martedì 21 gennaio 2014

#SELF CONTROL

Debutta questa settimana on line “#self”, una nuova rivista di narrativa, creata e diretta dallo scrittore e giornalista Alberto Forni, un nome certamente già noto a chi legge questo blog. Alberto, oltre a essere stato insieme a me uno degli autori della trasmissione “Dispenser” di RadioDue RAI, alcuni mesi fa ha fondato il sito iltuoebook.it, divenuto in breve uno dei punti di riferimento per gli autori che si rivolgono al mondo del digitale. 
Per capire meglio di che rivista si tratta gli ho alcune domande:  



Cos’è #self?
#self è una rivista digitale di racconti, provenienti perlopiù dall’universo del self-publishing, di cui è appena uscito il primo numero.


Perché hai deciso di fare questa rivista? In cosa si differenzia dalle altre?
L’idea mi è  venuta di ritorno dal primo Self-Publishing Festival che si è tenuto a ottobre a Senigallia. In quel contesto ho percepito un così grande entusiasmo e voglia di fare che mi sono lasciato trascinare. Anche perché la differenza con il mondo editoriale, diciamo così, “ufficiale” – che negli ultimi tempi non brillla certo per entusiasmo – era davvero tangibile.
Devo poi dire che sono da sempre un appassionato dell’autoproduzione, tanto che già nei primi anni Novanta mi ero fatto catturare dall’idea che con un computer, uno scanner e una stampante laser ci si potesse fare un piccolo prodotto editoriale in casa. Adesso il cerchio si chiude, visto che anche la distribuzione e la vendita possono avvenire “in proprio”. Quella del digitale è una grande rivoluzione, ma rimane un mezzo, poi ci vogliono le idee. 
Da un certo punto di vista #self non è diversa dalle altre riviste di narrativa, la discriminante è forse il fatto di tenere conto del fenomeno del self-publishing – rivolgendosi proprio a quel serbatoio – che da una parte concede grande libertà e duttilità, dall’altra crea scompiglio in un mondo in cui le strade per arrivare alla pubblicazione, fino a pochi anni fa, erano ben definite.


Con che criterio hai scelto i racconti del primo numero?
Devo dire che si sono scelti da soli. Nel senso che a un certo punto è stato chiaro quali racconti emergevano sugli altri, a prescindere dai gusti personali. Metà dei testi arrivati era abbastanza improponibile, si trattava di racconti molto letterari, o scolastici, con tutti i difetti che chi frequenta i manoscritti conosce bene. Poi c’erano alcuni testi che non erano convincenti ma la cui scrittura mostrava comunque delle qualità: a queste persone ho scritto dicendo di mandarmi altro in futuro. Alla fine sono stati scelti otto racconti. Anche qui non tutto è dello stesso livello, ma risulta evidente che l’approccio di questi autori è scaltro, consapevole, per nulla dilettantistico.


Quanto conta l’esperienza del sito iltuoebook.it nella realizzazione del progetto #self?

Conta perché mi ha permesso di esplorare questo strano universo, di venire a contatto con diversi scrittori indipendenti e con i loro testi, di farmi un’idea generale del materiale che circola, di osservare quali sono i diversi approcci dei self-publisher. Ormai, quando vedo una copertina o leggo una sinossi so già cosa aspettarmi e difficilmente sbaglio. È chiaro che nel magma del self-publishing si riversa tutta una serie di testi di scarsa qualità ma è anche chiaro che non si può ridurre tutto alla trafila editoriale tradizionale con i progetti sempre a lunghissimo termine, il problema della visibilità e della promozione e poi questa modalità ormai preistorica di spostare qua e là migliaia di libri per poi mandarne la maggior parte al macero. Chiaramente il digitale e il self-publishing non sono la risposta a tutto e buttare un libro autopubblicato in mezzo ad altre migliaia significa comunque condannarlo all’anonimato. Però cominciano a esserci anche alcune esperienze interessanti di autopubblicazione, cioè testi validi che sono riusciti a trovare un loro pubblico. Non è tutto oro, ma neanche tutta fuffa.


Che consigli daresti a chi vuole proporre testi per il prossimo numero?
Di mandarli, ovviamente. E magari di leggere i post sul primo numero della rivista e sul progetto in generale per farsi comunque un’idea.


Dove si può trovare #self?

Si può trovare online (scaricabile anche in formato pdf) su Issuu. Poi su Amazon e sui principali store digitali come ad esempio Ultima Books o Bookrepublic. Sempre gratuitamente.


2 commenti:

Alberto Tristano ha detto...

Interessante. Ho scaricato #self da ultima books. E linko il blog di Alberto tra i preferiti.

casaeditricegigante.blogspot.com ha detto...

Evvivano gli indipendenti!
Bel progetto sì,
Spingete forte!