Da qualche settimana è on line un interessante progetto lanciato dalla scrittrice Violetta Bellocchio. Si intitola “Abbiamo le prove” e le ho fatto una breve intervista per presentarlo ai lettori di questo blog.
Cos’è “Abbiamo le prove”? Come lo racconteresti a chi non lo conosce?
È una piccola rivista online che pubblica solo storie vere, scritte dalle donne a cui sono successe: il genere si può chiamare "nonfiction personale".
A me oggi (gennaio 2014) piace pensarlo come un disco degli One Direction dove metà delle canzoni sono ambientate in una corsia di pronto soccorso alle tre di mattina.
Perché questo titolo?
Alla fine a me faceva meno schifo di altri possibili candidati ("Storia Vera", "Quella volta che..."): tieni conto che il nostro primo template "di servizio" - quello che usavo per verificare come si vedevano i pezzi, le foto eccetera - per due settimane era una sequela ininterrotta di GIF animate (ce n'era una di James Franco in Spring Breakers che infesta ancora i miei sogni), per cui il mio concetto di "fare meno schifo rispetto a..." è piuttosto personale.
Perché hai deciso di avere solo collaboratrici donne?
Volevo vedere se era impossibile mettere su una cosa di donne che non gravitasse intorno ai BAMBINI, alle unghie e ai consumi considerati "tipicamente femminili". No, non è impossibile.
È fattibile e divertente.
Aggiungo questo: cercare SOLO autrici donne mi ha portato (e mi porta) a leggere più persone, a mettermi in contatto con persone che non conoscevo direttamente (come Nadia Terranova, che oltre a scrivere legge con me); forse potrebbe aver convinto alcune persone a farsi avanti, proprio perché da noi non scrivevano i soliti dieci opinionisti maschi, ma questo ce lo dovrebbero confermare le autrici. È solo una mia impressione non provata da nulla, insomma.
Cosa significa oggi aprire una rivista on line?
Scoprire che di persone di talento in giro ce ne sono, e scoprire che parecchie di loro sono in grado di mantenere sempre una soglia minima di civiltà. È molto piacevole. Per me lo è, almeno.
“Abbiamo le prove” pubblica una nuova testimonianza ogni giorno. Mi sembra una periodicità molto impegnativa. Riuscite a tenere fede a questa scadenza quotidiana o è difficile?
Due cose: uno, io non ho figli, quindi il tempo lo trovo, due, sono una fortissima sostenitrice del "cassetto profondo", per cui la cosa migliore è sempre avere una scorta di storie nuove (e preparare un calendario di massima con qualche settimana di anticipo).
Nessun commento:
Posta un commento