venerdì 10 giugno 2011

Il passaggio alla carta

Arriva sempre un punto nella mia fase di scrittura, in cui ho il bisogno di stampare. Dopo un periodo di attività solo cerebrale ho l'esigenza di un confronto fisico. Della carta. Devo controllare quante pagine ho prodotto, come appare il testo stampato. E' sempre un momento gratificante, mostrare a me stesso che sì, ho lavorato, ho realizzato qualcosa di concreto, che posso toccare.

A volte funge da espediente per ridarmi vigore: stampare decine di pagine per spingermi ad andare oltre. Come il corridore che prende una pausa lungo il tragitto e trova di nuovo le energie per tagliare il traguardo verificando quanta distanza ha già percorso. (Lo vedi? Hai già scritto tutto questo, sei a buon punto. Coraggio, non manca molto).

Ma è anche una sorta di prova d'abiti di scena: quelle parole sono destinate a diventare un libro stampato, questo mucchietto di fogli è una prima raffigurazione di cosa diventeranno in futuro. E' la sua fase larvale, precedente alla sboccio.

Mi chiedo se con la conversione completa al digitale, col passaggio alla lettura su e-reader e tablet, scomparirà questa esigenza. Se il passaggio sulla carta verrà saltato. E' possibile. Al momento però, almeno per quanto mi riguarda, resta un momento fondamentale e irrinunciabile.

7 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Da quando la stampante ha cominciato a giocarmi brutti scherzi, invece che stampare, esporto il file sul Kindle e correggo da lì.

Non è così male. Per di più posso fare un backup delle correzioni, e non rischio più di perdere i fogli dove avevo annotato le modifiche :-)

Amedeo ha detto...

Capisco benissimo.
Sono un neolaureat: se durante la stesura non stampavo i capitoli, ogni ventina di pagine, e li correggevo su carta, mi impallavo. :)

MissMartinaB ha detto...

Anch'io ho fatto così con la tesi. Fino a che non la vedevo su carta non riuscivo a mettere a fuoco le correzioni da fare.
Sono favorevole alle nuove tecnologie ma gli ebook non riesco a farmeli andare giù... proprio mi restano indigesti!

Anonimo ha detto...

Non esiste! Entrare in libreria e sentire l'odore della carta, guardare le copertine, sceglierlo, portarlo a casa e finalmente leggerlo. W la tecnologia ma un libro tra le mani non può essere sostituito!

Anonimo ha detto...

Francamente io credo che la tecnologia offra un'alternativa per soddisfare meglio le nostre esigenze; tuttavia la carta stampata è un bene a cui non riuscirei a rinunciare.
Ebook? Gran cosa se sono in viaggio e ho bisogno di fare saving con gli spazi in valigia.... ma alla mia copia autografata non rinuncerei mai!

Anonimo ha detto...

Fare «SAVING»? Cristo Santo, ma vi leggete? Era sconveniente scrivere “fare spazio”?

Anonimo ha detto...

...e che te devo dì, quando senti una parola tutti i santi giorni non è così assurdo che ti scappi tra una frase e l'altra.
Spero di non aver urtato la tua sensibilità.