domenica 2 settembre 2012

I LIBRI NON SONO MAI ABBASTANZA


Non viaggio mai senza un libro con me. Anche se il viaggio consiste di sole cinque fermate di metropolitana. L’idea di avere del tempo a disposizione e non poterlo sfruttare per leggere mi atterrisce. Quando poi il viaggio è significativo (un treno, un aereo), di libri me ne porto una scorta. 
L’uso del tablet ha semplificato le cose, ma non le ha modificate in maniera radicale. Sul tablet ho generalmente pdf di lavoro da valutare o qualche rivista. Le letture di piacere rimangono, nella quasi totalità dei casi, cartacee. 
In genere porto scorte in eccedenza. Tre libri per un viaggio di quattro ore, sapendo che uno sarebbe sufficiente. Senza contare che è difficile per me, quando sono in giro, evitare di finire in qualche libreria e comprarne altri. Quasi sempre torno con più volumi nel bagaglio di quanti ne avessi all’andata. Si riproducono. 
L’ultima volta che sono stato negli Stati Uniti in vacanza (e l’ho raccontato sul blog) ho dovuto acquistare una borsa in più solo per i libri. 
Questa volta, dato che tornavo a New York per le ferie, ho deciso di fare il bravo. Il giorno prima di partire ho comprato un romanzone, uno di quei libri che da un decennio esatto rimandavo di leggere per la sua mole, 820 pagine. Il classico testo che uno ipotizza di poter leggere con calma, appunto, solo in vacanza. Mi sono detto che un tomo simile sarebbe stato sufficiente. Che là avrei sicuramente comprato altro e che non era neppure detto che lo finissi nei quindici giorni in un viaggio che prevedeva più giornate in giro per una metropoli che pomeriggi su una sdraio al sole. Quindi, vincendo ogni mia resistenza e interrompendo una tradizione che proseguiva da decenni, al momento di chiudere il bagaglio a mano ho inserito solo questo libro. 
Arrivato sull’aereo ho scoperto che si trattava di un vecchio modello, i cui sedili non erano dotati di microschermi individuali, quindi anche l’intrattenimento video era da escludere. Bene, mi sono detto, nessuna paura, mi sono detto, ho le mie 820 venti pagine da esaurire in queste otto ore di volo, mi sono detto, non panicare se hai un libro solo, mi sono detto, ottocento pagine sono ottocento pagine, cazzo, mi sono detto. 
E così, ho tirato fuori il mio bel volume nuovo, mi sono immerso nella lettura in fase decollo, e ho proseguito allegramente spedito per le prime centodieci pagine e poi è successa una cosa. Che il testo a pagina 111 non proseguiva su pagina 112. Non proseguiva da nessun’altra parte, per la precisione, perché per un errore di stampa il libro passava da pagina 111 a pagina 192, saltando ben sessanta pagine di contenuto. Ho provato a sfogliare il volume avanti e indietro, sperando che fossero state inserite in un altro punto. Una volta mi era successo di avere un libro i cui fascicoli interni erano stati rilegati in ordine sbagliato. Speravo (pregavo) che fosse lo stesso errore. No, niente. Quelle pagine non c’erano. 
L’unica volta che porto un solo libro mi capita un volume fallato. E io avevo ancora SEI ETERNE ORE E MEZZA davanti a me.
Che mi serva da lezione. 
Quando mi portavo quelle scorte di letture inutili avevo ragione. Fanculo il buonsenso.


19 commenti:

Unknown ha detto...

A me è successo in una vacanza di dieci giorni a Creta con Libertà di Franzen. Pensavo che le risicate due orette al giorno per leggere mi avrebbero permesso appena di finirlo. Invece tre giorni dopo a cento pagine dalla fine mi guardavo intorno come una tossica in cerca di una dose. Adesso giro con libro e kindle. E' avere una libreria in giro con te.

Giusi

Stefano vr ha detto...

unica soluzione: e-reader!.....ma che romanzo era? (curiosity killed the cat)

Francesco Belais ha detto...

Resta la curiosità di sapere quale fisse il libro di 820 pagine. Baci F

Unknown ha detto...

Il mio ultimo libro fallato è stato "Gatta Gatta". Ma la cosa divertente non era che avessero saltato le pagine. No, erano bianche. Per cui inizialmente pensavo che fosse una di quelle scelte artistiche per creare un po' di mistero, del tipo "blackout del personaggio".

Anonimo ha detto...

Come ti capisco....anch'io non posso muovermi senza avere dei libri da leggere...certo che quello che è capitato a te...c...zo è proprio sfiga!!!

Anonimo ha detto...

ma è terribile! sei ore e mezza in balia di stessi...!chissà che orrore!

Matteo B. Bianchi ha detto...

Per Guy Overboard: davvero ti è successo con "Gatta Gatta"? Pazzesco. E l'hai cambiato o hai conservato la copia bianca? :-)

Roberto ha detto...

ci vuole forza d'animo per affrontare 860 pagine! Io personalmente non l'ho mai avuta. Quanto poi a farle fuori in 8 ore! Un tempo sì ce l'avevano la forza d'animo, per scriverle prima che per leggerle. Poi sì, anche oggi magari, c'è chi ne scrive anche più di 800 ma poi leggi che si è suicidato, oppure (questo è Vollmann) ti fa proprio l' impressione di essere un tipo poco raccomandabile. Roberto

Matteo Zenatti ha detto...

Ma guarda poi cosa è successo al Lettore di Se una notte d'inverno un viaggiatore. Se è aperto tutto un mondo nuovo per un errore di stampa.

Zazie ha detto...

Ma soprattutto: che compagnia aerea sfigata hai preso, bro??? Ma non esistono più gli aerei senza schermo per ogni posto!!! Incredibile...

Anonimo ha detto...

Kindle, please.
(questo we ero in giro con due kg di anna karenina, ma al momento di entrare in una spa me lo sono scaricato sul kindle, pronta a ritornare al cartaceo serale).
baci
ellen

Amedeo ha detto...

Questa è sfiga seria!
Della serie: "Vendete profumi, cibo, sigarette (vere e finte) .. e non c'avete du' libbri?!"

thisKID ha detto...

A qualche decina di pagine dal termine de L'ultimo dei Savage di McInerney, una sera mi sono messo a letto con l'idea di finirlo prima di dormire. Dopo un po' mi sono reso conto che i fogli rimasti sembravano davvero troppo pochi per chiudere la storia... Nel vivo di una scena ho girato l'ultima pagina disponibile e... Mancava l'ultimo fascicolo, ovviamente. Quella notte ho dormito poco.
Solidarietà.

Eva ha detto...

Soprattutto non puoi farne a meno quando con te hai "Generation of love" di un certo Matteo b. Bianchi..

vinz ha detto...

perche' non sfruttare le meraviglie della tecnologia? tipo, centinaia di libri in un ipad?
capisco il feticismo del cartaceo, ma se ne puo' guarire! :-)

Matteo B. Bianchi ha detto...

Per tutti coloro che mi consigliano la conversione al tablet, ribadisco: ce l'ho a l'avevo con me (infatti ho finito col leggere cose meno entusiasmanti che avevo in digitale). Del libro in questione NON esiste la versione ebook e, in generale, avere un iPad, un Kindle, o simili non evita che decine di volumi che ho a casa , spesso di microeditpri, restino disponibili solo in versione fisica, cartacea.

vinz ha detto...

Beh, speriamo che la diffusione aumenti presto. Io personalmente non vedo l'ora di liberarmi di tutti quegli ingombranti tomi per casa. Non ho mai amato gli "oggetti". Fossero cavi, portacenere, libri, telecomandi.

Unknown ha detto...

No Matteo, ho conservato la copia bianca! E ne ho comprato un altro (visto il costo, la copia fallata mi sembravs un cimelio da conservare! :D)

Giornalista Chiacchierona ha detto...

LOOOOL
Oh cielo!
Potrei raccontare la stessa cosa, perché io non resisto mai all'acquisto, compro senza pormi limiti e, se esco di casa con due libri in borsa (uno che voglio iniziare e l'altro già a metà), magari incappo in una libreria e rischio di uscire fuori con una bustona con altri 6 volumi dentro!
Per i viaggi ho sempre portato il libro titolare più qualche alternativa, come hai sempre fatto anche tu!
Porca miseria... è il colmo dei colmi una roba così!
Mi viene la pelle d'oca a pensarci.
E neanche pensare di passar sopra la mancanza della trama per gustarsi il seguito senza badare al buco (giusto per passare le seguenti 6 ore)... come si fa????
(che roba era? It di King?! O_o)