martedì 4 ottobre 2011

LA QUESTIONE DELL'ANONIMATO

Sono costretto a tornare, inutilmente, su una faccenda che ho già affrontato in questo spazio. E sottolineo inutilmente perché so già che mi rivolgo a chi preferisce fingere di non capire.

Essere uno scrittore significa anche essere esposti al giudizio. Ci sono libri che possono piacere e altri no, ci sono sperimentazioni gradite al lettore e altre osteggiate, ci sono simpatie e antipatie che poco hanno a che fare con l'attività letteraria ma sono inevitabili da un punto di vista personale. Va bene tutto, lo metto in conto. In questi ultimi mesi in particolare ho pubblicato materiali assai diversi fra loro (il romanzo, i tre libretti, i racconti nelle antologie, l'intervista a Warhol), passando dal sentimentale al pop all'horror, è normale, e legittimo, che tale varietà susciti reazioni contrastanti. Io stesso vorrei che ne suscitasse.

Non mi oppongo, né mi sono mai opposto, al fatto di essere criticato. Mi oppongo al fatto che chi non perde occasione per farlo lo faccia trincerandosi dietro la comoda e vigliacca maschera dell'anonimato. Quasi sempre lascio correre, ma quando gli attacchi diventano frequenti e vistosamente mossi dal gusto di sfoggiare acidità, cominciano a infastidirmi. Ai tempi dell'uscita di "Esperimenti" qualcuno aveva riempito il blog di stroncature e commenti acidi. Con tristezza ho scoperto in seguito essere un livoroso conoscente. E io, come un cretino, avevo lasciato tutto quel fango in rete perché mi sembrava scorretto cancellare i giudizi negativi. Beh, non voglio ripetere l'esperienza. Può darsi che scriva solo cazzate, ma ci metto il mio nome e la mia faccia. Se non siete in grado di fare altrettanto, allora non c'è dialogo.

In Rete è fin troppo facile colpire anonimamente. Conosco scrittori che si sono visti costretti a togliere dai loro blog l'uso dei commenti. Non è il mio caso, ma tanto per dimostrare quanto la questione sia delicata e diffusa.

Quindi, per l'ultima volta, ribadisco: se certi commenti spariscono, non è perché sono giudizi negativi, ma perché detesto chi lancia il sasso e nasconde la mano.

Si chiama "rispetto". Cerca sul vocabolario.

24 commenti:

Enrico* ha detto...

Penso tu possa mettere la possibilità di commentare solo se si ha un profilo Google... Certo, i vigliacchi potrebbero sempre fare un profilo falso, ma sarebbe già un inizio! :-)

Anonimo ha detto...

Anonimo ma controcorrente: il libretto allegato al Corriere un paio di settimane fa di Matteo è delizioso, andate a recuperarlo se ve lo siete perso.

Macsi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Macsi ha detto...

Ok, confermo quanto detto da Anonimo. Racconto delizioso.

Anonimo ha detto...

In realtà, la questione è complessa. Da una parte piace l'idea di comunicare attraverso un blog (libero, fresco, diretto etc), dall'altra è inutile negare che sia uno anche uno strumento promozionale (del tutto legittimamente) che, a differenza di altri media, può risultare catastrofico e controproducente se solo uno str. si mette in mente di farci la guerra. Per quanto infatti si possa immaginare del livore personale dietro una stroncatura, se un libro su IBS o Anobii (o, per l'appunto, lo stesso blog dell'autore) è distrutto da diversi commenti, facile che ci passi la voglia di comprarlo. Insomma, il blog è tuo e facci quello che vuoi, mi sembra l'unico pensiero sensato.
... Perché sono anonimo anche se non ci sono ragioni per nascondermi (sono d'accordo che se si insulta sarebbe meglio manifestarsi)? Perché mi va: mi piace l'idea che si discuta sugli argomenti e non sull'eventuale identità vera o presunta dichiarata. Farei lo stesso con una lettera a un quotidiano.

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

J'appoge, oui oui.

Matteo Zenatti ha detto...

Faccio una cosa molto piccola su Youtube, mettendoci faccia, nome e cognome, e anch'io ho deciso che accetto critiche solamente da chi ci mette la faccia come me, altrimenti non esiste scambio. Non tollero che il fatto di potersi nascondere dietro un nick permetta di esprimere maleducazione, volgarità gratuite e cazzeggi. Condivido pienamente la tua posizione.

Anonimo ha detto...

In linea di massima ho anche sempre pensato che spesso un nick non voglia dire granchè.se chi ti insulta si chiama mario rossi o il maialino cipollino, a te che differenza fa? ci mattiamo la faccia, ma la faccia in rete è un concetto relativo. ci sono persone che hanno identità false costruite nel dettaglio con cui si loggano e sloggano su blog e social network a seconda di quello che devono fare (che di solito è rompere i maroni a qualcun altro). quindi ti capisco, matteo, ma la reputo anche una battaglia un po' persa. e non penso che tu debba giustificarti se cancelli dei commenti che trovi offensivi: è nel tuo pieno diritto di blogger, scrittore, persona.

Anonimo ha detto...

Sì ma non mi toccate il maialino cipollino che divento una bestia

vinz ha detto...

e' un po' il prezzo da pagare se si tiene un blog: tutti i blog, ahinoi, funzionano cosi'.
detto questo, io credo che abbia anche un senso pratico non essere anonimi: mi piace commentare su alcuni blog che mi piacciono, e mi fa piacere che si sappia che "sono sempre io". E' un modo per conoscersi con gli altri commentatori e con il bloggatore. insomma una sorta di salotto culturale ottocentesco. Non credo si partecipasse con una maschera in faccia, a quei salotti.

Anonimo ha detto...

Mi spiace dirlo, caro Matteo, ma hai dimostrato, in barba ai buoni propositi del post, di non tollerare le critiche. Ammesso e non concesso che lo fossero. Ti ha dato fastidio leggere che, rispetto ad altre interviste, la tua sia deboluccia.

Mo' cosa vuoi? La scansione della carta d'identità e del codice fiscale perché, se al posto di Anonimo c'è scritto Mario Rossi, lo spessore del commento cambia? E dirai che sì, il commento è firmato Mario Rossi, ma è privo di faccia; e dirai anche che, se il commento è firmato e foto-documentato, nome e foto potrebbero essere di chiunque. E via, all'infinito.

Ti stimo, ti leggo sempre volentieri, ma quando ti perdi dietro queste uscite (che, al tuo posto, lascerei agli scrittoruncoli che pubblicano cagate a pagamento) sei fastidiosamente ridicolo.

vinz ha detto...

"anonimo" mi sa che non hai letto quello che ha scritto matteo.
sta dicendo che le critiche sono benvenute ma vanno firmate. per correttezza, non per burocrazia o per rappresaglie. perche' affermi che non tollera le critiche? non capisco.
e' come per le telefonate anonime: sono odiose e basta.

Anonimo ha detto...

Abbi pazienza Vinz, ma firmare cosa? Se registrassi un account e il post risultasse inviato da Pincopallo, la critica perderebbe potere?

Infelice il paragone con le telefonate anonime: quello è un abuso, due righe su un libro, tra l'altro nemmeno critiche, no.

vinz ha detto...

veramente anonimo hai appena detto che matteo e' ridicolo in modo fastidioso. non mi pare "due righe su un libro" come dici tu.

ripeto, e' un concetto di correttezza. non c'entra la validita' di quello che si scrive. rispetto, educazione, correttezza: tutti questi concetti antichi e un po' desueti, sembrerebbe.
vabbe' dai lascio perdere, non credo di riuscire a smuovere neanche una paglia. come non lo fara' questo post...

Anonimo ha detto...

Ho scritto che Matteo DIVENTA fastidiosamente ridicolo quando si perde dietro questioni inutili e quella dell'anonimato nei blog lo è.
Per quanto riguarda un libro scritto a 20 mani, se non accetta che i suoi lettori possano preferirgli per una volta un altro scrittore, è un suo limite, non il mio o di chiunque altri. Il mestiere di scrivere è fatto anche di gusti e di disgusti soggettivi, personali.

Guarda, io nella vita disegno pezze. Alcuni le indossano, altri no. Alcuni mi scrivono che le mie pezze sono bellissime, altri che farei bene a cambiare mestiere. Altri ancora che le mia pezze sono bellissime, ma vendute a prezzi da ladro. Che vuol dire? Un giorno piaci, un altro no. Tutto è relativo.

Non credo di averlo messo in croce dicendogli che per una volta gli ho preferito Riondino e Ziarati. Stiamo a 'sti livelli di imbarbarimento cerebrale?

Felipegonzales ha detto...

prima o poi capita a tutti i blog, credo

UNO SPUTO DI CIELO ha detto...

Matteo è sempre stato disponibile e aperto verso tutti. E posso dirlo senza paura di smentita. Non ho letto la sua intervista impossibile e non so dire se sia più o mena bella delle altre. Non ho letto i commenti incriminati e posso solo farmi un'idea dallo scambio di battute tra l'anonimo e Winz in questo post di protesta. L'argomento è delicato. Anche io penso che l'anonimato sia una questione complessa in rete. Si può essere anonimi anche con un nome e un cognome...ovviamente falsi. Quello che vorrei capire è perchè Matteo è stato colpito tanto negativamente dal commento censurato. Tutto qui. E credo, comunque, che tutti sono liberi di scrivere quello che vogliono e un blogger e libero di eliminare i commenti che ritiene, per sua sensibilità e visione delle cose, inopportuni. Carlo. :-)

Matteo B. Bianchi ha detto...

Allora, vorrei che fosse chiaro una cosa: non sono stato affatto colpito dalle critiche recenti. Se uno dice di un'antologia che gli piacciono due soli pezzi su venti o trenta non sta criticando me, ma l'intera operazione (del resto capita spesso anche a me che in una raccolta mi piacciano solo alcuni dei brani inclusi, credo capiti a tutti). Non è questo il punto. Anzi ho scelto di intervenire stavolta proprio perché non ero così direttamente coinvolto.
Ribadisco che NON STO CONTESTANDO LA CRITICHE, che sono legittime (ho mai, dico MAI, reagito negativamente ai commenti negativi? Andate a rileggere i vecchi post). Contesto solo ed unicamente in un caso: quando ci si nasconde dietro l'anonimato.
So bene che chiunque può crearsi un'identità fasulla, un nick di comodo. Ma almeno è qualcosa, è un riferiemento nel caso di un confronto.
E' chiaro però che l'Anonimo in questione finga di non comprendere la richiesta e cerchi di minimizzare la questione definendomi ridicolo perché l'ho portata alla luce. Afferma che resterebbe anonimo anche se scrivesse a un quotidiano. E infatti io giudicherei la scelta ugualmente vigliacca e inaccettabile.
Credo che per me la discussione termini qui. Ho spiegato il mio punto di vista chiaramente. Altrettanto chiaramente lui nega di comprenderlo.
Grazie a tutti.

vinz ha detto...

@unosputodicielo: se quando parli di "commento censurato" ti riferisci a quello eliminato in questo post, sappi che quel commento e' stato eliminato dall'autore del commento stesso. E' capitato anche a me di farlo....a volte perche' semplicemente notavo degli errori di grammatica(non sia mai!) quindi l'ho cancellato e riscritto correttamente.

UNO SPUTO DI CIELO ha detto...

No, vinz, mi riferivo al commento dell'anonimo che ha infastidito Matteo e che pensi si trovasse nei commenti al post precedente. Ma come dice Matteo non c'è altro da aggiungere. Il suo pensiero e la sua posizione sono chiare. Mi scuso se non sono stato chiaro con il precedente commento. Per me bisogna metterci sempre e comunque la faccia. Ma è una mia opinione personale e conta quello che conta: quasi zero. :-)

Anonimo ha detto...

concordo con te Anonimo. non hai espresso un giudizio sulla persona ma sul contenuto di un libro. Anche la questione dell'anonimato mi sembra superflua proprio perchè bado più alla sostanza che alla forma anche considerando che il supporto è un blog. Giovanbattista

vinz ha detto...

Anch'io sono d'accordo con anonimo, pero' dissento da anonimo. E tu, anonimo, non essere aggressivo con quello che scrive anonimo! :-)

Anonimo ha detto...

Mi ero perso questo topic, da un po' non venivo a trovarti. Mi viene da dire che sono solidale, ma forse non è appropriato, visto che non hai bisogno di solidarietà visto che tu sei uno scrittore e scrivi bene, qualsiasi cosa tu scriva. I gusti sono gusti, alcune cose possono andare meglio di altre, ma è pur sempre un dato di fatto che sei uno scrittore.
Saluti.
PS: non ho la più pallida idea di chi/cosa ti stia oltraggiando

Didimo1963 ha detto...

L'invidia e` una brutta, anzi, orrida, bestia.