sulla mitologia classica. Intensifico la lettura della poesia quando sto scrivendo un romanzo: mi fa bene. Non c’è nulla “al di fuori” del genere che uno scrive. Ci si nutre di tutto. 

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
A letto, tutte le sere. Di giorno, seduto, nel mio studio, più che altro consulto. In treno, leggo sempre.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Direi che leggere è sempre un piacere, e nessun piacere letterario è proibito. Una biografia di Tiziano Ferro, un giallo di Ellery Queen, un manga, l’album delle figurine… Tutti piaceri di cui godo senza vergogna.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Non leggo narrativa per ragazzi da quando non lo ero. Ho due figli di 11 e 13 anni. Quando erano più piccoli, con loro leggevo le favole.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Mi piacciono i libri lunghi. Adesso sto leggendo l’ultimo Dickens che mi mancava: Dombey e figlio. Lunghissimo, straordinario. Credevo che l’incipit di Casa desolata fosse insuperabile; ma il primo capitolo di Dombey e figlio, Dio mio! Sono sempre più convinto che Tolstoj e Dickens (a proposito di libri lunghi) siano il massimo nel campo della narrativa.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Massimo ventiquattro ore.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Sì. Sul comodino non ci sono mai meno di cinque o sei libri. Libri libri: niente kindle, iPad eccetera. Quella roba non fa per me.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Leggo sempre con una matita e il mio taccuino a portata di mano.  Prendo molti appunti.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Non ho una regola fissa. 

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Non ho alcun criterio. Vivo di grandi innamoramenti letterari, per cui posso stare mesi su un unico autore e leggerne l’opera omnia, oltre a tutto ciò che trovo di scritto su di lui. È come con la musica: ricordo certi periodi della mia vita come la “fase Velvet Underground”, la “fase XTC”, o come la “fase Borges”, la fase “Sebald”, la fase “Graves-Kereny”…

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Gli autori dei libri che amo e frequento sono quasi tutti morti. Negli ultimi anni, le novità che mi hanno colpito sono state poche: Sorella, mio unico amore della Oates, Lunar Park di Ellis, La strada di McCarthy, Limonov… e, sì, Il cardellino, anche lui.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?
Come ti ho detto, leggo più cose contemporaneamente. Sto studiando Hemingway, per cui ho letto alcune biografie su di lui, e mio fratello mi ha appena regalato le Selected Letters. Terminato Buio a mezzogiorno, ora sono su Dickens, e sto leggendo anche due libricini di poesie di Cesare Viviani . Ho provato Knausgård, La morte del padre, ma a pagina 100 ho mollato. Mi sono piaciuti i saggi di Martin Amis. Ah… e sto leggendo La nascita del purgatorio di Jaques Le Goff, mentre Esercizi spirituali e filosofia antica di Pierre Hadot l’ho finito due giorni fa. Il libro preferito degli ultimi sei mesi? Forse quello di Nabokov su Gogol’.

***

Le interviste precedenti:
6 - Melissa P





“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (24) - MARCO ROSSARI


L’ultimo libro di Marco Rossari è “L’unico scrittore buono è quello morto” (edizioni e/o).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” a leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Mi capita di continuo. Anche se in generale leggo sempre qualcosa. Un racconto, una poesia, una raccolta di qualcosa. È difficile che non apra un libro per più di qualche ora. Comunque a volte mollo il libro senza problemi, altre volte ne comincio un altro pensando di tornare più tardi al primo (che è poi a sua volta è stato l’altro di un altro, come in un’immensa orgia letteraria che è la mia libreria), altre ancora insisto. Quando facevo il lettore di professione per dare un parere editoriale (cosa che in realtà non smetti del tutto di fare e che è un modo coatto, strano, di leggere), mi capitava di avere davvero la nausea da storie, da stile, da tutto. Allora mi abbandonavo a qualche altro mezzo: un film, una cena con gli amici, un bicchiere, Pac Man, l’ottovolante. In generale quel tipo di lettura rischia di rovinarti, perché devi imparare a farti un’idea precisa in fretta, mentre i libri hanno movimenti inaspettati, sacche vuote, scarti. Insomma, è vero che il colpo d’occhio è decisivo, ma è importante anche immergersi. Allo stesso tempo questa idea della lettura lineare è strana. Un tempo si studiava o si pregava. Poi è arrivata la lettura come intrattenimento, come visione o comprensione del mondo, come posa intellettuale. Ora sembra un martirio, un obbligo, un inferno. Zuckerberg e i due libri al mese. Il cugino che al pranzo di Natale ti guarda affranto: “Dovrei leggere di più”. Ma fai quel cazzo che ti pare. Per me poi una bella pagina, se sai leggerla, è più importante di cento stronzate, che siano prodotti di basso livello o alti ma pretenziosi, quindi bassi. Di Holly Golightly in ospedale Capote dice che ha “gli occhi chiari come acqua piovana”, non basta questo per chiudere la giornata? No, bisogna leggere cento romanzi. Poi, come diceva qualcuno: “Si possono leggere dieci libri una volta o un libro dieci volte”. Per scrivere, ad esempio, ne basta uno che colga nel segno.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo soprattutto narrativa e poesia. Vorrei leggere più saggistica e spesso esperienze di grande godimento mi sono venute da lì (penso ad esempio a un fantastico libro biografico sul giovane Stalin). Quando non leggo per lavoro cerco di muovermi verso esperienze diverse, dove a volte trovi nuove fonti a cui dissetarti. Oppure mi lascio convincere da altri. Ogni tanto torno agli autori che amo di più, ma a volte deraglio. L’ultima grande scoperta è stata una decina d’anni fa Curzio Malaparte. Comunque sono abbastanza aperto. Anzi, forse la curiosità mi frega molto. Leggere (e amare) troppe cose diverse non sempre aiuta ad ampliare la tavolozza, a volte ti mette fuori fuoco. 

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Sdraiato, se posso. In treno, molto. Al cesso leggo solo poesia: è l’ideale. In generale amo essere comodo perché leggo lentamente, se il libro mi piace. Se non mi piace, comincio a soffrire. Se è scritto male, mi irrito parecchio. E non salto paragrafi ecc. Quindi se vedi su un treno uno che rincorre un controllore per fargli sentire ad alta voce quant’è scritta male una pagina, sono io.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Solo Umberto Eco. È questo il problema.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Poco Young Adult. Per giovanissimi, poesie e qualcosina di narrativo, sì. Di genere, dipende. Se intendi gialloni alla Patricia Cornwell, pochi. Se intendi hard-boiled, sì (ho sempre avuto un amore viscerale per Chandler, ad esempio). Se intendi fantascienza, non quanto vorrei. Se intendi western, che western intendi? Se intendi commedia, che commedia intendi? Se intendi horror, che horror intendi? Se intendi thriller, che thriller intendi? Non credo molto ai generi. Credo nella pagina.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Non faccio differenza. Ma in generale ho un problema di accumulo, compulsione, delusione, fastidio, appetito, confusione, distrazione, attenzione, mania. Quindi un libro di 800 pagine mi crea qualche problema, se non sono in viaggio o non è per lavoro. Però ci provo lo stesso.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Mi sembra di non finire e cominciare niente. Mi sembra di leggere una serie di libri tutti insieme fin dall’età della sragione.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Sempre. Solo quando viaggio mi dedico a un solo libro per volta. E mi piace. E se il libro è quello giusto, è bello. Se non è quello giusto, sto molto male. 

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Detesto farlo, ma leggo spesso con una matita in mano. Sull’iPad sottolineo con l’evidenziatore, cioè appunto evidenzio, ed è più comodo, ma leggere è più scomodo. Sì, se devo recensire è importante. Tanto che se ho già letto il libro, lo recensisco di malumore perché preferirei avere le sottolineature.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
No. Di base, una sola volta. Comincio a scrivere la recensione più o meno quando sono a tre quarti del libro, ma già prima comincio a segnarmi brani, parole, appunti. È come se il libro si travasasse nel pezzo lentamente, in formato mignon, fino a comporre un commentario, che non per forza è positivo.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Non decido. Non so dirti. I libri entrano in casa in mille modi. Ne acquisto molti. A volte non resisto alla bancarella, altre volte un caritatevole ufficio stampa mi manda qualcosa. Oppure ricevo un regalo. Prendo libri in prestito dalla biblioteca. Li rubo a casa di qualcuno. Poi dipende molto dalla prima pagina. Da come mi trovo dentro il libro. In generale mi piacerebbe leggere anche le ricette della Parodi, per vedere come vende quel tipo di racconto. Quindi in libreria sono perduto: andrei dai resoconti di viaggio alle fiabe lapponi agli studi di sociologia. Poi ci sono libri che proprio ti chiamano, anche a distanza di anni. A volte penso che sarebbe bello, invece, leggere senza sapere niente dell’autore, senza interferenze date dal paratesto o dalla critica o dal passaparola. Anche lì, è la pagina a parlare in modo più interessante e sarebbe bene mantenere sempre quello sguardo virgineo. Come ho detto prima, quando lavori in editoria e fai il lettore (che è di per sé una definizione interessante: fare il lettore) ti arriva un manoscritto senza manco il titolo, una cosa informe appena scodellata, ancora sanguinante, da chissà quale autore americano, e devi collocarlo e capirlo ed è davvero bello esplorare a tentoni una stanza buia, perché ridefinisci gli oggetti al tatto. Mentre di norma c’è la lucina della casa editrice, del recensore, dei social a cercare di farteli guardare in questo modo o quell’altro. 

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Non mi importa molto. Se uno scrittore “alto” è molto pompato, ho una spinta ambivalente, di attrazione e repulsione insieme. Mi infastidiscono le mode, perché spesso nascondono un certo conformismo. E poi a volte uno scrittore affermato viene trascurato per anni, pensa a Bolaño o a Carrère (e, per esempio, Limonov non mi ha convinto). A volte, se parli invece di superbestseller, mi viene curiosità, per capire come sono. Sono felice di fare i pugilati letterari, quel giochino in cui ci si confronta su un libro (specie di successo), perché mi ha costretto a leggere 50 sfumature, Acciaio e Dan Brown. Mi pagano per leggere stronzate, è una figata! Se no, forse non avrei trovato il tempo. O la voglia. O avrebbe prevalso lo snobismo. Per il resto, vado soprattutto a naso. Magari provo a leggere qualcosa di completamente diverso, tipo un libro egiziano, o una raccolta di poesie turche, anche per uscire da questo canale monotematico della letteratura anglosassone, che spesso è figlia di un certo standard dato dalle scuole di scrittura creativa e che in parte è il mio lavoro.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Sto leggendo un libro di Enrico Regazzoni, Una parete sottile, Neri Pozza. Poi A Girl Is a Half-Formed Thing, di Eimear McBride, per lavoro, che è anche un po’ piacere. Una biografia di Dickens, per piacere, che è anche un po’ lavoro. Le poesie di Frederick Seidel, per tradurle (forse), che è anche un po’ piacere. Poi ho lì la biografia a più voci di Truman Capote scritta da George Plimpton, Londra di Peter Ackroyd e HHhH di Laurent Binet che ho mollato mesi fa per non ricordo più quale motivo, forse per rispondere a un questionario sulla lettura. Di recente ho amato tanto, ma proprio tanto, Geologia di un padre di Valerio Magrelli.


“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (23) - MARCO MISSIROLI


Il nuovo romanzo di Marco Missiroli, “Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli), uscirà a febbraio 2015. 

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Sono un lettore tardivo, ho iniziato a leggere sul serio intorno ai 20 anni. Per cui nasco con il blocco del lettore, e ogni tanto viene fuori. Quando arriva non leggo proprio niente, nemmeno le riviste. E poi spesso preferisco guardarmi un film che leggermi un libro, forse perché l’immagine libera la testa più delle parole, o forse perché nella mia adolescenza sono cresciuto soprattutto al cinema.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo prevalentemente narrativa. I saggi però danno un approccio diverso al cervello, più pulito, più ordinato. E’ un po’ come mettersi a dieta, i bagordi vengono dalla narrativa. Tendo sempre a leggere qualcosa di buono, non importa che sia del genere che scrivo io. L’importante è che sia roba buona.

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Leggo a letto, doppio cuscino sotto lo testa. E dovunque in vacanza. In treno faccio fatica, preferisco la musica. In aereo invece leggo in modalità concentrata, sarà che volare non mi piace un granché...

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
No, per piacere proibito faccio altro. Però a volte leggo riviste che non avrei mai pensato di leggere, quelle femminili o quelle di gossip. Vado in questo mondo sconosciuto che mi diverte.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
No, niente per ragazzi e niente di particolare di genere, a parte Simenon che fa genere a parte, e qualche graphic novel o fumetti. Ecco, il fumetto potrebbe essere qualcosa che mi catturerà. In un modo o nell'altro torno sempre alle immagini, al cinema.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Non importa, l’importante è che sia buono. Anche in vacanza porto qualsiasi formato, mezza valigia è solo di libri.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Ne attacco subito un altro. Se è un libro è noioso cerco di digerirlo intervallarlo con una lettura più leggera. Dieci pagine del noioso e venti del divertente. A volte leggo contemporaneamente un romanzo e un saggio.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Leggo con una matita in mano solo se ho qualche idea di scrivere un pezzo su quello che sto leggendo.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Lo finisco sempre prima di decidere di scriverne o no. A volte però è talmente bello che qualsiasi sia il finale so che ne scriverò. Leggo una volta l'intero libro, rileggo alcune parti segnate più volte prima di iniziare a scriverne.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
L’unico orientamento è se credo sia un buon libro. A volte è l’autore a guidarmi, vado sul sicuro solo perché l’ha scritto uno scrittore che stimo. Oppure, in alcuni casi, sono le casi editrici che mi chiedono un parere e allora mi avventuro.

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Se ci penso bene, se sono davvero sincero, è abbastanza importante lo status del libro nel momento della lettura. Non nel giudizio positivo, ma in quello negativo: se leggo per esempio “il cardellino” di Donna Tartt sono un po’ predisposto alla critica, credo. Penso che tutti ne parlino benissimo solo perché è la Tartt o perché è un bestseller mondiale. Poi però durante la lettura mi metto subito in discussione e mi faccio stupire, e così è stato. Mi piacciono molto i libri passati, leggo molto chi non c’è più. Ecco, potremmo dire che per quanto riguardo la lettura mi piacciono i morti.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Sto leggendo "Roth scatenato", di Claudia Piepont: la vita di Roth raccontata da una sua ammiratrice a cui è stato permesso di rovistare nell’esistenza di Roth. Quello che viene fuori è che Roth era già Roth in fasce. E "Sottomissione", di Michel Houellebecq che come al solito ha quel brutto vizio: essere profetico. Il libro preferito che ho letto ultimamente è "Il regno" di Emmanuel Carrère. E "Viaggio", di Aaron Becker favola illustrata per adulti. Senza una parola, potentissima.

martedì 13 gennaio 2015

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (22) - FABIO GEDA


L’ultimo romanzo di Fabio Geda è “Se la vita che salvi è la tua” (Einaudi).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” a leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Non mi è mai capitato il blocco del lettore. Piuttosto mi è capitato di non aver voglia di leggere romanzi e di passare periodi più o meno lunghi leggendo saggi; di non avere voglia di leggere né saggi né romanzi e di passare periodi più o meno lunghi leggendo fumetti; di non avere voglia di leggere neppure fumetti e di passare periodi più o meno lunghi spizzicando manciate di pagine da libri già letti, o singoli racconti, o introduzioni di cataloghi d’arte, o biografie su wikipedia. 

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Io scrivo sempre. E quello che leggo, almeno nel cinquanta per cento dei casi, ha a che fare con quello che sto scrivendo: per motivi estetici, per assonanza nei temi, per fare ricerche. Ahimè, non sono più il lettore spensierato di una volta, pur tentando costantemente di recuperare quel me ormai disperso. Leggo tutto: genere o non genere, saggistica e fumetti, racconti e romanzi. L’unica cosa che non leggo è poesia; e questo mi fa sentire terribilmente in colpa. 

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Il divano è il mio regno: un cuscino di fianco, una tazza di tè, la luce giusta. Treni e aerei sono al secondo posto. 

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Mi sono sempre sentito autorizzato a leggere qualunque cosa. 

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Narrativa young adult in senso stretto non saprei dire. Ho letto Hunger Games. Hunger Games è young adult? Non mi ci raccapezzo granché con le etichette. Mi piace la lettura per ragazzi in generale e nell’ultimo anno ne ho letta parecchia perché sto lavorando a una saga proprio per ragazzi (e per ragazzi intendo preadolescenti e adolescenti). Ho una passione per David Almond e Roald Dahl (forse Dahl è più letteratura per l’infanzia, però). Harry Potter l’ho letto sia in inglese che in italiano e mi è piaciuto entrambe le volte. E poi adoro i libri illustrati. 

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Brevi. Anche perché sono uno di quelli che i libri li rilegge, e la lunghezza scoraggia la rilettura. 

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Non credo esista soluzione di continuità. 

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Sì. 

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Durante la prima lettura no. La matita è un premio per quei libri che sono stati promossi nella categoria: libri da rileggere. Discorso a parte per i libri che devo recensire (vedi sotto). 

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Scrivo pochissime recensioni, ma quando le scrivo il tempo è quasi sempre tiranno e quindi il tempo di rileggere il libro non ce l’ho. No, non comincio a scriverla mentre lo sto ancora leggendo, ma mentre lo leggo prendo molti appunti e spesso butto giù idee e brandelli di frasi che poi confluiranno nella versione finale della recensione. 

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Esiste una chimica misteriosa che mi porta verso un libro. Ultimamente sono attratto dalla letteratura africana, che ho sempre frequentato pochissimo, e quindi mi ritrovo spesso tra le mani libri africani. Ma ad esempio una certa letteratura nord-americana che ho sempre letto continuo a leggerla, perché è un po’ come tornare a casa e infilarsi le pantofole dopo una giornata trascorsa in fila alla posta. 

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Raramente leggo libri usciti nel corso dell’ultimo anno. Per quanto riguarda i casi editoriali lascio che la polvere dell’eccitazione momentanea si sedimenti e attendo che le riflessioni attorno al libro in questione si siano raffreddate: è sulla distanza che misuro il mio interesse per un bestseller. In ogni caso, i libri che compro sono quasi sempre libri di due o tre anni prima. 

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Un giorno scriverò di questo posto di Binyavanga Vainaina (66thand2nd), autore keniota,  è una delle cose più interessanti che mi siano capitate tra le mani negli ultimi mesi. In questo momento sto rileggendo Open di Agassi-Moehringer perché a maggio, con un amico libraio, andrò a Parigi a vedere il Roland Garros e sono eccitatissimo. E poi sto rileggendo per l’ennesima volta i racconti di Flannery O’Connor. 

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (21) - GABRIELE DADATI



L’ultimo romanzo di Gabriele Dadati è “Per rivedere te” (Barney).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Io ho dentro, come tutti quelli che praticano un po' il mestiere dei libri, due lettori gemelli ma spesso contrapposti: il lettore passionale e il lettore professionale. Il lettore passionale è quello che sceglie di leggere per piacere, per interesse, per crescita di sé ecc. ccc.; il lettore professionale invece è quello che legge i dattiloscritti per vedere se proporli per la pubblicazione, certi libri per presentarli, altri per recensirli, altri ancora per aggiornarsi. Ecco, a me il blocco del lettore non viene mai, ma il bisticcio tra questi due lettori è costante. Quello passionale dice all'altro: “Ma che noia, ancora un dattiloscritto! Non vuoi leggere l'ultimo Philip Roth? L'hai letto Modiano, che gli han dato pure il Nobel?”; quello professionale dice al suo omologo passionale: “Va bene Roth, va bene Modiano, va bene tutto quello che vuoi: ma come le paghiamo le bollette? Va' che leggere fa parte del tuo lavoro! Lavora, pelandrone!” - Ecco, io devo mediare tra questi due.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Al primo posto sta di sicuro la narrativa. Un tempo – tra la fine del liceo e l'università – leggevo più poesia (peraltro male, perché ero vorace, incapace di fermarmi a meditarla e, perché no, a memorizzarla). Poi mi sono occupato di storia dell'arte e per qualche anno ho letto una gran quantità di cataloghi e di pubblicazioni anche minutissime di storia locale, piacentina e non. Mo' la narrativa ha ripreso il timone e sta alla guida della mia barca di lettore. Che narrativa leggo? Soprattutto non di genere (come si dice? Intimista? Mainstream? Esistenziale? Boh, narrativa normale, ecco), se leggo per diletto, ma poi insomma un po' di tutto. (Ah, qui sto parlando come lettore passionale. Quello professionale ingoia tutto quello che gli serve).

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Ho sempre letto moltissimo la sera, da steso, anche perché ero dotato di una formidabile resistenza al sonno. Da un paio di anni invece  mi stanco molto più facilmente e leggere la sera è diventato difficile. Cerco di farlo, ma leggo molto anche sul treno: ci passo un paio d'ore quasi tutti i giorni, e sono ore di lettura.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Il mio piacere proibito è concedermi di essere pigro, abbracciare un far niente che sia dedicato a me stesso. Buttandomi sotto un getto di acqua calda e rimanendoci cinque minuti, andato a fare una passeggiata senza scopo, attardandomi a tavola pensando a niente dopo aver finito di mangiare. Ecco, queste forme di pigrizia (o di resistenza alla frenesia del fare) sono il mio piacere proibito. Entro cui ricade talvolta anche la lettura.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Il lettore professionale dentro di me lo fa. Quello passionale non legge praticamente mai narrativa young adult e raramente narrativa di genere.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Di tutto un po'. Però se il libro è un romanzone che mi piace, quanto è bello vedere che le pagine da leggere sono ancora un certo numero, che ci si potrà attardare con quei personaggi, dentro quella storia, in compagnia di quello stile.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Ma no, tendo a leggere a ciclo continuo, non capitano mai momenti di pausa direi.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Certo! Anche perché magari uno o due li leggo dalla prima all'ultima pagina, di altri leggo singoli capitoli che mi interessano, altri ancora li consulto... Insomma, grande confusione.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Intanto, non essendo un feticista dell'oggetto-libro (a meno che non sia un libro di pregio, un libro antico, un libro altrui), non uso la matita ma la penna. Perché non si cancella, perché scrive meglio, perché resta. E mi perdonerete. Poi: la uso, a dire il vero, molto poco, e solo se sono libri che ho deciso di studiare. Non per forza saggi o manuali, posso decidere di “studiare” anche romanzi o libri di poesia, ma insomma: devo averlo deciso prima. E allora l'inchiostro piove abbondante. Per sottolineare, per prendere appunti, per fare frecce. E già che ci sono, per diletto, correggo pure i refusi, se ne vedo.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Se devo occuparmi di un libro – più che recensendolo, cosa che non faccio praticamente mai, magari presentandolo o parlandone comunque in pubblico – lo leggo una prima volta integralmente, poi ne rileggo singoli passaggi che mi servono per verificare un mio qualche schema interpretativo.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Dunque, c'è il lettore professionale che sa sempre cosa deve leggere, cosa gli serve conoscere. Quale dattiloscritto, quale libro, quale sito web, quale supplemento letterario o terza pagina. Di conseguenza, al lettore passionale resta la parte migliore: sceglie d'impulso, per gusto, per godimento personale.  E non si vergogna di niente. Sotto l'ombrellone vuole Stephen King? Si piglia e si divora Stephen King. Vuole leggere un commento al Pentateuco? Si spara il commento al Pentateuco. Eccetera eccetera. Un luna-park, ecco.

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Mmm, non è importante in genere leggere i libri in classifica, ma i libri che sono finiti in classifica per qualche motivo che mi interessa: cioé per ragioni di tema, di marketing, di vicenda biografica dell'autore e così via. Se a un libro mi pare stia capitando una vita commerciale in qualche modo speciale, questo mi spinge alla lettura o almeno alla consultazione. Va da sé che è il lettore professionale ad agire, quello che vorrebbe monitorare i meccanismi per cui certa roba vende e certa altra no (e cosa succede dentro le case editrici, soprattutto indipendenti, quando si trovano alle prese con un "caso". Il che non è per forza un bene, se non lo si sa gestire). Per il resto, leggo un po' di tutto.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?
Il lettore professionale s'è appena comparto e letto "Love Story" di Erich Segal, uno straordinario caso editoriale  e cinematografico (Segal, mentre sceneggiava, produceva anche il romanzo: il tutto ha avuto un successo sincrono, poi). Ok, sono passati quarant'anni, ma sembrava interessante dargli un'occhiata. E il lettore passionale confessa di essersi... appassionato!

lunedì 12 gennaio 2015

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (20) - ANTONELLA LATTANZI


L'ultimo romanzo di Antonella Lattanzi è "Prima che tu mi tradisca" (Einaudi).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Certo che mi è capitato, e non so dire cos’è peggio – se quello dello scrittore, o quello del lettore. Quando mi capita, non c’entra tanto l’“altezza” del libro, l’impegno che mi richiede la lettura, quanto la mia incapacità di entrare dentro un qualsiasi libro, forse un qualsiasi testo. Io poi non sento tanto la distinzione tra libri leggeri e pesanti, quanto più tra quelli che mi piacciono, e da cui sento di imparare, e quelli che non mi piacciono, perché secondo me non sono ben scritti, e dai quali non sento di imparare nulla. Le cose coincidono: se il libro non è – a mio parere – ben scritto, ben costruito, ben strutturato, ben amalgamato, non è bello, e se non è bello non ho voglia di leggerlo mai, nemmeno quando non ho il blocco. Quando ho il blocco, invece, è uno dei primi sintomi del fatto che in quel periodo sono triste, latentemente depressa. Come non hai voglia di uscire, di impegnarti, così non hai voglia di leggere. In qualche modo, in quei periodi, è come se avessi voglia solo di toglierti tutte le cose che ti piacciono, di farti, dunque, del male. Per cui: quando ho il blocco del lettore, vuol dire che sono in un periodo in cui voglio solo punirmi, togliermi le cose che mi piacciono. E allora, purtroppo, io ancora un rimedio non ce l’ho.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo molto di più narrativa, da sempre, ma piacerebbe moltissimo leggere anche saggistica. Mi piace molto imparare cose nuove, soprattutto i saggi di Storia mi interessano, la Storia la vedo come un grande romanzo scritto benissimo che mi può rivelare tanto di me. Però, appunto non frequentando tanto il genere saggio, ho bisogno di consigli in merito per non andare allo sbaraglio in libreria. Poi leggo anche molti fumetti, molte graphic novel. Ancora in Italia secondo me il “fumetto”, la narrativa disegnata, non ha la stessa dignità di altri libri. Se ne sapessimo di più, rimarremmo a bocca aperta.
Leggo libri e fumetti senza badare al genere. Come sopra, leggo quello che mi piace, che ritengo bello, da cui posso imparare, e dunque non mi fa alcun effetto particolare leggere cose diverse da quelle che scrivo. Anzi, di solito leggo sempre cose diverse da quelle che scrivo, perché se la differenza per me non sta nel genere ma nella qualità, e se cerco sempre di leggere libri belli, da cui posso imparare, allora – mio malgrado gioco forza – i libri che leggerò saranno sempre molto più belli di quelli che scrivo io, e dunque diversi. Per questo quando li leggo sto attenta, succhio, studio, rubo, come scrive Coetzee: “E ci si sente grati anche alla Russia, alla Madre Russia, per averci offerto con tale indiscutibile certezza lo standard al quale ogni serio romanziere deve tendere, anche senza la minima possibilità di raggiungerlo: lo standard del maestro Tolstoj da una parte e quello del maestro Dostoevskij dall’altro. Il loro esempio ci fa artisti migliori; e per migliori non intendo più bravi ma eticamente migliori. Annichiliscono la nostra più insana vanità; ci schiariscono gli occhi; ci rafforzano il braccio”.

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Mi piace tantissimo leggere la mattina appena sveglia, mentre faccio colazione. Mi sveglio il prima possibile proprio per avere più tempo possibile per leggere, è uno dei momenti più belli e smemorati della mia giornata. Non penso più a niente.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
E’ proibito, per me, quando avrei tantissime incombenze da sbrigare, e invece rimango a leggere, e a leggere. C’è un senso di colpa latente per quello che sto rimandando, ma poi, che me ne importa, sto leggendo.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Narrativa per ragazzi no, di solito. Però ho letto Twilight, me lo sono proprio andato a cercare se non sbaglio, e devo dire che mi è piaciuto. Sembrerà assurdo, però quello è un libro che funziona. Non per la scrittura, perché non è negli intenti della scrittrice scrivere in modo letterario, ma per la tensione. È un esercizio di tensione – sensuale, sessuale – e di suspense lungo un libro intero. Non disdegno mai un libro da cui posso imparare.
Per il genere vale il discorso di cui sopra, cos’è il genere quando un romanzo è letteratura? Simeon è genere? Sciascia è genere? Stephen King è genere? Per me non c’è genere, se un libro è letterario e ben fatto leggo tutto.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Lunghi. Mi dispiace, se un libro mi piace, che finisca.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Potendo, inizio subito un altro.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Potendo, mai.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Leggo sempre con la matita in mano. Prendo sempre appunti, sottolineo, faccio orecchie, scrivo sempre data e luogo di quando ho iniziato la lettura, e anche cosa sto facendo in quel periodo, e dove abito (cambio casa ogni tre per due…). Riprendere i libri che ho letto in mano è come avere un diario personale disseminato in tutta la casa…
Sì, poi se li sto recensendo, divento abbastanza maniacale negli appunti.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Sì cerco di leggerlo più volte, o almeno, di sicuro, rileggo più volte dei brani. No, prima finisco il libro, poi scrivo. Perché la recensione, dalla prima parola, deve avere un’idea totale del libro, secondo me.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Non tengo conto di niente, se non di ciò che mi piace leggere.

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Pensandoci, forse più spesso vecchi, anche se mi rendo conto che, per il mio lavoro, è invece importante leggere anche quelli più recenti. Alla fine è sempre tutta questione di quali sono libri che mi piacciono, da cui sento di imparare. Vedo che mi ripeto di continuo, ma è così…

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Sto leggendo Musica per camaleonti di Capote. E forse, il libro più bello che ho letto ultimamente è proprio questo. Anche se subito prima avevo letto La morte di Belle di Simenon, e anche quello è un libro bellissimo.

***

Le interviste precedenti:
6 - Melissa P

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (19) - MARCO DRAGO


Gli ultimi libri di Marco Drago sono il romanzo “La prigione grande quanto un paese” (Barbera) e l’e-book “Sesso, calcio e rock’n’roll” (Feltrinelli Zoom). 

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Mai avuto il blocco del lettore, mentre ho costantemente quello dello scrittore. Leggo sempre qualcosa, libri o riviste o quotidiani o pezzi online.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo prevalentemente narrativa non di genere, ma anche saggi e poesia seppure in modica quantità. Preferisco la narrativa non di genere perché quella di genere mi irrita tantissimo: non sopporto i cliché del noir ad esempio, non sopporto le trame ben costruite e la fantascienza l’ho abbandonata trent’anni fa anche se mi piaceva abbastanza. Forse potrei riprendere a leggere un po’ di fantascienza. 

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
A letto.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
No, anche se sarebbe utile ogni tanto leggere qualche trashata tipo chick-lit o libri sapienziali new age per poterne parlare male con cognizione di causa e non così per pregiudizio.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Mi succede di tradurre dall’inglese libri per YA, ma non li leggerei mai per mia scelta personale: se sono per ragazzi ci sarà un motivo. La narrativa di genere purtroppo è limitata e limitante e temo che vada bene per lettori limitati, che vogliono in qualche modo sempre ritrovare più o meno gli stessi ingredienti in quello che leggono, come forma di rassicurazione. Ma il mio è decisamente un limite. Dovrei superarlo, ma non ne ho voglia. Se si può considerare un genere, leggo con sommo gusto le biografie dei musicisti pop-rock. Solo quest’anno ho letto Elliott Smith, Alex Chilton, John Taylor dei Duran Duran, David J Haskins dei Bauhaus, Alex James dei Blur, un libro su Bob Dylan, uno su Captain Beefheart, e uno sui Big Star. 

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Prima dell’avvento dell’eBook il libro grosso mi intimoriva e poi i libri grossi hanno quasi sempre la tendenza a diventare dei feuilleton, dei pastoni un po’ cinematografici e quindi a perdere in efficacia e a guadagnare in semplice leggibilità popolare. Adesso leggo solo eBook per cui non ho idea della dimensione del libro al momento dell’acquisto.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Non ho regole, a volte un’ora e a volte due mesi.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
A volte sì, perché scrivo recensioni per i giornali e quindi ci sono libri che mi arrivano in casa di colpo e che devo leggere in due giorni, quindi si accavallano a quello che stavo leggendo.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Non ho mai sottolineato un libro o preso appunti, nemmeno quando studiavo.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Leggo una volta sola e aspetto di aver finito prima di scrivere.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
No, non tengo conto della diversità. Scelgo in base a quello che ho nel kindle, ho 30 libri sempre pronti, tra classici e novità e scelgo in base all’estro del momento.

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Non è molto importante, anzi raramente leggo il libro del momento. Magari lo leggo due anni dopo. Alterno spesso i classici dell’800 a qualche libro uscito nell’ultimo anno,

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Sto leggendo un libro di David Byrne, “How music works”, in inglese, un saggio sulla musica. Ultimamente mi è piaciuto molto “Il cardellino” di Donna Tartt (un libro del momento!) e anche “1960” di Leonardo Colombati.

venerdì 9 gennaio 2015

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (18) - FABIO STASSI


L'ultimo romanzo di Fabio Stassi è "Come un respiro interrotto" (Sellerio).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Se non trovo un libro che mi piace, sto male. Parto allora alla ricerca. Più che leggere le recensioni, ascolto quello che dicono gli amici, o anche delle persone sconosciute. Entro in una libreria e mi lascio guidare dal caso. Sono strategie, trucchi, è un gioco.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo soprattutto narrativa, romanzi e racconti brevi. Leggo sempre con l’attenzione di uno che vorrebbe imparare a scrivere e quindi cerco di capire com’è stata raccontata la storia. Credo che un apprendista calzolaio fa la stessa cosa quando ha in mano un paio di scarpe. Prova a indovinarne i segreti, la costruzione. Questo toglie un po’ di piacere, ma acuisce i sensi. Sì, di solito, leggo i libri che vorrei scrivere o aver scritto. È come con la musica, si ascolta di più il genere affine. Ma se capitano altre cose, penso sempre che potranno tornarmi utili, e se sono ben fatti mi viene voglia di cimentarmi.

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Io sono un pendolare da troppo tempo ormai e la lettura in treno è la mia malattia cronica.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Non capisco la domanda, ma solo perché la lettura per me è sempre un piacere proibito, un angolo di libertà tra un’infinità di impegni quotidiani. È anche una protesta, un riprendermi il tempo che mi rubano.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Sì, non quanto vorrei, ma mi appassiona la narrativa per ragazzi. Con i generi ho un problema, mi piacciono gli scrittori che non si possono classificare, a cui viene bene tutto.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
In questo periodo, leggo prevalentemente racconti brevi, perché sono affascinato dalla loro complessità. Ma ho dedicato molto tempo ai classici, e continuo a farlo, e a rileggerli. Ricordo un mese felice di pendolarismo insieme al Conte di Montecristo.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Una sera, di solito. Appena ho chiuso l’ultima pagina, se mi è piaciuto, aspetto una sera. Per rispetto. E anche per lasciare depositare le impressioni.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Prima non mi capitava, adesso sì. Ho il comodino ingolfato. Ne inizio parecchi, ma poi è sempre uno soltanto che continuo da solo.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Ho sempre letto con una matita tra le dita. Tutti i miei libri sono sottolineati. Uso l’ultima pagina bianca in fondo per prendere appunti. E la prima per i commenti. Registro di tutto, le note biografiche dei personaggi, alcune frasi, alcuni aggettivi. In passato, quando chiudevo un libro scrivevo una piccola scheda, a mano, di quelle che si usavano per le bibliografie. Mi appuntavo la data di edizione, quella in cui lo avevo letto e un commento a caldo. L’ho fatto per anni. Ne ho riempite quasi mille, in una decina di schedari che conservo impilati sulla mia mensola, poi mi sono stancato e ho smesso. Più che recensioni, raccolgo sempre materiale per un dizionario di personaggi di romanzi dal 1946 a oggi a cui continuo compulsivamente a lavorare.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Per le mie schede, ho sempre aspettato di finire il libro. Mi segno magari la chiave di lettura, quando la trovo. Sono convinto che i lettori abbiano piccole illuminazioni quanto chi scriva, e quando si capisce qualcosa del significato di una storia è un momento di grazia. Personale, arbitrario, forse, eppure pieno di felicità. È quel momento che forse inseguo, leggendo.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
È una piccola ispirazione, anche quella di scegliere il libro giusto. A ogni modo, la diversità è una buona guida. Per quanto alla fine è sempre il piacere della scrittura che conta, dello stile. No, leggo molto spesso libri scritti da donne nere e ultimamente anche gialle. 

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
La consonanza tra un libro e la mia predisposizione a leggerlo è sempre un affare privato, che va per suo conto e risponde a delle variabili emotive personali e non alle classifiche dei libri. Per me è tuttavia importante sapere cosa si scrive, ci sono autori che seguo e di cui aspetto sempre il prossimo lavoro. Ma sostanzialmente credo di leggere in prevalenza libri vecchi più che recenti perché sono troppe le mie lacune.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?

Ho finito ieri L’invenzione di Morel, un romanzo di Bioy Casares del 1941. Libro pazzesco. Ultime cinquanta pagine geniali. È considerato un libro di fantascienza, l’ho letto come una storia d’amore perfetta nella sua impossibilità. Ultimamente, mi ha molto colpito, ma è una mia passione, L’indagine di Saer, uno scrittore argentino che viveva appartato a Parigi e che ha scritto un capolavoro chiamato Cicatrici. L’indagine lo si può leggere come La neve era sporca di Simenon, ma è anche una riflessione completamente interna alla letteratura.