L'ultimo libro di Valerio Millefoglie è "Mondo piccolo" (Laterza).
1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” a leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Acquisto libri in modo compulsivo quindi ho comunque sempre l’impressione di leggere. Guardare la copertina, sfogliare le pagine, dimenticare da qualche parte il volume è per me leggere in modo “leggero”.
2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Oltre alla narrativa leggo molti libri di inchieste e interviste, mi vengono in mente ad esempio le Conversazioni contadine di Danilo Dolci o Le interviste impossibili andate anche in onda in Rai nei primi anni Settanta e da qualche anno pubblicate in un cofanetto con libro e cd. Sogno che un giorno i tipi di Adelphi pubblichino una raccolta delle interviste di Antonio Gnoli ospitate sulle pagine domenicali de La Repubblica, fra le mie preferite quelle a Sebastiano Vassalli e a Manlio Cancogni, (http://www.repubblica.it/argomenti/straparlando). Leggo anche molta letteratura di viaggio e reportage atipici e surreali come Viaggio in Italia di Ceronetti, Atlante delle isole remote di Judith Schalansky e lo stupendo Reality di Mariusz Szczygieł. Studio soggetti, sceneggiature e testi teatrali come fossero libri di testo.
3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Leggo negli spostamenti. In autobus, in metropolitana, a volte anche in auto sperando nei semafori rossi. Oppure nei luoghi di mezzo come gli ascensori, so di avere un tempo prestabilito prima di arrivare a un piano e così ingaggio una gara contro me stesso nel leggere più righe possibili fino all’apertura delle porte. Soprattutto mi piace leggere camminando, ho sviluppato una sorta di GPS del lettore, per cui anche con gli occhi fissi sulla pagina riesco ad evitare pali e passanti.
4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Ogni tanto partecipo al Puglitato letterario, una performance in cui due autori si battono come pugili in una serie di round per difendere o attaccare un dato libro. Quando il dato libro è stato le Cinquanta sfumature di grigio, vergognandomi di girare in metropolitana con quel testo, ho rivestito la copertina con quella di Delitto e castigo di Dostoevskij.
5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Per ora non mi è mai capitato di leggere Young Adult. Raramente leggo noir. Ho invece tantissime graphic-novel, libri illustrati o edizioni particolari che giocano con la cartotecnica. Mi Sono piaciuti moltissimo i Quaderni Russi di Igort e seguo assiduamente le uscite dei tipi di Canicola Edizioni.
6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Di solito leggo contemporaneamente un paio di libri brevi, magari una raccolta di racconti e di poesia, e uno lungo.
7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
A volte passa pochissimo tempo, ad esempio qualche minuto. Se si tratta invece di un grande classico, o di un romanzo che mi ha particolarmente coinvolto, lascio passare in genere qualche giorno o una settimana per cominciarne un altro.
8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Come sopra.
9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
A diciotto anni sottolineavo tutto. Ma proprio tutto. Alcuni libri avevano davvero poche frasi libere dalla mia nevrosi da evidenziatore, quando trovavo un autore in cui mi rispecchiavo, le pagine diventavano verdi o gialle fluorescenti. Crescendo mi è parso un atteggiamento un po’ pietoso, dettato dalla ricerca del conforto, del volersi riconoscere in un pensiero altrui per non sentirsi soli e fuori posto. Avevo l’impressione che tutti potessero deridermi nel vedere le sottolineature, come lasciare in giro e rendere accessibili segreti di me. Adesso sto lavorando a un nuovo libro ambientato in parte negli anni Sessanta, e molti passaggi li sto appuntando a margine delle pagine di un saggio di Paul Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi.
10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Molti anni fa, per un po’ di numeri, ho tenuto una rubrica di recensioni superficiali su Il Mucchio. Dichiaravo apertamente che non avevo letto il libro della recensione ma raccontavo cosa mi aveva colpito tanto da volerlo: l’illustrazione della copertina, la grana delle pagine, qualche frase letta sfogliandolo velocemente. Ultimamente ho letto un bellissimo libro di Christa Wolf, Recita estiva, ma ho letto solo l’incipit. È così straordinario per me, che in sei mesi non sono riuscito ad andare oltre, ogni volta ricomincio dalla prima pagina e torno indietro.
11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Cerco di leggere sempre almeno un grande classico, per il resto alterno e confondo tutto in modo molto casuale e libertino.
12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Guardo la classifica dei libri più venduti, so chi ha vinto l’ultimissimo premio e di cosa tratta il libro, ma non avverto necessariamente l’impulso di scoprirlo subito. Leggo sia libri recenti che vecchi, con una maggiore propensione per questi ultimi.
13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?
Ho appena finito Dora Bruder di Patrick Modiano perché l’idea ha dei punti in comune con il mio nuovo lavoro. Sto alternando Il male oscuro di Giuseppe Berto a un testo teatrale di Elio Pagliarani e sono fermo a metà della rilettura di Tonio Kröger di Thomas Mann. Prossimamente sul comodino, perché appena ordinati online, una raccolta fotografica di Luigi Ghirri, una di Stephen Shore e il catalogo della mostra del Mart di Rovereto La guerra che verrà non è la prima. Fra i libri letti ultimamente il mio preferito è Dissipatio H.G. di Guido Morselli, mi ha ricordato una puntata della serie “Ai Confini della realtà”, ma priva di magia e di speranza.
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