Oggi ho perso un'amica.
La scrittrice Francesca Ramos è venuta a mancare stanotte, per gravi complicazioni insorte in seguito a un intervento chirurgico. Aveva 52 anni.
Ho conosciuto Francesca per questioni professionali. Avevo collaborato con lei alla revisione del suo primo romanzo, lo splendido "Una come me", pubblicato nel 2007 da La Tartaruga. La collaborazione si era tramutata da subito in un'amicizia. Avevamo fatto insieme reading e presentazioni, Francesca mi aveva dato un racconto per 'tina, ci scambiavamo i testi sui quali stavamo lavorando per avere critiche e suggerimenti, pranzavamo periodicamente insieme per tenerci aggiornati sui reciproci sviluppi.
Aveva l'abitudine di chiamarmi "il mio BB", con un affettuoso aggettivo possessivo. Io la chiamavo "La Ramos", con l'articolo determinativo incluso, ironizzando sul curioso cognome d'arte che si era scelta.
Da tempo stava lavorando a un secondo romanzo, di cui mi aveva fatto leggere un paio di stesure. Proprio quest'anno avrebbe dovuto terminare la stesura definitiva e pubblicarlo.
Francesca era anche una cantautrice. I Nomadi da trent'anni suonano una sua canzone in concerto.
Detesto i necrologi l'ipocrisia che spesso comportano.
Non starò a dire che Francesca era davvero un'autrice di talento. Chi ha letto "Una come me" lo sa, chi non l'ha ancora fatto ne avrà la conferma leggendolo.
Ho un peso sul cuore da stamattina, non riesco a pensare ad altro.
Scrivo queste righe senza rileggerle, perché se no finirei per considerarle inadeguate (e lo saranno) e cancellarle. Ma non potevo non lasciare una testimonianza in questo giorno spietato e infelice.
Mi mancherà La Ramos.
Ciao Francesca,
il tuo BB