L'altro giorno sulla sua pagina Facebook la scrittrice Melissa P ha postato il seguente status:
"Che scrivere un romanzo sia come essere fidanzati lo dimostra il fatto che a un certo punto ti viene in mente un'idea per un'altra storia e magari cominci a scriverla e ti senti in colpa con il primo romanzo a cui non dedichi lo stesso tempo di prima e dividi le ore della giornata pensando prima all'uno poi all'altro dicendoti, sinceramente, di amarli tutti e due e di non poter fare a meno dell'uno né dell'altro. Ma quando uno prende il sopravvento sull'altro decidi di essere seria, di assumerti le tue responsabilità, ma ogni tanto scappi dall'altro romanzo e aggiungi una o due frasi. E siamo tutti salvi".
E' una delle verità maggiori che abbia mai letto sul rapporto fisiologico, sentimentale, totalizzante che sviluppa un autore con la scrittura. E il fatto che nessun grande teorico della letteratura l'abbia mai espresso in questi termini concreti, a pensarci bene, non mi meraviglia affatto.
12 commenti:
cerco di essere obiettiva, con molto sforzo, però credo che sia ora di valutare i giudizi di alcuni scrittori sulla base della loro coerenza letteraria e artistica.
Buon anno Matteo! Flavia
sempre saputo che eri più un tipo da melissa p che non da scurati, scarpa, pennacchi....come darti torto!
effettivamente...oca1 da oca2...
Mi aspettavo questi commenti. Certe reazioni sono così prevedibili...
Non sono un estimatore di Melissa P., ma trovo che le parole riportate in questo post fotografino perfettamente il rapporto di uno scrittore con un proprio testo, qualunque sia il livello dell'uno e dell'altro.
Buon 2012
Matteo
Che poi, chissenefrega se l'ha detto melissa p. o philip roth: la frase ha senso ed è interessante...Che sollievo, mi dico, sarà quando ci libereremo da questi ostinati schemi, come se uno prima di dare il proprio apprezzamento dovesse chiedersi se fa fico: roba da liceo, no? I fan di questo blog sono così giovani? Che fico!
Io questo passo lo trovo bello e basta. Un saluto.
E se vi va leggetemi.
http://www.ilpescevolante.blogspot.com/
Non ho mai letto Melissa P. ma non ho nessun pregiudizio nei suoi confronti. Il suo pensiero riportato in questo post mi sembra interessante e veritiero.
Mi stupisce il fastidio che mi da, a livello epidermico, un commento che vale talmente poco che chi l'ha scritto non ha nemmeno deciso di firmare.
Devo dire che negli anni ho alternato odio e amore per Melissa P (artisticamente parlando)...a prescindere da tutto cià, è una sintetizzazione del rapporto che tanti hanno con la scrittura che ha dell'eccezionale.
Credo che valga un po' anche per la passione per la lettura!
E basta con le critiche agli "anonimi". Sono inutili, ripetitive e noiose. C'è qualcuno o qualcosa che impedisca a Matteo di abilitare la pubblicazione dei commenti soltanto da parte dei blogger registrati? È un blog o l'antro dei lamenti?
Mi spiace di essere stato frainteso...
L'anonimato è l'ultimo dei problemi di certi commenti.
Vabbe' che forse siete diventati amichetti in casa di Victoria, ma da questo a scrivere un post che esalta il Melissa p-ensiero... bah!
Roberto Ruspoli
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