sabato 19 febbraio 2011

ESCHE VIVE

Ho letto un libro bellissimo. L'autore è il giovane Fabio Genovesi, è un romanzo che si intitola "Esche vive" e l'ha pubblicato Mondadori. Stranamente non ne parla nessuno, ed è un delitto, quindi lo faccio io qui.

E' la storia di Fiorenzo, adolescente di un paesino toscano di provincia, che a quattordici anni ha perso una mano per un gioco assurdo tra ragazzi con i petardi. Vivere con una mano sola, in un posto sfigato, con una madre morta da poco e un padre burbero ossessionato dal ciclismo, non è facile. Fiorenzo cerca di sopravvivere all'inquietudine dei suoi anni e alle sue private disgrazie incanalando tutta l'energia che ha dentro nella musica, come cantante di un gruppo heavy metal.

Parallela alla sua scorre la vicenda di Tiziana, trentenne fresca di specializzazione all'estero, che torna al paese con l'entusiasmo di chi ha visto il mondo e grandi idee di rinnovamento, ma che è costretta a scontrarsi con le ristrettezze, economiche e mentali, della sua terra.

A unire i loro percorsi distanti (uno narrato in prima persona, uno in seconda) è la storia di Mirko, bambino brufoloso e introversissimo, ma con una forza sovrumana nelle gambe, che lo porterà ad essere un prodigio del ciclismo locale.

Sono pochi gli autori che riescono a raccontare bene il mondo dei ragazzi. Uno di questi è Ammaniti (pensateci: i suoi libri con dei ragazzi dentro sono i più belli). Fabio Genovesi in questo è una rivelazione. La figura, tenera e straziante, del Campioncino, idolatrato dagli adulti per le sue abilità agonistiche e additato dai compagni di classe come freak, rappresenta un'ottima intuizione narrativa. Lo scontro tuto interiore tra gli ideali adolescenziali di Tiziana e l'asfissiante realtà provinciale con cui si scontra da adulta sono lo specchio di un'infinità di vicende simili, con cui forse tutti noi abbiamo più o meno avuto a che fare. Ma è la figura centrale di Fiorenzo, giovane monco traboccante di voglia di vivere, che conquista in pieno il lettore. I dubbi, le angoscie, il senso di scoperta, gli insensati atti di ribellione e di affermazione di sé, gli entusiasmi folli ed effimeri che ci accompagnano all'ingresso dell'età adulta: sembra che Genovesi abbia tenuto un registro di tutto ciò che attraversa la mente in ebollizione costante di un adolescente di provincia e oggi ce lo restituisca sulla carta con una lievità e una precisione che si incontrano raramente. Con la sua menomazione poi Fiorenzo è ancora più autentico, trasparente. Ha imparato presto dalla vita cosa vuol dire avere qualcosa in meno, ed è questa la sua forza, questo che lo rende un involontario ma convincente eroe.

"Esche vive" è uno di quei romanzi che potrebbe diventare un caso editoriale anche solo col passaparola. Non è un libro da critici, è un libro da lettori.

E se avete un figlio, un nipote, un amico adolescnte regalateglielo: ancora non può saperlo, ma sarà il suo romanzo preferito dell'anno.

5 commenti:

ALIAZSERO ha detto...

Avevo letto di questo libro in un articolo che parlava degli esordi più interessanti dell'anno. Mi aveva colpito il titolo, che trovo bellissimo. Grazie per il consiglio. Corro a comprarlo. :-)

elghira ha detto...

grazie Matteo, avevo perso questo titolo, eccolo ritrovato.
elena

Anonimo ha detto...

Molto interessante...ne avevo già sentito parlare bene tempo fa e, coincidenza, ieri mattina alla radio.
Sono curioso....

Anonimo ha detto...

Grazie Matteo. Mi sembra di essere tornata ai tempi di Dispenser. Accetto il consiglio. Compro. Comincio a leggere.
Sì, mi piace. Ma lo sapevo...

Alessandra F.

Incorporella ha detto...

l'ho letto anche io un po' per caso (e un po' perchè ne hai parlato) e mi ha davvero, davvero colpita. passiamo aprola! io lo sto già consigliando a tutti i miei clienti. perchè merita!