martedì 17 settembre 2013

RIVISTE INTERVISTE: INUTILE


Continua la serie di interviste ai redattori delle riviste di narrativa italiana. Oggi è la volta di “Rivista Inutile”. 

CHE COS’È “INUTILE”? COME È NATA E PERCHÉ?

inutile è la rivista che noi per primi vorremmo leggere.
Siamo nati nel 2005, online dal 2007: da allora aggiorniamo un sito, tutte le settimane, più volte a settimana, e una rivista cartacea, tutti i trimestri (anche se per i primi 46 numeri l'abbiamo fatto tutti i mesi) (e siamo sopravvissuti per raccontarlo!). Dal 2008 abbiamo anche un'associazione che ci protegge e coccola.

PERCHÉ AVETE SCELTO DI CHIAMARLA PROPRIO “INUTILE”?

Be’, perché era un bel nome.

CHI FA “INUTILE”?

La fanno Ale e Matteo, dal 2005, e sono gli unici che si ricordano il numero zero, che era virato al sepia e osceno. Negli anni ci sono state tante persone in redazione: adesso ci sono Nicolò, Tamara, Marco, e Leo, che è il migliore grafico del mondo.

COME LA DISTRIBUITE E DOVE SI TROVA?

Si trova online a www.rivistainutile.it, lì ci sono i contenuti che mettiamo a disposizione di tutti. Il trimestrale invece è spedito su abbonamento (cartaceo o digitale), ed è quindi riservato soltanto ai soci, che ci vogliono bene nonostante ogni tanto arriviamo in ritardo.

SAPETE QUANTI LETTORI AVETE?

Un centinaio di abbonati e più di 5mila contatti al mese sul sito, sempre stabilmente in crescita anche se di quello 0,0001% alla volta.

TALVOLTA I VOSTRI NUMERI SONO TEMATICI, ALTRE LIBERI. COME STABILITE I CONTENUTI?

Bevendo molta birra: uno di noi ha un’idea qualsiasi, la presenta agli altri e se è valida la si porta avanti.

COME SELEZIONATE IL MATERIALE DA PUBBLICARE?

In base ai nostri gusti. Fondamentalmente c’è un solo criterio: ci deve piacere.

DATE DELLE INDICAZIONI AGLI SCRITTORI ESORDIENTI CHE STANNO LEGGENDO QUESTA INTERVISTA E VOGLIONO SOTTOPORVI DEL MATERIALE. COSA STATE CERCANDO? E COSA ASSOLUTAMENTE NON VI
INTERESSA?

Non siamo dei grandi conoscitori di narrativa di genere, per fare un esempio: non sapremmo valutare la qualità di una scrittura simile. Idem la poesia. Per il resto, cerchiamo dei pezzi onesti, in cui l’autore non si nasconda. Non significa per forza raccontarci di quando veniva torturato da bambino e costretto a guardare Heidi: ma deve mettersi in gioco, e bene.

LA DOMANDA PRINCIPE: PERCHÉ FATE UNA RIVISTA DI LETTERATURA? NON ERA MEGLIO ANDARE IN DISCOTECA E DROGARSI COME TUTTI?

Pensavamo ci fosse più figa.



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