Da qualche tempo non scrivo aggiornamenti sulla mia collaborazione con la casa editrice Indiana. In realtà ho colpevolmente tralasciato di segnalare su questo blog una delle uscite più importanti, quella che peraltro è stata accolta con maggiore attenzione dalla stampa, ossia “Sinapsi”. Si tratta del ritorno in libreria di uno degli autori di punta del movimento cannibale degli anni ’90, Matteo Galiazzo, che da dieci anni esatti ha smesso di scrivere e pubblicare. Il libro non a caso ha per sottotitolo “Opere postume di un autore ancora in vita”, perché per realizzare questa raccolta di racconti ho dovuto agire come nel caso di scrittori deceduti, ossia andare a ripescare testi usciti su riviste, antologie, fanzine e mai pubblicate in volume prima. Poiché Galiazzo ha rinunciato a scrivere ma è comunque giovane, vivo e vegeto, a differenza dei curatori che operano con autori scomparsi ho potuto avvalermi della sua stessa collaborazione e avere accesso anche a testi inediti e operare con lui scelte sul materiale da includere o meno. Il libro (che comprende 22 racconti in oltre 300 pagine) si conclude con una lunga intervista che ho condotto personalmente, nella quale Galiazzo spiega (con ironia e acume) le motivazioni che l’hanno spinto ad abbandonare la scrittura.
Chi non ha mai letto questo autore (è possibile, perché i suoi libri sono esauriti da tempo), farà una piacevole scoperta: Galiazzo è stato uno dei più talentuosi scrittori del decennio precedente ed era un delitto che rimanesse assente dagli scaffali delle librerie.
Tutti i maggiori quotidiani e vari organi di stampa hanno recensito “Sinapsi”. Trovate qui i link a questi articoli.
Infine, sul Mucchio Selvaggio attualmente in edicola, c’è un’intervista a Douglas A. Martin sul suo romanzo “Una traccia del mio amore” (che include anche una domanda sulle reazioni di Michael Stipe alla pubblicazione del libro). La trovate anche on line sul tumblr dedicato a Martin.
2 commenti:
"una particolare forma di anestesia chiamata morte", "cargo" e "il mondo è parcheggiato in discesa" sono capolavori assoluti...
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