Si sta concludendo una stagione televisiva e se ne sta aprendo un'altra per le serie tv. Vediamo di tirare le somme.
Allora, la sorpresa dell'anno è senza dubbio "Game of thrones". Dico sorpresa per me perché solo la HBO avrebbe potuto farmi appassionare a una serie tratta dal genere letterario che più detesto, ossia il fantasy. (Per capirci, a me "Il signore degli anelli" cinematografico ha fatto schifo). Invece la qualità della scrittura, gli intrecci e la caratura degli attori hanno di nuovo fatto il loro gioco. "A Lannister always pays his debts": non vedo perché io non dovrei fare altrettanto. La HBO resta la mia casa di produzione preferita e continuerò ad andare in giro sfoggiando orgoglioso la loro t-shirt.
Altra passione si è rivelato essere il thriller "The killing". Qui il discorso si fa complicato: benché pieno di difetti (narrativi soprattutto), l'atmosfera plumbea e il casting perfetto dei due detective protagonisti è risultato assai efficace per farmi rimanere da subito abboccato all'amo. Yo, Linden.
"Nurse Jackie" al terzo run ondeggia fra la commedia gustosamente macabra e la cazzata americana. Lo ha fatto anche per metà della prima stagione, del resto. E tuttavia Edie Falco è bravissima e il personaggio della dottoressa O'Hara è irresistibile.
Discorso simile per "The big C". Laura Linney è un'attrice che è difficile non amare, grazie a una carriera di scelte cinematografiche ottime, e lo spunto di partenza, la rilettura in chiave quasi positivista del cancro, è senza dubbio interessante. Non sempre però la serie riesce a tenere bene l'equilibrio tra sensibilità e superficialità. Bel tentativo, comunque.
Pollice verso totale invece per "United states of Tara": giunto alla terza stagione, la serie conferma che la sceneggiatrice Diablo Cody è un pacco completo. Non solo è riuscita ad affascinare il mondo con un filmetto mediocre come "Juno", ma qui manda in vacca l'intero castello di carte creato sulle abilità recitative (mostruose) di Toni Collette. Se la seconda serie era brutta, questa è oscena al punto che ho dovuto smettere dopo tre episodi.
Grande apprezzamento invece per la serie poliziesca inglese pesissima "Luther". Posto che per me è impossibile guardare l'attore Idris Elba senza formulare pensieri di natura oscena, l'idea narrativa del rapporto di complicità nato fra un detective della polizia e un'assassina psicotica giustifica da sé l'interesse per una serie girata molto bene e dalla tensione costante.
Resta di altissimo livello infine "The good wife", il legal drama con Julianna Mergulis prodotto dai fratelli Ridley e Tony Scott. In particolare è da ammirare l'abilità degli sceneggiatori nell'infilare casi di cronaca giudiziaria attualissimi all'interno degli episodi. Basti citare la causa legale del giovane programmatore che ricordava assai da vicino il caso Zuckember/Facebook. E poi, è impossibile non apprezzare una serie con un personaggio eccezionale come Kalinda.
E tra un mese ricomincia "Breaking Bad". Quindi non ce ne sarà più per nessuno.
PS:
Domanda: Come mai non hai parlato dell'ultima serie di "Mad Men"?
Risposta: Perché sono ancora alla prima metà della seconda stagione. Non è colpa mia se mentre la guardo mi addormento, no?
10 commenti:
Possibile che non guardi 30 Rock? Non lo guardi per lo stesso motivo per cui i medici non guardano fiction mediche ?
cioè, fammi capire, con Don Draper davanti tu ti addormenti? Non c'è più religione :-)
30 rock non lo guardo per errore: l'ho perso all'inizio e adesso è così avanti che recuperare tutto mi sembra un'impresa titanica.
Draper è tanto caruccio, ma dovrebbero togliere il tasto "Ralenty" quando girano la serie.
Per quel che mi riguarda, dopo Six feet under le altre serie partono in svantaggio.
Stefano
Scusa ma Dexter?
Per Dexter attendo la nuova serie.
Io faccio finta di non aver letto che tu ti addormenti davanti a Mad Men, Matte, o ti devo radiare dall'albo dei fratelli. Quanto a Dexter, sai bene che nessuno quanto me aspetta la nuova serie!!!
perfettamente d'accordo. E a me è piaciuta anche l trilogia jacksoniana, benché neanche io sia un grande esperto di fantasy.
Tara è un pacco! ecco finalmente. anche io mi son fermato alla terza puntata quest'anno. ma più che altro mi meraviglia come diavolo sia riuscito ad arrivare sin qui! Lo vogliamo dire che Diablo Cody è una pestilenza per la narrativa per immagini americana? io lo dico.
Non ci si può addormentare davanti a Mad men però!!!
Ciao Matteo, prova a seguire Sirens una nuova serie di C4 ne vale la pena, a me ricorda molto lo stile che aveva il Queer as folk inglese.
Alessio
D'accordo su (quasi) tutto.
Io l'ultima stagione di USoT l'ho vista tutta, e mi è piaciuta più della seconda, nonostante non sia stata egregia, come il primo anno.
Un vero peccato, adoro la Collette. :(
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