Il 2011 per me è stato l'anno delle piccole pubblicazioni: il memoriale fanzinaro di "Sotto Anestesia" per Terre di mezzo, il racconto felino "Gatta gatta" per la collana Zoo di :duepunti editore e l'horror femminile di "Al sangue" per il Corriere della Sera. Se si aggiungono l'intervista a Andy Warhol (nelle interviste impossibili di "E ti vengo a cercare", Stile Libero Einaudi), il racconto erotico "Fragile" (in "Granta Sesso", Rizzoli) e la prefazione a "Signorina Cuorinfranti" di Nathanael West (minimum fax), posso dire di essere stato decisamente prolifico per i miei standard. Sempre quest'anno ho anche scritto con Ivan Cotroneo e Monica Rametta la sceneggiatura per un film che capiremo nei prossimi mesi se riuscirà a vedere la luce. Quindi ho davvero prodotto un sacco (me lo dico da solo per rassicurarmi).
venerdì 30 dicembre 2011
COLLEZIONE 2011
Il 2011 per me è stato l'anno delle piccole pubblicazioni: il memoriale fanzinaro di "Sotto Anestesia" per Terre di mezzo, il racconto felino "Gatta gatta" per la collana Zoo di :duepunti editore e l'horror femminile di "Al sangue" per il Corriere della Sera. Se si aggiungono l'intervista a Andy Warhol (nelle interviste impossibili di "E ti vengo a cercare", Stile Libero Einaudi), il racconto erotico "Fragile" (in "Granta Sesso", Rizzoli) e la prefazione a "Signorina Cuorinfranti" di Nathanael West (minimum fax), posso dire di essere stato decisamente prolifico per i miei standard. Sempre quest'anno ho anche scritto con Ivan Cotroneo e Monica Rametta la sceneggiatura per un film che capiremo nei prossimi mesi se riuscirà a vedere la luce. Quindi ho davvero prodotto un sacco (me lo dico da solo per rassicurarmi).
giovedì 22 dicembre 2011
MAT 'TINA DI NATALE
lunedì 19 dicembre 2011
REGALA UN LIBRO
martedì 13 dicembre 2011
MERCIMONIO
venerdì 9 dicembre 2011
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
giovedì 8 dicembre 2011
SIGNORINA CUORINFRANTI
martedì 6 dicembre 2011
E' MEZZORA CHE RIDO
Cliente (sospiro): "Non è quello che le ho chiesto."
martedì 29 novembre 2011
FRAGILE ON LINE
sabato 26 novembre 2011
LE COSE (BELLE) SUCCEDONO
mercoledì 23 novembre 2011
IL TEMPO DI JENNIFER
Quando in aprile Jennifer Egan ha vinto il Pulitzer con "A visit from the goon squad" sui media italiani si era diffusa la voce che a ottenere il più prestigioso premio letterario americano fosse un romanzo scritto in Power Point, ossia il software usato in tutti gli uffici per realizzare tavole e diagrammi illustrativi. Si trattava, ovviamente, di un'esagerazione. In realtà, il volume contiene un solo capitolo illustrato sotto forma di tavole, tuttavia resta un libro molto particolare: benché il resto sia pura narrativa non si può certo affermare che ci troviamo davanti a un romanzo tradizionale.
martedì 22 novembre 2011
I FIGLI DELLE GIOSTRE
lunedì 21 novembre 2011
GRANTA SESSO
venerdì 18 novembre 2011
INCONTRO A FIRENZE
martedì 15 novembre 2011
ALLORA NON SONO IL SOLO
mercoledì 9 novembre 2011
BOOK ADVENTURE
sabato 5 novembre 2011
LA KRYPTONITE NELLE SALE
martedì 1 novembre 2011
FANZINISTA
Il primo tenta di tracciare una storia del fenomeno fanzine, partendo da alcune pubblicazioni storiche (Murder can be fun, Mistery Date, Beerframe, Cometbus, ecc) sino a illustrare un ampio ventaglio di fanzine contemporanee e dei loro equivalenti in forma di e-zine.
E comincio a pensare che sia proprio in questo concetto tangibile di artigianilità che continui a farmi provare un'attrazione irresistibile verso l'oggetto fanzine, che blog, siti e webzine non riescono comunque a soppiantare. E' la manualità che queste rivistine trasudano, il tempo e l'impegno che gli autori ci hanno dedicato, utilizzando materiali semplici e basilari quali carta, forbici, colla, disegni e fotocopie, che rende le loro produzioni così affascinanti. Sono piccoli scrigni di artigianalità da terziario avanzato, capsule di amore e devozione per il lettore che difficilmente riesco a trovare altrove.
martedì 25 ottobre 2011
POI NON DITE CHE NON VI AVEVO AVVISATO
Si intitola "Il tempo è un bastardo".
lunedì 10 ottobre 2011
INTERVISTE CHE NON MI HANNO FATTO - 5 (Inside the Actor's Studio)
giovedì 6 ottobre 2011
AFFRONTARE IL DOLORE
Entrambi i testi trattano il tema del lutto. Nel testo di Dadati a morire è un amico del protagonista, un compagno di lavoro che è anche, e soprattutto, un maestro. In quello di Tonon è la madre a venire a mancare. I due autori scelgono un approccio differente al tema. Il primo struttura il romanzo scegliendo la strada dell'autofiction: è facile riconoscere nella figura di Vittorio il critico d'arte Stefano Fugazza, che aveva fondato e diretto con Dadati la rivista di narrativa e arte contemporanea "Ore piccole". L'autore traforma l'elaborazione del lutto in materia narrativa e costruisce un romanzo nel quale aspetti palesemene autobiografici si alternano e confondono con elementi di finzione letteraria. Questo artificio gli permette di affrontare il soggetto con estrema lucidità: l'intera esperienza (la malattia dell'amico, la morte, il funerale, i rapporti successivi con la famiglia, le gestione dei lavori lasciati in sospeso...) viene quasi vivisezionata con uno sguardo chirurgico. Vittorio viene ritratto con i suoi pregi e i suoi difetti. Il discepolo affronta la figura del mentore, lo distrugge, ne sopravvive. Impara fare i conti con un'assenza che sa già essere incolmabile. E' un uomo che ha perso il suo doppio. E' un alunno che ora deve trovare la strada da solo. Forse, a sua volta, dovrà indicarla a qualcuno dopo di sé.
mercoledì 5 ottobre 2011
FANZINE MERAVIGLIA
martedì 4 ottobre 2011
LA QUESTIONE DELL'ANONIMATO
Sono costretto a tornare, inutilmente, su una faccenda che ho già affrontato in questo spazio. E sottolineo inutilmente perché so già che mi rivolgo a chi preferisce fingere di non capire.
Essere uno scrittore significa anche essere esposti al giudizio. Ci sono libri che possono piacere e altri no, ci sono sperimentazioni gradite al lettore e altre osteggiate, ci sono simpatie e antipatie che poco hanno a che fare con l'attività letteraria ma sono inevitabili da un punto di vista personale. Va bene tutto, lo metto in conto. In questi ultimi mesi in particolare ho pubblicato materiali assai diversi fra loro (il romanzo, i tre libretti, i racconti nelle antologie, l'intervista a Warhol), passando dal sentimentale al pop all'horror, è normale, e legittimo, che tale varietà susciti reazioni contrastanti. Io stesso vorrei che ne suscitasse.
Non mi oppongo, né mi sono mai opposto, al fatto di essere criticato. Mi oppongo al fatto che chi non perde occasione per farlo lo faccia trincerandosi dietro la comoda e vigliacca maschera dell'anonimato. Quasi sempre lascio correre, ma quando gli attacchi diventano frequenti e vistosamente mossi dal gusto di sfoggiare acidità, cominciano a infastidirmi. Ai tempi dell'uscita di "Esperimenti" qualcuno aveva riempito il blog di stroncature e commenti acidi. Con tristezza ho scoperto in seguito essere un livoroso conoscente. E io, come un cretino, avevo lasciato tutto quel fango in rete perché mi sembrava scorretto cancellare i giudizi negativi. Beh, non voglio ripetere l'esperienza. Può darsi che scriva solo cazzate, ma ci metto il mio nome e la mia faccia. Se non siete in grado di fare altrettanto, allora non c'è dialogo.
In Rete è fin troppo facile colpire anonimamente. Conosco scrittori che si sono visti costretti a togliere dai loro blog l'uso dei commenti. Non è il mio caso, ma tanto per dimostrare quanto la questione sia delicata e diffusa.
Quindi, per l'ultima volta, ribadisco: se certi commenti spariscono, non è perché sono giudizi negativi, ma perché detesto chi lancia il sasso e nasconde la mano.
Si chiama "rispetto". Cerca sul vocabolario.
giovedì 29 settembre 2011
UN SOGNO: INTERVISTARE WARHOL
Da qualche giorno è in libreria "Ti vengo a cercare", un'antologia edita da Einaudi Stile Libero e composta da 33 interviste impossibili. Valentina Alferj e Barbara Frandino, le curatrici del volume, hanno chiesto a vari scrittori di realizzare un'intervista con un personaggio immaginario o del passato. Così, per esempio, Silvia Ballestra ha intervistato Janis Joplin, Giancarlo De Cataldo Giuseppe Mazzini, Andrea Camilleri Galileo Galilei, Melania Mazzucco la Monaca di Monza, Giorgio Vasta King Kong, Dario Voltolini Silver Surfer, Ilaria Bernardini nientemeno che Dio. Tra questi ci sono anch'io e, ovviamente, ho scelto di intervistare Andy Warhol.
Il format delle interviste impossibili è ripreso da una storica trasmissione radio ed è stato preceduto alcuni anni fa da un altro volume, sempre pubblicato da Einaudi.
Inutile dire che mi sono divertito moltissimo a immaginarmi l'incontro con Warhol.
mercoledì 28 settembre 2011
TRAILER, NON SPOILER
Comincio ad avere un serio problema coi trailer cinematografici. Da un po' di tempo quando c'è un trailer in tv cambio canale. Non è che non mi interessa il cinema, è che detesto che mi si anticipi troppo dei film che voglio andare a vedere. Se ho un telecomando in mano posso cavarmela, ma quando sono in sala non posso evitarli. Ed è lì che comprendo quanto seria sia la faccenda.
Il modo di intendere il concetto di trailer in questi ultimi anni è cambiato notevolmente. Mentre prima una pubblicità cinematografica giocava sulla suggestione, mostrando frammenti di scene e dialoghi, oggi c'è questa tendenza criminale a condensare in un trailer il succo dell'intera vicenda. Un comodo riassunto affinché lo spettatore sappia già in anticipo cosa andrà a vedere.
Ma, mi chiedo, quale spettatore vuole davvero saperlo in anticipo?
L'altra sera, in sala, ho dovuto subire i trailer di due film verso i quali avevo atteggiamento opposto: del primo non mi fregava nulla, del secondo moltissimo. Il primo era il pseudo-kolossal "The eagle", la cui vicenda mi è stata illustrata nei suoi snodi principali; il secondo era "This must be the place", il film americano di Paolo Sorrentino, del quale fin qui ero stato attento a evitare di leggere recensioni troppo dettagliate o anticipazioni sui blog, perché la trama mi venisse poi spiattellata in faccia in un sol colpo con il trailer-Bignami. Di entrambi i film ora so molto di più di quanto avrei voluto.
Perché mi è stato anticipato tutto questo? Come posso, da spettatore, preservarmi dagli spoiler realizzati dalle case di distribuzione stesse? Come faccio a preservare il mio diritto a essere sorpreso dalle storie che vedrò al cinema?