martedì 30 dicembre 2014

“COME LEGGONO GLI SCRITTORI” (10) - FEDERICO BACCOMO DUCHESNE


L'ultimo romanzo di Federico Baccomo è "Peep show" (Marsilio).

1 - Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Devo dire, non ho esperienza né dell’uno né dell’altro blocco. A volte capita di aver meno voglia di scrivere o di leggere, ma non è nulla per cui mi sembri necessario cercare una soluzione.

2 - Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Leggo soprattutto narrativa, romanzi e racconti. Non saprei bene definire il genere delle storie che amo leggere e di quelle che amo scrivere, ma mi sembra che stiano in due categorie un po’ diverse. In quello che leggo con maggior piacere noto che c’è sempre una qualche specie di mistero, in tutte le forme con cui si può raccontare un mistero, da Borges a Stephen King; in quello che scrivo di misteri mi sembra ce ne siano pochi. Forse, se dovessi fare una previsione sulla direzione che prenderà la mia scrittura, credo che queste letture finiranno per farmi perdere un po’ di questo realismo a tutti i costi, per guadagnare un po’ in magia. 

3 - Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Dove posso, anche se il maggior numero di pagine va via sdraiato sul divano.

4 - Leggi mai per “piacere proibito”?
Il concetto di “piacere proibito” mi viene più facile declinarlo in ambito musicale: mi piace tanta di quella roba che mette in faccia espressioni di gran biasimo in chi mi circonda, biasimo che trovo del tutto giustificato (ma che comunque non mi distoglie dall’ascolto). Con i libri, forse perché agiscono a un livello meno immediato e irrazionale della musica, fatico ad accettare l’idea che qualcosa la cui lettura mi dà piacere possa essere considerato obiettivamente di poco valore, sono propenso a lottare di più, non tanto per la libertà di continuare a leggerlo, ma proprio per affermarne il valore.

5 - Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
Poca narrativa scritta espressamente per ragazzi, va meglio con la narrativa di genere.

6 - Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Un po’ e un po’, senza particolari preferenze.

7 - Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Non molto, anche perché ho l’abitudine di leggere parecchi libri contemporaneamente, finito uno ce n’è sempre qualcun altro da portare avanti.

8 - Leggi più libri contemporaneamente?
Sì, e la cosa bella è che, superate le difficoltà iniziali, si scopre che non è poi molto difficile saltare da uno all’altro. A volte mi pare si faccia più fatica a limitarsi a uno per volta.

9 - Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
C’ho messo parecchio tempo a liberarmi dall’obbligo di finire tutti i libri che cominciavo, quella di sottolinearli invece è una libertà che ancora, a malincuore, non riesco a conquistarmi.

10 - Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
Son molto pochi i libri che ho riletto, anche se è un piacere, quello della rilettura, che sta crescendo con gli anni. Non è ancora successo che abbia riletto un libro per lavoro, che sia da recensire o da presentare. In questo caso, prendo appunti mentre lo leggo, e una volta finito scrivo la recensione, quasi mai utilizzando gli appunti presi ma partendo dall’impressione con cui ho chiuso il libro.

11 - Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
È qualcosa di molto istintivo, mi capita di leggere più libri dello stesso autore di seguito, o libri dello stesso genere, addirittura libri con la copertina simile, oppure mi capita di pescare qua e là senza un ordine consapevole.

12 - Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Ho quel tipo di approccio meschino per cui se una cosa piace a tutti io faccio in modo che non mi piaccia, e riesco a essere molto convincente con me stesso. Per cui cerco di star lontano dal libro del momento, non per snobismo, ma per dargli una possibilità, un giorno, di piacermi. Nella scelta del libro da leggere, spesso privilegio libri usciti da poco, ma è una sorta di debolezza psicologica, di tensione non molto giustificata verso l’attualità, visto che i libri che poi amo di più son quasi tutti vecchi di decenni se non di secoli, e quasi sempre mi paiono più attuali di tanti libri messi in pila all’ingresso delle librerie.

13 - Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?
“Il prigioniero di Falconer” di John Cheever, “La storia di Lisey” di Stephen King, “Bolbo” di Alessandro Gori, “La colazione dei campioni” di Kurt Vonnegut, “Unamerica” di Momus son quelli tra cui rimbalzo di più. Tra i più recenti, mi sono piaciuti due romanzi brevi, poche pagine per raccontare di grandi momenti: “Nudi e crudi” di Alan Bennett e “L’umiliazione” di Philip Roth.

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Le interviste precedenti:

1 - Intro / Matteo B. Bianchi
2 - Giorgio Fontana
3 - Marcello Fois
4 - Grazia Verasani
5 - Giulio Mozzi
6 - Melissa P
7 - Francesco Pacifico
8 - Valerio Millefoglie
9 - Fabio Viola




1 commento:

Giorgio LL ha detto...

Ma quanto mi piace quest autore, in più cita Momus...