martedì 22 marzo 2011

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C'è un po' di matteobbianchismo sparso sul web di questi tempi:

- la webzine letteraria Brown Bunny mi ha chiesto di autointervistarmi

- il blog Cose Da Libri pubblica un resoconto della manifestazione BookSwap, a cui ho partecipato anch'io

- il blog milanese ViziAMi mi ha intervistato sul mio rapporto con la città

Ecco.




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Particolare e interessante l'auto-intervista. Ho due curiosità. 1- pensi che uno scrittore esordiente (o che spera di esordire) sia importante (oltre tutto quello che dici e consigli) trovare un agente letterario che valuti il suo lavoro e lo rappresenti? Avresti qualche consiglio in merito?
2- dopo la scoperta di "BALLO DI FAMIGLIA", hai continuato a seguire Leavitt? E se si, cosa pensi delle opere successive? Ci sono altri suoi libri che hai amato in modo particolare?
Grazie in anticipo.
Carlo Deffenu.

Matteo B. Bianchi ha detto...

Ciao Carlo, rispondo (in ritardo) alle tue domande:

1 - avere un agente è molto utile, ma non strettamente necessario all'inizio. Inoltre è difficile giudicare la serietà di alcuni cosiddetti agenti (o gente che si spaccia per tale).

2 - Ho seguito Leavitt per molto tempo, ma l'entusiasmo per i primi libri è andato inseorabilmente scemando, ammetto.

ARIA FRITTA ha detto...

Grazie per le tue risposte. E si, mi sono reso conto che ci sono molti agenti ed editor che forse farebbero meglio a darsi al giardinaggio. Un editor ha corretto "tran-tran quotidiano" con "tram-tram quotidiano" nel manoscritto di una mia amica. Che dici? Lo deve pagare? :-)
Anche io ho perso un po' di entusiasmo con i libri che sono stati pubblicati in seguito. Alcuni proprio ostici e noiosi (Martin Bauman) o leggeri leggeri (Il voltapagine). Io ho amato molto "Mentre dorme l'Inghilterra" che invece ha creato tanti problemi all'autore per delle accuse di plagio. Un abbraccio e grazie ancora.