Tempo fa avevo confessato che una delle mie fantasie più ricorrenti è quella di poter parlare con il me stesso più giovane e metterlo in guardia, o rassicurarlo, sul futuro che l'attende. In questi giorni esce negli Stati Uniti "Dear me", una raccolta di lettere che 65 celebrità (fra le quali Stephen King, Gillian Anderson, Alice Cooper, John Waters, Hugh Jackman...) hanno scritto immaginandosi di rivolgersi a loro stessi a sedici anni. Bene, mi consolo: non sono un caso patologico isolato.
2 commenti:
In realtà, io scrissi da piccolo una lettera indirizzata al me stesso adulto. Peccato che la nascosi così bene da non riuscire più a trovarla. Chissà... forse un giorno salterà fuori ^^
No, di sicuro non sei il solo, Matteo. Anzi, ho sentito che alcuni psicoterapeuti la usano come metodo di terapia :) Ma non sei patologico, eh, non preoccuparti. Ora però infila di nuovo la mano nella camicia bianca, da bravo.
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