giovedì 21 dicembre 2017

COSA LEGGO IN QUESTE VACANZE?

Durante tutto l’anno ho consigliato i libri che ho trovato più interessanti fra quelli che ho letto. Lo faccio anche in occasione delle imminenti vacanze natalizie, anche se i testi che consiglio di natalizio hanno ben poco. In coda a questi suggerimenti trovate anche il link a quelli che ho già consigliato in precedenza. Auguri e buone letture!



James St. James - Party monster
(Trad. di Sara Sedehi)
Baldini & Castoldi, euro 19

Ormai avevo perso le speranze, invece dopo quasi vent’anni dalla sua pubblicazione originale (negli USA è uscito nel 1999), arriva finalmente anche da noi questo libro incredibile, che si legge come un romanzo di humor nero ma che è una storia del tutto reale.
James St. James insieme a Michael Alig formava il nucleo dei “Club Kidz”, gruppo di ragazzi che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 erano i protagonisti (e in seguito anche gli organizzatori) dei party più folli e leggendari delle discoteche di Manhattan. Vere e proprie star della scena dance newyorchese, i due vivevano una vita di eccessi e sregolatezze culminate in un tragico evento quando Alig, completamente strafatto, ha ucciso l’amico e pusher “Angel” Melendez, gettandone poi il cadavere nel fiume Hudson. 
Uscito originariamente col titolo “Disco bloodbath” (mattanza in discoteca), il libro (che ha avuto un grande successo e svariate ristampe in America) è stato poi intitolato “Party moster” come il film che ne è stato tratto con Marilyn Manson, Cloë Savigny e un emaciatissimo e spiritato Macauley Culkin nel ruolo di Alig. 
Un libro furibondo, di una cattiveria spesso esilarante, un sulfureo mix di camp e noir, scatenato e fuori dai binari esattamente come le feste che racconta. 
Strepitoso. 



Colson Whitehead - “La ferrovia sotterranea”
(Trad. di Martina Testa)
Edizioni SUR, 20 euro

È il romanzo che quest’anno si è aggiudicato sia il premio Pulitzer che il National Book Award, ossia i due principali premi letterari statunitensi, e la traduzione di Martina Testa è stata recentemente citata dal Corriere della sera come la migliore dell’anno in Italia. Direi che sono già elementi sufficienti per consigliarne la lettura. 
Il libro ripercorre il periodo più cupo e violento della schiavitù in America. Ambientato nella Georgia dei primi ‘800, racconta le vicende di Cora, una giovane schiava che nel corso della sua vita subisce ogni forma di angheria e assiste a scene di una ferocia inaudita nei confronti di familiari e conoscenti. Sebbene le condizioni nelle quali erano costretti a vivere gli schiavi sono raccontate con dovizia di particolari spesso agghiaccianti, il libro si fonda su un’invenzione letteraria fantastica: l’esistenza di una rete ferroviaria segreta e sotterranea attraverso la quale i neri venivano trasportati in stati dove la schiavitù era stata abolita e resi di nuovo liberi. Nella realtà, la “ferrovia sotterranea” era la rete segreta di abolizionisti che aiutavano gli schiavi a fuggire e che solo in alcuni tratti utilizzava i binari ferroviari. Mischiando la verità storica più cruda e la finzione letteraria più poetica Whitethead ha scritto un libro appassionante e carico di umanità.  



Nadja Spiegelman - “Dovrei proteggerti da tutto questo”
(Trad. di Tiziana Lo Porto)
Edizioni Clichy, 17 euro

Anche chi frequenta poco il mondo dei fumetti avrà comunque sfogliato o sentito parlare di “Maus” di Art Spiegelman, ormai un classico della letteratura contemporanea, una storia ambientata in un lager nazista nella quale i protagonisti hanno sembianze animali (gli ebrei sono rappresentati in forma di topi, da qui il titolo del graphic novel).  
Nadja è la figlia di Art, ma in questo suo romanzo autobiografico il padre è quasi assente: il libro è totalmente incentrato sul rapporto della ragazza con la madre e la nonna. E si tratta di una relazione assai complessa e stratificata. 
La madre, Francoise Mouly, è una donna elegante, anticonformista, volitiva e capace tanto di clamorosi gesti d’affetto quanto di dimostrazioni di freddezza assoluta. Direttrice di una casa editrice di libri per bambini e storica curatrice delle copertine del New Yorker, è per Nadja sia un modello da ammirare che una sfinge con la quale scontrarsi di continuo. 
Il progetto di Nadja di scrivere un libro su di lei e su Josée, sua madre, è un modo per avvicinarla e arrivare a scoprirla nei suoi lati più intimi. 
L’autrice ripercorre sia la propria adolescenza che quella di Francoise e Josée, alternandole nella narrazione e costruendo un affresco intergenerazionale di grande efficacia. 
Uno dei memoir più interessanti apparso negli ultimi anni. 



Chris Offutt - “Nelle terre di nessuno”
(Trad. di Roberto Serrai)
minimm fax, 17 euro

Questa è una interpretazione del tutto personale e non ho trovato riferimenti simili in nessuna recensione, però leggendo questo bel libro di racconti di Chris Offutt ho avuto la netta sensazione che fosse un perfetto contraltare alle storie di Kent Haruff. Mi spiego: se Haruff racconta la vita della provincia rurale americana in una chiave pacata e lirica, nella quale i rapporti e i sentimenti si rivelano nelle sfumature, Offutt parla di una provincia ancora più remota e selvaggia (il Kentuky del nord), dove l’isolamento geografico e il predominio della natura rendono le figure e le azioni assai più aspre e violente. In questi nove racconti, che rappresentano il debutto dell’autore (di cui minimum fax si appresta a pubblicare anche il resto della produzione letteraria), i protagonisti devono affrontare varie forme di brutalità: da quella psicologica (la pressione sociale che deve subire un giovane solo perché ha il desiderio di studiare) a quella fisica (la caccia e lo scontro con un orso selvaggio che ha assalito una madre, uccidendone l’infante che portava in spalla). Offutt mette in scena istantanee di vita che (come nel caso di Haruff appunto) finiscono per disegnare l’affresco di un’intera comunità, ruvida e remota, raccontata con una partecipazione e una comprensione ammirevoli. 



Amy Fusselman - “Il medico della nave / 8”
(Trad. di Leonardo Taiuti)
Black Coffee edizioni, euro 13

Da alcuni anni chi segue le mie recensioni lo sa, ho sviluppato una vera e propria passione per i libri composti da frammenti. Non poteva quindi sfuggirmi l’uscita in Italia di questa curiosa e personalissima opera di Amy Fusselman, autrice americana nota per i suoi testi apparsi su McSweeney’s e altre celebri riviste.
Si tratta di due testi brevi riuniti in un unico volume. Difficile però definirne il genere: memoir? saggio? racconto autobiografico? Per rendervi l’idea dirò che sono libere riflessioni dell’autrice su due temi forti e di natura intima.
Il primo si intitola “Il medico della nave” e riguarda un momento particolare della vita della Fusselman, ossia la scomparsa del padre avvenuta in concomitanza alla sua scoperta di essere incinta. Morte e nascita arrivano dunque a coincidere e sovrapporsi, spingendo la scrittrice ad analizzare i propri sentimenti verso il genitore perduto e verso il bambino che tiene in grembo. Alternate alle sue riflessioni ci sono stralci del diario del padre, un medico che durante la seconda guerra mondiale prestava servizio su una nave militare. Passato, presente e futuro arrivano a sfiorarsi e confondersi in un unico, rigoglioso flusso.
Il secondo testo, “8”, riguarda una tematica ancora più intima e delicata, gli abusi che l’autrice ha subito da bambina da parte di un vicino di casa, amico dei genitori, del tutto inconsapevoli dei suoi comportamenti in loro assenza. Fusselman cerco di capire quanto questo trauma abbia segnato la sua vita adulta, mettendolo in relazione con gli aspetti quotidiani della sua esistenza: incontrare una celebre popstar per strada, educare il suo bambino a dormire da solo, prendere lezioni per imparare a guidare una moto, collaborare alla messa in scena di un testo teatrale e cosi via.
Fusselman ha una scrittura limpida e lieve, molto affettuosa (nei confronti del padre, del marito, del figlio e, quando serve, anche verso se stessa), non di rado umoristica. Uno stile misurato e assai contemporaneo, verrebbe da dire, malgrado la gravita dei temi trattati.

Il libro è pubblicato dalla giovane casa editrice Black Coffee, interamente gestita da una coppia di giovani appassionati fiorentini, un altro validissimo motivo per consigliare questo testo.

Di altri libri usciti nel 2017 ho parlato qui:

http://matteobblog.blogspot.it/2017/10/3-libri-italiani.html

http://matteobblog.blogspot.it/2017/07/cosa-leggo-questestate.html

http://matteobblog.blogspot.it/2017/04/la-rockstar-paziente.html

http://matteobblog.blogspot.it/2017/03/libri-da-leggere-2-khemiri.html

http://matteobblog.blogspot.it/2017/03/libri-da-leggere-1-ciabatti.html

http://matteobblog.blogspot.it/2017/01/una-lettura-non-come-tante.html


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